Monza, gli imprenditori battono cassa da Allevi: metrò, investimenti e meno tasse

28 giugno 2017 | 06:33
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Monza, gli imprenditori battono cassa da Allevi: metrò, investimenti e meno tasse

Il mondo economico locale indica i temi centrali per favorire un pronto rilancio del territorio. Destinatario il nuovo sindaco di Monza.

Dodici giorni di tempo per fare la nuova giunta e iniziare a lavorare. Non sono passate che poche ore dalla proclamazione ufficiale di Dario Allevi sindaco di Monza che già il mondo imprenditoriale monzese mette sul tavolo tutti i problemi più urgenti dal risolvere per rilanciare l’economia locale.  Nuovi investimenti sul territorio, riduzione dell’imposizione fiscale locale, prolungamento del metrò da Milano a Monza e valorizzazione del comparto Parco, Villa Reale e Autodromo sono i temi caldi. Come dire: vista la mole di lavoro, l’elezione e appena conclusa rischia di passare per una scampagnata. Il punto di partenza di tutti i ragionamenti è il prolungamento del metrò da Monza a Milano.

“Non se ne può fare più meno – spiega Andrea Dell’Orto, presidente del presidio di Monza e Brianza di Assolombarda -, così come è necessario aprire un confronto sulla fiscalità locale: Monza è fra le città coi livelli di tassazione più alta e le aziende ne risentono”. Per imprenditori, artigiani e commercianti il rilancio economico di Monza è legato a filo doppio col la valorizzazione dal comparto Parco, Villa e Autodromo. “Abbiamo sempre trovato nel Comune di Monza un alleato strategico sulle principali tematiche di sviluppo delle imprese e del territorio, a partire dalla Villa Reale con il suo Parco – dice Carlo Valli, presidente Camera commercio di Monza –  Anche nel nostro futuro assetto metropolitano, sono certo proseguiremo lungo questa direzione”.

Confimi industria Monza e Brianza, dal canto suo, auspica la creazione di un tavolo tecnico di confronto con l’amministrazione comunale per iniziare a ragionare su una semplificazione burocratica. “Riteniamo si tratto di un’iniziativa non più rimandabile – ha spiegato Gabriella Meroni, vice presidente dell’associazione -. Gli spazi per avviare un confronto ci sono e a questa necessità aggiungeremmo anche l’urgenza di avviare un piano di riqualificazione urbana di alcune zone industriali come quella di via Sicilia”. Dagli imprenditori della zona, infatti, sono arrivate numerose segnalazioni sia per quanto riguarda le pessime condizioni del santo stradale, ridotto a un vero e proprio campo di battaglia, e la presenza massiccia di prostitute fin dal ardo pomeriggio”. Per Apa Confartgianato al primo posto c’è l’abbattimento del carico fiscale.

“Cito solo un dato che dice tutto – ha commentato Giovanni Barzaghi, il presidente -, dal 2010 a oggi le tasse locali hanno continuato a crescere, facendo registrare, su scala nazionale, un +8%. In questo panorama, le imposte che hanno subito l’incremento più sensibile sono certamente quelle sugli immobili, tanto che l’anno scorso, con Imu e Tasi, i Comuni hanno incassato 21,3 miliardi”.  In più, secondo Apa, sarà essenziale recuperare l’enorme gap che discrimina la partecipazione delle Pmi alle gare d’appalto. “In Europa  – ha aggiunto Barzaghi – le piccole e medie imprese generano il 58% della ricchezza nazionale, ma vincono soltanto il 29% delle gare d’appalto. In Italia questa discriminazione raggiunge il 47%”. Poi, aggiunge Barzaghi, “abbiamo davanti la sfida della rivoluzione 4.0 con l’obiettivo di far compiere alla nostra manifattura un deciso salto di qualità. Noi faremo la nostra parte ma chiediamo che si riconosca, anche in termini di politiche pubbliche, la centralità dell’innovazione basata sulla sperimentazione creativa e incrementale”