Dopo le false intercettazioni, le elezioni di Monza tornano in Procura

23 giugno 2017 | 13:08
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Dopo le false intercettazioni, le elezioni di Monza tornano in Procura

Dopo il plico di false intercettazioni ricevute dal direttore di MB News, ora a finire in Procura sono le telefonate di propaganda elettorale.

Quando una telefonata allunga la polemica sulla campagna elettorale. Dopo il plico top secret di false intercettazioni tra alcuni politici (e anche giornalisti) ricevuto dal direttore di MBNews, Matteo Speziali, ora a finire negli uffici della Procura della Repubblica di Monza sono le telefonate che un call center ha fatto ad alcuni cittadini invitandoli a recarsi al voto domenica in occasione del ballottaggio presentando il candidato di centro destra.

Un normale servizio di call center, più che lecito in campagna elettorale, se non fosse che, secondo alcune segnalazioni, poi contenute nella denuncia contro anonimi, colui che effettuava le telefonate si sarebbe “spacciato” per il Comune di Monza. A questo polemica, a cui è seguito l’atto giudiziario, ha fatto seguito il botta e risposta a mezzo stampa tra i due schieramenti politici.

“In merito ad alcune segnalazioni circolate ieri sera sui social network, il Comune di Monza informa che nessun servizio di call center è stato attivato dall’amministrazione comunale per invitare i cittadini a recarsi al voto domenica prossima. Le segnalazioni raccolte, che saranno trasmesse alla Procura della Repubblica di Monza a corredo di un esposto contro ignoti preparato dalla Direzione generale, riferiscono di telefonate effettuate da numero fisso verso numeri fissi in cui l’operatore esordiva affermando di essere del Comune di Monza; secondo quanto desumibile dalle segnalazioni, dopo l’invito a recarsi domenica prossima a votare per il ballottaggio, la comunicazione si concludeva con l’invito al voto per il candidato del centrodestra” si legge nella nota stampa diffusa dal Comune di Monza.

Ecco quind pronta la replica dello staff di Allevi.

“Un attacco scandaloso da parte della solita sinistra menzognera è quello che si sta registrando in queste ore sui social e ripreso anche questa mattina durante una trasmissione televisiva dal sindaco Scanagatti. Molti candidati e simpatizzanti di sinistra, infatti, insinuano che lo staff di Allevi avrebbe commissionato delle telefonate ai cittadini monzesi spacciandosi per il Comune di Monza. Un’accusa talmente infondata e infamante che fa emergere il livello di tensione e nervosismo raggiunto dalla sinistra monzese dopo il risultato del primo turno, ridotta ormai, per cercare di vincere le elezioni, a inventare le peggiori illazioni sugli avversari pur di accreditarsi agli occhi degli elettori. Dopo  le menzogne sulla Villa Reale, sulla metropolitana in arrivo, sui profughi, sui concerti, persino sulla visita del Santo Padre, questo è solo l’ultimo capitolo di una campagna elettorale ormai giunta al limite della macchina del fango. Dal canto nostro ci limitiamo ad approfondire se vi siano gli estremi per un’azione legale e a sottolineare che le telefonate che stanno raggiungendo i monzesi proprio in queste ore siano dei chiari messaggi elettorali a favore di Allevi e a favore del suo programma, con cui si danno informazioni relative alle modalità e orari di voto. A maggior riprova della nostra onestà intellettuale, evidentemente lontana anni luce da quella del competitor che, lo ricordiamo, negli ultimi mesi ha usato soldi pubblici per mandare ai monzesi messaggi telefonici preregistrati, si allega lo script della telefonata   in questione” recita la comunicazione ufficiale di Dario Allevi.

Di seguito riportiamo il testo della telefonata fornito dallo staff di Dario Allevi

“Buongiorno/buonasera sono….(nome operatore).            

La chiamo per ricordarle che domenica 25 giugno si torna a votare per il ballottaggio per scegliere il sindaco di MONZA.

La invito a dare fiducia a DARIO ALLEVI.        

Se vuole una città più sicura con più servizi e con più lavoro sulla scheda metta una X su DARIO ALLEVI.      

Si vota dalle 7:00 alle 23:00 solo di domenica e che può andare a votare anche se non l’ha fatto al primo turno.   Si ricordi infine di controllare la tessera elettorale che qualora dovesse essere completa potrà farsi rifare presso il comune in pochissimi minuti.”

Una campagna elettorale al veleno e che rischia di ingolfare già colma macchina della Giustizia. Ricordiamo che il venerdì precedente al primo turno di voto, MBNews riceveva le false intercettazioni che narrano di presunti rapporti tra politici monzesi e tra questi ed alcuni giornalisti. L’avvocato D’Antuoni, che aveva consegnato il plico sabato, aveva anche chiesto la sospensione del voto. Il Procuratore della Repubblica di Monza ha atteso, quindi, la mattina del 12 giugno per esprimere un parere ufficiale sulla vicenda ritenendo suo “preciso dovere garantire il regolare svolgimento della competizione elettorale in corso a Monza“, confermando di aver ricevuto la documentazione e le relative denunce.

Non c’è ancora un’ipotesi di reato, ma il tentativo di influenzare in qualche modo il voto potrebbe avere dei riscontri penalmente rilevanti. Al momento la Procura non ha rivelato altri dettagli, ma ha espresso un chiaro giudizio: “Le trascrizioni delle conversazioni telefoniche sono un evidente grossolano falso”. Una conclusione che avevamo già anticipato anche noi di MBNews nel nostro articolo.