Vertenza K-Flex: rimandata di una settimana l’udienza in Tribunale

4 maggio 2017 | 16:17
Share0
Vertenza K-Flex: rimandata di una settimana l’udienza in Tribunale

Appuntamento rimandato all’11 maggio. I lavoratori chiedono l’annullamento delle procedure di licenziamento, entrate in vigore il 27 aprile.

Il confronto in Tribunale, davanti al giudice de lavoro di Monza, era previsto per stamattina alle 9.30. L’udienza si terrà invece tra una settimana esatta: l’11 maggio alle 14.30.

La vicenda dei lavoratori K-Flex è ormai ben nota: 187 persone sono state licenziate in seguito al ridimensionamento del sito produttivo di Roncello e alla decisione della multinazionale di delocalizzare in Polonia. Dopo tre mesi di presidio permanente sono arrivate le lettere di licenziamento. Ma i lavoratori, con l’appoggio dei sindacati e delle RSU, vogliono tentare il tutto per tutto: hanno perciò fatto ricorso in Tribunale, accusando la K-Flex di aver violato un accordo risalente al dicembre 2016, in cui garantiva il posto di lavoro per tutto il 2017. La richiesta che viene fatta al giudice è quella di annullare la procedura di licenziamento, ormai effettiva.

L’azienda da parte sua ha offerto ai lavoratori 30mila euro di buonuscita, cifra giudicata da quest’ultimi del tutto insufficiente, in relazione anche al fatto che sono senza stipendio da tre mesi.

Nei giorni scorsi, in particolare in occasione del 1 maggio, festa del lavoro, molti esponenti del mondo politico hanno mostrato la loro solidarietà ai lavoratori K-Flex. Tra le tante voci spiccano quella di Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, e di Susanna Camusso, segretario generale CGIL. Maroni ha così commentato casi come quelli della ditta di Roncello, sempre più all’ordine del giorno: “bisognerebbe avere una pressione fiscale più bassa e incentivare le aziende a rimanere sul territorio. Bisogna intervenire, ed è il Governo a doverlo fare”. Anche la Camusso assicura il suo impegno affinché intervenga il Governo. Nella sua lettera ai lavoratori ha scritto queste parole: “Quel che è certo, ciò di cui potete essere sicuri è che la CGIL farà di tutto perché si trovi una soluzione diversa”.

Articolo modificato il 07.05.2017 alle ore 20.