Elezioni, ecco tutte le statistiche e le curiosità. E il nuovo Consiglio

Vincerà Scanagatti il ballottaggio? Eccovi i nomi dei consiglieri. Vincerà Allevi? Eccovi lo stesso tutti i nomi.
Se il primo giorno del dopo elezioni viene dedicato alle percentuali di affluenza e a quelle ottenute da candidati sindaci, coalizioni e liste, il secondo è solitamente dedicato ai confronti con le precedenti consultazioni, alle curiosità e a delineare quali potrebbero essere i nuovi consiglieri comunali.
Cominciamo dall’affluenza al voto. A Monza hanno votato 49.636 aventi diritti al voto pari al 51,89%. Nel 2012, quando ancora si poteva votare pure il lunedì mattina, erano stati 56.505 pari al 59,86%. Praticamente in un lustro sono stati persi circa l’8% degli elettori. Il trend è tra l’altro decisamente negativo considerando che nel 2007 avevano votato ben 71.697 monzesi, dunque il 73,57% degli aventi diritto. Ciò significa che in 10 anni hanno abbandonato i seggi quasi un terzo di quelli che lo frequentavano: se nel 2007 andavano a votare 3 elettori su 4, ora sono solo 2 su 4.
Passiamo ai risultati dei candidati sindaci. Roberto Scanagatti del centrosinistra ha ottenuto 19.379 voti, pari al 39.91%. Nel 2012 al primo turno ne aveva presi 20.642, cioè il 38,30%. Quindi ne ha persi più di mille, al contrario di quanto affermato ieri in conferenza stampa (“Siamo aumentati di circa mille voti rispetto al primo turno del 2012”). O i dati pubblicati sul sito del Comune sono errati, come lo sono stati quelli definitivi di quest’anno pubblicati lunedì mattina, prima di essere corretti dal Ministero dell’Interno, oppure è andato in confusione col dato percentuale che, a fronte di un disimpegno dei monzesi dalle urne, lo vede cresciuto di oltre un punto e mezzo.
Paolo Piffer di CivicaMente, che 5 anni fa si era candidato per CambiaMonza e PrimaVera Monza, ha praticamente mantenuto i consensi, perché lo hanno votato in 2.352 per un 4.84% contro i 2.684 pari al 4,98%.
Dario Allevi del centrodestra unito (a parte la frangia che fa capo a Pierfranco Maffè) col suo 39,84%, ha fatto meglio di quanto nel 2012 avevano fatto Andrea Mandelli, Marco Mariani e Anna Mancuso che avevano corso separatamente: la somma delle loro percentuali dava il 35,31%.
Danilo Sindoni del Movimento 5 stelle ha fatto peggio del suo predecessore Nicola Fuggetta (7,64% contro 9,73%). Il voto al centro che guarda a destra per Pierfranco Maffè è assimilabile a quello che era andato nel 2012 ad Anna Martinetti, non a caso candidata quest’anno come consigliera a sostegno dell’esponente di Alternativa popolare. Beh, l’attuale referente cittadina di Energie per l’Italia aveva fatto meglio (7,22% rispetto a 5,23%).
Da segnalare che oltre alla sfida tra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra, vinta (ma ci sarà la rivincita al ballottaggio) da Scanagatti per 35 voti, anche quella per evitare l’ultimo posto è stata giocata sul filo di lana: Michele Quitadamo dell’estrema sinistra ha battuto Manuela Ponti della destra radicale per 22 voti.
Capitolo partiti: qui partirà il valzer delle interpretazioni… Il Partito democratico si è confermato prima forza politica con 13.728 voti (29,74%), aumentando decisamente rispetto al 2012 (11.754 voti, 24,77%). La Lega nord – Lega lombarda è quasi raddoppiata, passando da 3.643 voti (7,68%) a 6.562 voti (14,21%). Il M5s è sceso da 4.826 voti (10,17%) a 3.647 voti (7,90%). Forza Italia, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Noi con Dario Allevi e Anna Mancuso sostiene Monza futura hanno all’incirca bissato quanto avevano fatto 5 anni fa Il popolo della libertà, La destra e Insieme per Monza – Monza futura (quest’ultima lista aveva corso per conto proprio), considerando che per un confronto più corretto nel conto del 2017 andrebbe inserita la quota di Monza con Maffè fuoriuscita dal Pdl, come tra l’altro proprio la componente più importante, cioè Ap: 26% contro 24,55%. Proprio il 4,34% di Monza con Maffè, che andrebbe appunto decurtato di coloro che nel 2012 avevano votato per il Pdl, stride con la somma ottenuta 5 anni fa dall’Udc e da Una Monza… per tutti (7,05%), le due liste di riferimento del centro. Monza per Scanagatti sindaco si è comportata bene, andando aldilà di quanto ottenuto nel 2012 dalla similare Città persone (6,58% contro 4,51%). LabMonza ha praticamente copiaeincollato il risultato di Sinistra ecologia libertà delle Comunali precedenti (1.383 voti pari al 2,99% contro 1.402 voti pari al 2,955%). Anche in questo caso appaiono incomprensibili, seppur di poco (in questo caso la matematica non è un’opinione), le dichiarazioni del capolista Gerry Gerosa nella conferenza stampa di ieri: “LabMonza è una lista che ha preso più voti di Sinistra ecologia libertà nel 2012, quando era al culmine del suo successo”. Sinistra alternativa Monza ha racimolato l’1,33%, pochissimo meno di quanto raccolto (1,51%) da Noi, un’altra Monza, una formazione molto simile presentatasi nel 2012 (in entrambi i casi si trattava del Partito della rifondazione comunista più “cespugli” di estrema sinistra).
E ora parliamo di seggi e preferenze. La ripartizione dipenderà in gran parte da chi vincerà il ballottaggio tra le due grandi coalizioni. Quella che la spunterà sull’altra otterrà, grazie al premio di maggioranza, 20 consiglieri, mentre le minoranze si spartiranno i 12 restanti. Vi proponiamo quelli che sarebbero i seggi e gli eletti in base ai nostri calcoli, da prendere con beneficio d’inventario, nel senso che qualcosina potrebbe risultare diverso da quello che sarà il responso della Commissione elettorale. Senza contare che tutto potrebbe cambiare in caso di apparentamento di qualche lista con le coalizioni di Scanagatti e Allevi.
Iniziamo dalle liste per cui non sono previste differenze, cioè che non avranno un numero di seggi diverso se vincerà un candidato piuttosto che un altro. Si tratta del M5s, di CivicaMente e di Monza con Maffè: per la prima l’esito sarà sempre 2 seggi, per le altre 1 seggio, ossia il candidato sindaco della loro lista o coalizione. Dunque saranno eletti rispettivamente Sindoni, Piffer e Maffè. Per il primo sarà un esordio, mentre gli altri due sono consiglieri uscenti (e l’ultimo è un ex assessore). Per il M5s entrerà anche Elisabetta Amato (61 preferenze). Restano sull’uscio i più votati delle liste CivicaMente e Monza con Maffè, ossia Mirko Damasco (140) e Marco Monguzzi (229, incredibilmente lo stesso numero di 5 anni fa, ma nella lista Insieme per Monza – Monza futura; ricordiamo che quest’anno era possibile esprimere 2 preferenze purché di genere diverso). Tra gli esclusi, segnaliamo in CivicaMente le sole 25 preferenze per Attilio Tagliabue, rappresentante degli Ecologisti e Reti civiche, e in Monza con Maffè il fatto che, appunto, il consigliere uscente Monguzzi ha battuto i due grandi rivali interni: il consigliere uscente Martinetti, seconda con 200 preferenze, e il coordinatore cittadino di Ap, ed ex assessore, Alfonso Di Lio, con 165 (ne aveva prese 263 col Pdl nel 2012), terzo ex aequo con Andrea Valora; l’ex arbitro di calcio di Serie C, ed ex consigliere, Franco Boscarino, ne ha prese 83.
Passiamo alle liste coalizzate. Partiamo dal Pd, primo partito della città. I suoi seggi saranno 7 in caso di sconfitta di Scanagatti. Entrerebbero come consiglieri d’opposizione, oltre allo stesso sindaco uscente, l’assessore al Patrimonio, Opere pubbliche e Decoro urbano, Antonio Marrazzo (primo assoluto con 586 preferenze, cifra però di molto inferiore alle 1011 di 5 anni fa), la vicesindaca e assessora alle Politiche sociali, Cherubina Bertola (483), l’ex assessore comunale ed ex consigliere provinciale Paolo Pilotto (372), Egidio Riva (368), l’assessore alla Partecipazione e alle Politiche giovanili. Egidio Longoni (344 contro le 449 del 2012) e l’ex consigliere comunale ed ex presidente della Circoscrizione 3, Pietro Zonca (326). In caso di successo di Scanagatti i consiglieri del Pd diventerebbero 16: si aggiungerebbero il consigliere uscente Marco Lamperti (320 preferenze contro le 277 del 2012). Francesca Pontani (309), Marco Pietrobon (302), Elena Pepe (281), la vicedirettrice del Centro islamico cittadino Titti Shahin (251 contro le 73 del 2012), l’assessore alla Mobilità, Sicurezza e Servizi ambientali, Paolo Confalonieri (245 contro le 308 del 2012), Stefano Toselli (204), l’assessora alle Politiche culturali e di sostenibilità, Francesca Dell’Aquila (201 contro le 75 del 2012), il consigliere uscente Franco Monteri (192 contro le 215 del 2012) e l’assessora al Bilancio, Debora Donvito (176). Resteranno sicuramente fuori, tra gli altri, i consiglieri uscenti Paola Bernasconi (116 preferenze contro le 89 del 2012), Elio Bindi (88 contro le 227 del 2012) e Maria Gaddi (72 contro le 81 del 2012). Per qualcuno c’è ancora possibilità di essere ripescato in caso di dimissioni per eventuali “promozioni” ad assessore.
Per la lista Monza per Scanagatti sindaco entrerà sicuramente in Consiglio l’assistente sociale in pensione Maria Chiara Pozzi (163 preferenze), ma in caso di successo di Scanagatti ci sarà posto anche per Fabio Clarotto (147) e per il consigliere uscente Vincenzo Traina (139 contro le 95 di 5 anni fa, prese con l’Italia dei valori); la curiosità è che Traina quando si è candidato, a titolo personale, era un militante di Possibile, mentre adesso potrebbe essere eletto con la tessera di Articolo 1 – Movimento democratico e progressista in tasca, una delle formazioni componenti la lista LabMonza. Da segnalare il “flop” dell’assessore alle Attività produttive, Carlo Abbà, arrivato solo sesto nella lista da lui coordinata con 107 preferenze (si può consolare col fatto che nel 2012 ne aveva prese 33, ma con la lista Città persone), e la bocciatura del consigliere uscente Giovanni Pascariello (55 contro le 75 racimolate nel 2012 nell’Italia dei valori, di cui fa ancora parte).
Riguardo a LabMonza, porterà in Consiglio il solo consigliere uscente di Sinistra italiana, Gerosa (313 preferenze contro le 102 del 2012 in Sinistra ecologia libertà), ma solo se Scanagatti vincerà il ballottaggio. In questa lista c’è chi ha fatto peggio di Abbà: si tratta dell’assessore alle Politiche del territorio, Claudio Colombo, “infiltrato” del Pd, arrivato dodicesimo con la miseria di 34 preferenze.
Veniamo allo schieramento di Allevi. La Lega incasserà certamente 3 consiglieri: si tratta del segretario cittadino Federico Arena (330 preferenze contro le 111 del 2012), del consigliere uscente ed ex assessore Simone Villa (295 contro le 142 del 2012) e del consigliere uscente Alberto Mariani (266 contro le 122 del 2012). In caso di vittoria del centrodestra al ballottaggio entrerebbero anche Laura Capra (177), Federica Mosconi (176 contro le 89 del 2012), Salvatore Russo (165 contro le 30 del 2012) e l’ex consigliere comunale ed ex presidente di Trasporti pubblici monzesi, Cesare Gariboldi (133). Stupiscono i soli 4 voti e 2 voti raggranellati rispettivamente dalle ex assessore Wanda Molinari e Ruth Engisch: d’accordo che è trascorso quasi un quarto di secolo, ma qui siamo all’oblio…
Stessa situazione per FI: i 3 eletti sicuri sono, oltre ad Allevi, l’ex presidente della Circoscrizione 1, Max Longo (478 preferenze contro le 260 col Pdl del 2012), e il consigliere uscente, ex assessore comunale ed ex assessore provinciale Martina Sassoli (336 contro le 318 col Pdl del 2012). Con Allevi vincente entrerebbero in Consiglio anche il consigliere uscente Rosario Adamo (304 contro le 325 col Pdl del 2012), Francesco Cirillo, figlio dell’ex sindaco democristiano (247 preferenze contro le 146 prese nel 2012 nella lista Una Monza… per tutti), Marco Ferrari (219), Franco Cosi (159) e Alessandra Onofri Pirovano (153).
Per la lista Noi con Dario Allevi sarà eletta Desirée Chiara Merlini (231 preferenze), ma se il ballottaggio arriderà al centrodestra verrà calato il tris con Nicolas Monguzzi (216) e Marco Negrini (195).
FdI-An farà il suo esordio in Consiglio con l’ex assessore Andrea Arbizzoni, che ha sbaragliato la concorrenza con 455 preferenze (contro le 291 prese nel 2012 col Pdl). A dargli il voto sono stati moltissimi ultras del Monza 1912 di calcio, di cui lui è tifosissimo. In caso di successo di Allevi ci sarà posto in aula anche per Marianna Gaspero (100 preferenze). E pure per il più votato di Monza futura, Antonio Scalise (191 preferenze), che altrimenti resterà fuori dal Consiglio.
Sinistra alternativa, Pdf e Io cambio non riusciranno a eleggere nessuno comunque andrà il ballottaggio. I candidati più votati di queste liste sono stati rispettivamente Rossana Valtorta (59 preferenze contro le 3 del 2012 nella lista Noi, un’altra Monza), Gian Piero Bonfanti (29) e Agostino D’Antuoni (58).
Sono 25 i candidati della varie liste che non hanno ottenuto alcuna preferenza, di cui ben 10 di Io cambio. O non sono residenti a Monza oppure non si sono fidati a votarsi, il che è tutto dire…