Monza, elezioni. In caso di vittoria ecco gli assessori di Scanagatti, Allevi e Sindoni

Chi sarà in Giunta in caso di vittoria o di Scanagatti o di Allevi o di Sindoni? Proviamo a dirvelo noi.
Siamo all’antivigilia del voto alle elezioni comunali di Monza e ancora nessun candidato sindaco ha parlato di chi lo affiancherà nella squadra di Giunta in caso di vittoria.
E sì che stiamo parlando di 9 persone che tramite delega svolgeranno la gran parte del lavoro che gli elettori affideranno al primo cittadino col loro voto di domenica prossima ed eventualmente col ballottaggio 14 giorni dopo. Va bene la fiducia al leader designato, però sarebbe il caso di conoscere anche a quali figure questi si appoggerà per svolgere al meglio il proprio compito. E con quali criteri le selezionerà. Certo non hanno aiutato i vari dibattiti organizzati in città, dove sono state formulate pressappoco le stesse domande, riguardanti perlopiù la sicurezza, la mobilità, i servizi ambientali, il commercio e il turismo…
Solo pochi candidati, e solitamente di Comuni piccoli, annunciano prima la squadra di Governo. Dei nostri “magnifici 7” nessuno lo ha fatto. E allora proviamo a dirvi noi chi saranno gli assessori della città di Monza dei prossimi 5 anni (se tutto andrà bene per loro e la coalizione di cui fanno parte).
Non ce ne vogliano gli altri candidati, ma abbiamo preso in esame solo i tre “big” degli ultimi sondaggi: Roberto Scanagatti (centrosinistra), Dario Allevi (centrodestra) e Danilo Sindoni (Movimento 5 stelle). Nel caso che uno degli altri quattro vincesse al primo turno, o quantomeno arrivasse al ballottaggio, promettiamo di informarvi sulla squadra che andrebbe a formare.
Allora, cominciamo dal sindaco in carica. La sensazione generale è che se Scanagatti bissasse il quinquennio, non ci sarebbero molte novità, anzi. Probabilmente si procederebbe solo a sostituire Rosario Montalbano, ritiratosi dal “fronte” politico per motivi di salute. Si scoprirebbero dunque le deleghe all’Istruzione, Personale e Servizi al cittadino. Chi meglio del redivivo Paolo Pilotto, anch’egli del Partito democratico, potrebbe ricoprire quel posto? Classe 1960, insegnante di religione, impegnato nell’Azione cattolica, Cavaliere della Repubblica, è stato già amministratore comunale dal 1992 al 2009 prima per la Democrazia cristiana, poi per il Partito popolare italiano, quindi per Democrazia è libertà – La margherita e infine per il Pd. È stato consigliere, ma soprattutto assessore: dal 1995 al ‘97 all’Istruzione e alle Biblioteche, dal 2002 al ’04 all’Educazione, all’Organizzazione e Personale, alla Statistica e ai Sistemi informativi e dal 2004 al ’07 all’Educazione, alla Statistica e ai Sistemi Informativi. Dal 2009 al ’14 è stato consigliere provinciale. Quest’anno è tornato a ricandidarsi per il Comune con tanta voglia di fare il pieno di preferenze e riprendere il suo posto tra i banchi della Giunta. Le deleghe di Montalbano collimano alla perfezione col suo curriculum. Come si dice in questi casi, le agenzie di scommesse non accettano puntate su di lui… Per il resto, come detto, non dovrebbero esserci novità se non nello spostamento di qualche delega. Dunque, per quanto riguarda il Pd, Cherubina Bertola avrebbe ancora le Politiche sociali, Paolo Confalonieri la Mobilità, Francesca Dell’Aquila le Politiche culturali, Debora Donvito il Bilancio, Egidio Longoni le Politiche giovanili (per lui si parla di un’altra delega da aggiungere, forse lo Sport) e Antonio Marrazzo le Opere pubbliche. Un assessorato a testa è destinato alle liste LabMonza e Monza per Scanagatti sindaco, dove però sono stati inseriti rispettivamente Claudio Colombo del Pd, attuale assessore alle Politiche del territorio, e l’indipendente Carlo Abbà, attuale assessore alle Attività produttive. Conferma per tutti? Potrebbe dipendere dai voti di preferenza. Se, per esempio, Dell’Aquila dovesse prendere la miseria di 75 voti, come 5 anni fa quando divenne assessore dopo non essere riuscita a farsi eleggere consigliera (idem Abbà con le sue 33 preferenze nella lista Città persone), non è detto che stavolta verrebbe ripescata da “nonno” Scanagatti. Le quote rosa in Giunta si possono fare in altro modo: stavolta dovrebbe esserci scelta…
Veniamo alla “nidiata” messa in piedi da Allevi: 5 liste significa 5 “bocche da sfamare”. In caso di vittoria il suo post-elezioni sarebbe più estenuante della campagna elettorale, dove almeno le cene non gli sono andate di traverso. Qui le variabili sono tante. Iniziamo dai “neonati”, che si prevedono “gracili” a livello di percentuali. Le liste civiche Noi con Dario Allevi e Monza futura avrebbero un assessore, come del resto Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. Per la prima i nomi più gettonati per il salto in Giunta sono quelli di Lucia Zulberti e Nicolas Monguzzi. La prima, 52 anni, è molto nota per la sua attività di allenatrice e terapista nell’ambito degli sport per disabili, sia a livello locale nell’Asd Brianza Silvia Tremolada Onlus che a livello federale come tecnico azzurro. Il secondo, 22 anni compiuti proprio oggi, studia Giurisprudenza, s’impegna nel volontariato e si è fatto notare in campagna elettorale per la sua intraprendenza. Per quanto riguarda Monza futura, la lista sostenuta da Anna Mancuso, beh… Impossibile pensare a un’altra figura in Giunta in rappresentanza degli ex finiani. Mancuso, 57 anni, architetto, è stata fondatrice ed è tuttora presidente di Salute donna Onlus. Dopo un’esperienza giovanile nella Dc, è stata consigliera comunale dal 2007 al ’13 prima come indipendente dell’Unione di centro, poi per il Popolo della libertà e quindi per Futuro e libertà per l’Italia, di cui è stata senatrice dal 2012 al ’13. Pure per FdI-An la scelta pare scontata: Allevi chiamerebbe al suo fianco chi lo sostituì come assessore allo Sport quando nel 2009 si dimise per assumere la carica di presidente della Provincia, ossia Andrea Arbizzoni. Giornalista di 46 anni, cresciuto nel Movimento sociale italiano – Destra nazionale, è stato consigliere comunale per Alleanza nazionale dal 2007 al ’09 e poi assessore del Pdl fino al 2012. Di lui è nota la sua passione per il Monza 1912 di calcio, che segue da ultrà dei Sab, gruppo che lo ha soprannominato “senatore” e che rappresenta il suo principale serbatoio di voti. E veniamo ai due partiti grossi: per la Lega nord – Lega lombarda due nomi sono pressoché certi. Si tratta di Federico Arena e Simone Villa. Il primo, classe 1992, studente di Scienze bancarie, è il segretario cittadino; il secondo, 41 anni, assicuratore, è stato consigliere della Circoscrizione 2 dal 1997 al 2002, presidente della stessa Circoscrizione dal 2002 al ’07, quindi consigliere comunale dal 2007 al ’10, assessore alla Sicurezza, Polizia locale, Protezione civile, Mobilità, Anagrafe dal 2010 al ’12 e di nuovo consigliere dal 2013 in poi. In caso di grande successo della lista padana gli assessori potrebbero essere tre. Scalpita per la delega alle Attività produttive Alberto Mariani, 43 anni, commerciante, consigliere comunale dal 2010 al ’12 e dal 2013 in poi. Da Forza Italia sarebbero certi di entrare in Giunta l’ex assessore più giovane nella storia cittadina Martina Sassoli e Giuliano Ghezzi. La neomamma, classe 1982, docente universitaria, è stata prima consigliera e poi vicepresidente della Circoscrizione 5 dal 2002 al ’07, quindi assessore comunale alle Politiche ed eventi giovanili, Pari opportunità, Biblioteche, Politiche degli orari, Sportello dei cittadini, Carta dei servizi e Carta della donna dal 2007 al ’12, consigliera comunale dal 2012 in poi e dal 2013 al ’14 pure assessore provinciale all’Ambiente, Risorse naturali e Agenda 21. Il tutto sempre rimanendo fedele a Silvio Berlusconi, dunque stando o in FI o nel Pdl. Ghezzi, 42 anni, manager, è un altro dei “berluscones”: è stato consigliere comunale dal 2002 al ’12, spesso con ruoli importanti a livello di partito. Altri due aspiranti assessori sono Francesco Cirillo e Rosario Adamo. Il primo, classe 1975, è figlio di Emanuele, sindaco Dc di Monza dal 1979 al ’83 e come lui avvocato. Punta all’assessorato alla Famiglia. Il secondo, classe 1960, ferroviere, è cresciuto nelle fila del Partito socialista democratico italiano, ma è con FI e il Pdl che è in Consiglio comunale ininterrottamente dal 2007. Attenzione, infine, a un indipendente e a un esterno alla coalizione. L’indipendente è Ettore Radice, 48 anni, impiegato, da molti anni impegnato in numerose associazioni culturali tra le quali Mnemosyne, di cui è presidente. È stato anche consigliere comunale del Partito repubblicano italiano dal 2002 al ’07. In caso di vittoria di Allevi avrebbe molte chance di accaparrarsi la sedia dell’assessorato alle Politiche culturali. L’esterno è… Pierfranco Maffè, il candidato sindaco dell’altra coalizione di centrodestra, quella più moderata. Il medico di Alternativa popolare, classe 1960, vanta una lunga militanza politica, iniziata con la Dc, proseguita col Ppi, quindi coi Cristiani democratici uniti e poi con FI (compresa la parentesi come Pdl). È stato consigliere della Circoscrizione 19 a Milano dal 1985 al ’93 e poi consigliere comunale a Monza dal 1992 al ’95, dal 2002 al ’07 e dal 2012 in poi, nonché assessore al Personale, Affari generali, Servizi demografici dal 1997 al 2002 e assessore al Parco, all’Educazione, alla Comunicazione, alla Famiglia dal 2007 al ’12. Se Allevi dovesse andare al ballottaggio, e Maffè no, sarebbe molto probabile un apparentamento per riportare il centrodestra unito al governo della città. In quel caso Maffè chiederebbe un posto in Giunta e sarebbe accontentato.
Concludiamo velocemente col M5s. Perché velocemente? Perché il candidato sindaco e portavoce Sindoni, d’accordo con l’Assemblea cittadina del movimento, ha deciso che in caso di vittoria gli assessori saranno scelti selezionando i curricula che l’Amministrazione chiederà di inviare in Municipio nei giorni immediatamente successivi al voto. Insomma, a Monza si farebbe esattamente quello che è stato fatto a Vimercate, primo e finora unico Comune della provincia a guida pentastellata. Una soluzione non solo originale ma bizzarra, dato che non sarebbe richiesto essere un seguace del comico e blogger Beppe Grillo per governare il capoluogo della Brianza. Però è chiaro che ci sarebbe un programma da rispettare, quello già depositato assieme alla lista.