Scuola e lavoro, mai stati così vicini. E allo Zucchi di Monza cosa ne pensano?

il progetto ministeriale di alternanza scuola lavoro ha raggiunto i due anni di esistenza, a confronto i pareri pro e contro della prima fase di questa nuova esperienza.
Alternanza scuola lavoro? “Progetto molto utile, ma non c’è un solco inseparabile tra attività di studio e attività di lavoro”. Con queste parole Antonino Pulvirenti, il dirigente dello Zucchi di Monza licenzia il progetto del Miur.
Da due anni il Ministero dell’Istruzione ha, infatti, lanciato il progetto di Alternanza Scuola Lavoro: parte dalla riforma denominata la “Buona Scuola” (legge 107 del 2015). Molti gli studenti coinvolti, ben 3 su 5, 105.564 in Lombardia. L’obiettivo dichiarato è di avvicinare i giovani ancora tra i banchi di scuola al mondo del lavoro.
“Per le scuole non è stato semplice gestire il tutto, tuttavia la ‘sfida’ ha generato grande interesse – spiega il dirigente scolastico che ha aggiunto – “Un progetto faticoso da avviare, una grande novità, molte le incognite, ma le abbiamo affrontate con successo. Noi proponiamo ‘un’alternanza fatta in casa’ – afferma sorridendo il preside – “un’ impresa virtuale che crea comunque un prodotto, ci siamo inventanti una holding con delle controllate che lavorano all’interno della scuola e che si occupano di editoria, teatro e musica”.
L’alternanza Scuola Lavoro è piaciuta come novità a diversi studenti. “Abbiamo creato, con l’appoggio di un prof, un’impresa editoriale che prevede la divisione in uffici con compiti specifici, tra cui: il sito, le recensioni e molto altro. Il progetto è utile per avvicinarsi al mondo del lavoro, tuttavia potrebbe essere distribuito meglio nell’arco dell’anno scolastico”, ha commentato Emanuele. E Beatrice aggiunge: “Concordo sulla miglior distribuzione delle tempistiche e inoltre spesso l’alternanza non coincide con il nostro corso di studi.”
Al Progetto dalle grandi potenzialità, non sono mancate le critiche. Dalla disorganizzazione e alla poca concretezza, ma ciò che ha infastidito di più gli addetti ai lavori è stato il fatto che fosse come “piovuto dal cielo”.