Meda: stop ai furti di biciclette grazie alla start up ecosostenibile BiciLock

Ventitrè studenti del Liceo Marie Curie di Meda hanno fondato la start up BiciLock, un servizio di deposito bici sicuro e custodito che rispetta il territorio.
Circa il 50% dei medesi afferma di aver subito il furto della propria bicicletta negli ultimi anni. Un dato che fa riflettere ma soprattutto che ha spinto i 23 ragazzi della 4A-Scienze Applicate del Liceo Marie Curie a fondare una piccola start up: BiciLock, ovvero un servizio di deposito bici sicuro e custodito che rispetta il territorio. Un’idea sviluppata, studiata e strutturata all’interno del progetto Green Jobs, finanziato da Fondazione Cariplo e realizzato in partnership con InVento Innovation Lab e Junior Achievement. Ieri, a presentare il loro progetto imprenditoriale in Sala Consigliare, insieme alla vice sindaco Simona Buraschi, quattro ragazzi della classe: Ivan Cazzaniga, Lorenzo Berussi, Tommaso Gatti e Giovanni Ravasio.
“Durante gli incontri di formazione imprenditoriale abbiamo imparato a progettare e realizzare una mini-impresa ecosostenibile e abbiamo avuto così la possibilità di verificare i nostri interessi e di far crescere le nostre attitudini al lavoro – spiegano – la nostra mini-impresa è già attiva sul territorio, offre un servizio green rivolto ai pendolari e ai cittadini e contribuisce alla valorizzazione e alla salvaguardia dell’ambiente. Siamo giovani, abbiamo molte speranze e un grande sogno: migliorare la salute e le condizioni di vita di tutti”. Bicilock, infatti, oltre ad annullare il rischio furti di biciclette, soprattutto nella zona della stazione di Meda, punta moltissimo anche alla cura del territorio favorendo la mobilità dolce, cioè l’uso della bicicletta e dando una concreta soluzione al problema dell’inquinamento dell’aria. Insomma, una star up concreta, innovativa, semplice e soprattutto ecosostenibile che ha portato i ragazzi ad una vittoria meritata: nella competition indetta da Green Jobs, a Milano, su ben cinquantotto start up, quella medese si è piazzata tra le prime otto.
“Questo progetto ha un grandissimo margine di sviluppo – afferma la vice sindaco –l’esigenza da parte della popolazione è tanta, basti pensare che sono circa 2.200 gli utenti che quotidianamente si recano in stazione e che potrebbero usufruire del deposito custodito. L’idea del box sharing è utile non solo tra i ragazzi che si devono recare nei vari istituti ma anche per le aziende: pensate che bell’opportunità sarebbe durante il salone del mobile, per esempio”.
Ma, a livello più pratico, come funziona BiciLock? Semplice. I ragazzi hanno fatto una ricerca sul territorio trovando rimesse o garage dismessi o non più utilizzati trasformandoli in depositi custoditi, dalle 6.30 del mattino fino alle 20.30 circa. Basta pagare un ticket (giornaliero, settimanale, mensile o annuale) che va dagli 80 centesimi fino ai 78 euro, per poter lasciare la propria bici in un luogo sicuro e sorvegliato. Un servizio rivolto principalmente ai pendolari ma che trova largo consenso anche tra gli utenti occasionali di Trenord che possono smettere di legare la propria bicicletta in parcheggi di fortuna col rischio poi di non trovarla più.
“I costi iniziali per realizzare questa start up sono stati molti – spiegano i ragazzi – ma già con l’inaugurazione del primo deposito siamo riusciti a rimettere in pari il bilancio. La nostra impresa ha largo margine di guadagno: il 40% ricavato dalla vendita dei biglietti va al proprietario del box, il 30% invece viene utilizzato per i costi di gestione e per il miglioramento del servizio e la restante percentuale sono gli incassi di BiciLock. Ora però il nostro progetto è in una fase di stallo perché per noi ragazzi gestirlo è molto impegnativo dato che dobbiamo andare a scuola, quindi sarebbe bello per noi poter trovare degli enti e degli sponsor che si interessino al nostra micro impresa”. E aggiungono: “ A livello comunale ora è tutto in fase di cambiamento, ma speriamo vivamente che chiunque vinca il ballottaggio si faccia carico di BiciLock – continuano – magari il sindaco potrebbe mettere a disposizione dei volontari che possano occuparsi della custodia delle bici e, perché no, potrebbe essere un’idea anche poter dare la possibilità agli immigrati di rendersi utili e trovare un impiego.”
Intanto, il primo deposito è già stato aperto ed è funzionante, in via Trento 6, ma tutta la cittadinanza è invitata a partecipare al progetto mettendo a disposizione i propri box o depositi.
Articolo di Melissa Ceccon
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