Il Festival della Letteratura di Arcore, un modello nazionale made in Brianza

16 giugno 2017 | 01:35
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Il Festival della Letteratura di Arcore, un modello nazionale made in Brianza

Sono in molti i comuni che, da tutta Italia, hanno richiesto la disponibilità a portare il Festival in giro per lo stivale, dalla Lombardia all’Abruzzo.

A pochissimi giorni dalla chiusura della terza edizione del Festival della Letteratura di Arcore, le sensazioni che si alternano sono tante: c’è chi pensa già al prossimo anno, chi si riposa dalle fatiche organizzative e chi fantastica sul “modello arcorese”. Sono in molti i comuni che, da tutta Italia, hanno richiesto la disponibilità a portare il Festival in giro per lo stivale, dalla Lombardia all’Abruzzo. 

Tanti i cittadini che hanno partecipato alla conferenza stampa dal titolo evocativo “Il bilancio di un’edizione straordinaria” di sabato 10 giugno nella Sala del Camino del comune. A seguire un evento che ha sorpreso tutti, “Arte sotto le stelle -L’emozione dell’arte, la magia della notte”.

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Pienamente soddisfatto anche lo sponsor, Acsm Agam, che si è detto entusiasta della kermesse 2017 che ha animato il Teatro Nuovo, l’Auditorium Don Oldani e la Villa Borromeo. Proprio quest’ultima, la ‘grande dama’, come la chiama il sindaco Rosalba Colombo, ha ospitato l’ultimo spettacolo di chiusura del Festival, quello dedicato al Parco delle Sculture. Una serata, quella dello scorso sabato 10 giugno, che ha illuminato le opere d’arte con una luce totalmente nuova, facendo sognare gli spettatori.

Scultura, musica, poesia e performance si sono alternate grazie alla partecipazione degli artisti Dario Airoldi, Alessio Ceruti, Valeria Croce, Donato di Poce, Paola Donati, Valentina Fenu, Matteo Fumagalli, Giorgio Lazzari, Marco Longo, Ambro Moioli, Diletta Morgan, Simona Ripamonti e Sonia Scaccabarozzi con il contributo di Simona Viganò, Caterina Fedeli e Riccardo Brambilla. Ad aprire il percorso artistico notturno Ambro Moioli, lo scultore del famoso “Taurus” che ha rivelato: “Sto preparando un toro nuovo, più grande, più pesante e più maestoso. La posa sarà quella di un animale che sta facendo un balzo in avanti”. (video)

“Un percorso meraviglioso che ho condiviso con una squadra delle migliori, che ha saputo accompagnarci e rendere possibile tutto questo. Dal comitato scientifico agli artisti ed i cittadini arcoresi”, ha commentato visibilmente emozionata Paola Palma, assessore alla Cultura. 

“La città di Arcore e, soprattutto, la sua amministrazione, sanno darmi qualcosa di unico: una libertà ed un senso di coinvolgimento che mi hanno guidato dal primo giorno. Molto raro sentirsi così vicini all’amministrazione ed alla cittadinanza, sono entusiasta di questa edizione e spero già nella prossima. Mi hanno chiamato da tutta Italia per chiedermi di esportare il ‘modello arcorese’, ne sono particolarmente fiero”, ha concluso il direttore del festival Alberto Moioli.