Pedemontana, sarà vero fallimento? Cauti i sindaci della B2

Per Legambiente l'autostrada era già "un disastro annunciato", mentre la senatrice Ricchiuti esulta per la fine di una "brutta storia".


La procura di Milano può anche aver richiesto una dichiarazione di fallimento alla società Autostrada Pedemontana Lombarda, ma i sindaci della tratta B2 (Lentate, Meda, Barlassina, Seveso e Cesano) preferiscono essere cauti e aspettare conferme ufficiali: lo affermano sia Piermario Galli (Barlassina) e Paolo Butti (Seveso), sia il nuovo sindaco di Lentate, Laura Ferrari. «Ho appreso la notizia dai giornali – afferma Ferrari -, una valutazione in questo momento sarebbe prematura. Terremo comunque uno sguardo vigile sulla situazione». «Un mese fa, quando ci siamo incontrati per i saluti a Di Pietro (che ha lasciato la presidenza della società a Federico Maurizio d’Andrea, ndr) Pedemontana era ancora in attesa di finanziamenti» conferma Galli. Tanto più che Pedemontana non sembra avere l’intenzione di accettare la richiesta della procura: d’Andrea  si è detto “sorpreso” ma “fiducioso” nel buon esito dell’udienza del 24 luglio, perché a suo dire non mancherebbe il requisito di continuità aziendale, né l’autostrada verserebbe in uno stato di insolvenza.

Articolo Uno – «Finalmente potremo mettere fine alla brutta storia di Pedemontana, l’opera tanto voluta dalla destra lombarda fallita ancora prima che si concludesse – ha commentato invece la senatrice di Desio Lucrezia Ricchiuti (Articolo Uno-MDP) poco dopo aver appreso la notizia -. Non so proprio con quale coraggio i vertici della società e i rappresentanti politici di Regione Lombardia possano dirsi sorpresi di questo procedimento: il pubblico ha già messo a disposizione molte risorse economiche perché i privati potessero investire, ma questo non è servito perché l’opera è nata vecchia e non rappresenta un investimento attrattivo».

Legambiente – Non ha dubbi nemmeno Legambiente, per cui Pedemontana era già da tempo «un fallimento annunciato». Ma le Cassandre, si sa, non vengono mai ascoltate volentieri, tanto che i portavoce del movimento ambientalista possono raccontare di essere stati ignorati a lungo: «La procura della Repubblica ha dovuto intervenire su quello che la politica non ha voluto vedere per anni, nonostante le tante e reiterate denunce di Legambiente – scrivono in un comunicato diffuso ala stampa -: il progetto fa acqua da tutte le parti, a partire dall’impossibilità finanziaria di darvi sostegno e continuità. Pedemontana è un’opera costosissima, priva di mercato, dannosa a livello ambientale, poco utilizzata dagli utenti e, oramai, vecchia e abbandonata». E non c’è nemmeno spazio per la soddisfazione di sentirsi dare ragione: «E adesso chi pagherà per i danni ambientali di un inutile e costoso serpentone autostradale che ha cancellato centinaia di ettari di foreste e di campi coltivati, sconvolto l’idrologia, consumato suolo a dismisura senza alcun bilanciamento tra costi per l’ambiente e benefici per la mobilità?» si chiede polemicamente Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Anche il mercato ha bocciato Pedemontana – continua il responsabile trasporti di Legambiente, Dario Balotta. – Il Governatore lombardo Roberto Maroni deve prendere atto del fallimento di Pedemontana e del federalismo autostradale. Anche se il prossimo luglio il tribunale non assumesse nessuna decisione, sarebbe comunque compromessa la credibilità e la ricerca di nuovi compratori, che peraltro dura da 5 anni. Da tempo abbiamo denunciato questa situazione e chiesto una exit strategy per ridurre il danno che il completamento dell’opera avrebbe procurato ai territori. Caro Governatore, altro che project financing! Qui finora ha pagato solo il contribuente!».

Secondo i calcoli di Legambiente, a oggi sarebbero stati spesi per Pedemontana 1.050 milioni di soldi pubblici: ma per completare l’autostrada mancano ancora 4 miliardi, introvabili nonostante le garanzie regionali per 450 milioni o i 350 milioni di defiscalizzazione. E il calcolo si fa ancora più drammatico con la richiesta di indennizzo di Strabag per 3 miliardi di euro.

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