INCA CGIL protesta: no alla stangata sui permessi di soggiorno

Il Governo torna a mettere le mani nelle tasche dei lavoratori stranieri regolari.
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 giugno 2017 è stata stabilita la misura del contributo per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno a carico dello straniero di età superiore a 18 anni:
– 40 euro per i permessi di soggiorno di durata superiore a tre mesi e inferiore o pari a un anno;
– 50 euro per i permessi di soggiorno di durata superiore a un anno e inferiore o pari a due anni;
– 100 euro per il rilascio del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo e per i dirigenti
e i lavoratori specializzati.
È inaccettabile, secondo INCA CGIL Brianza, che si reintroducano ulteriori contributi sui rilasci e rinnovi dei Permessi di Soggiorno scavalcando le sentenze emanate grazie alla battaglia proprio dell’INCA CGIL.
La denuncia di Cgil nazionale, che Inca Monza e Brianza sottoscrive, è conseguenza diretta della pubblicazione in Gazzetta ufficiale (GU n.131 del 8-6-2017) di un decreto interministeriale di Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero degli Interni (DPCM del 5/6/2017).
Il decreto ha reintrodotto il contributo a carico degli stranieri che era stato cancellato da due sentenze, una della Corte di Giustizia Europea, l’altra del TAR del Lazio poi confermata dal Consiglio di Stato che avevano infatti dichiarato nulla la norma, introdotta con decreto del 6 ottobre 2011, che imponeva una sovrattassa tra gli 80 e i 200 euro per il rinnovo e il rilascio dei titoli di soggiorno.
Il contributo è reintrodotto nella misura del 50% degli importi in essere prima di queste ultime sentenze. Ciò comporta che chi presenterà domanda di rilascio e/o rinnovo del Permesso di Soggiorno o la richiesta di Permesso di Soggiorno comunitario di Lungo Periodo dovrà versare gli importi citati in premessa, da aggiungere agli oneri amministrativi (30,46 euro).
Il provvedimento colpisce chiaramente i lavoratori stranieri regolari che risiedono regolarmente sul nostro territorio
pagando tasse e contributi previdenziali.
INCA continuerà a battersi contro una previsione ingiusta che grava sulle famiglie immigrate e rischia di avere ricadute sociali
derivanti dalla possibile marginalizzazione di queste persone e di essere un ulteriore ostacolo ai percorsi di integrazione,
che andrebbero invece implementati.
Per ulteriori chiarimenti il migrante può certamente rivolgersi all’Ufficio INCA Migranti i cui orari di ricevimento sono pubblicati
sul sito:www.incacgilbrianza.it<http://www.incacgilbrianza.it>