Seveso: Garofalo, il Pd e la guerra dei comunicati stampa

Garofalo lascia il Pd, il Pd lo critica e le forze dell’opposizione (e non solo) criticano il Pd: è una battaglia fatta di comunicati stampa.
Se è vero che a volte le parole sono più affilate di una spada, allora quella di Seveso si potrebbe quasi definire una guerra combattuta a colpi di comunicati stampa. Tutto comincia a marzo, quando Giorgio Garofalo, presidente del consiglio comunale, annuncia di voler lasciare il Partito Democratico per avvicinarsi al neonato movimento Articolo 1, di cui è oggi coordinatore provinciale.
Una scelta sofferta ma serena, e altrettanto serenamente accolta dal Pd locale: nulla sarebbe cambiato né per Seveso, né per la collaborazione comunale tra Garofalo e gli ex compagni di partito. Per questo il comunicato stampa diffuso dal Pd a fine maggio e firmato dal segretario Roberto Fumagalli e dal capogruppo Alfonso Bizzozzero ha colto di sorpresa un po’ tutti, dallo stesso Garofalo alle forze dell’opposizione: che hanno risposto a tono, ovviamente con un altro comunicato.
Il primo documento, quello del Pd, pur affermando che il nuovo incarico di Garofalo non altera l’equilibrio della maggioranza, non rinuncia a qualche frecciatina: «Garofalo ci ha comunicato, circa due mesi fa, il suo intendimento di non aderire più al Partito democratico – scrivono Fumagalli e Bizzozzero -.Ci ha manifestato il senso di disaffezione nei confronti del Pd, un partito a cui sentiva di non appartenere più e la conseguente ricerca di nuovi stimoli politici. Allo stesso tempo ci ha comunicato che non aveva deciso di aderire ad alcun altro partito. La notizia ci lasciò stupiti in quanto era impegnato nella Segreteria Provinciale di Monza e circa due mesi prima aveva partecipato alle elezioni provinciali sotto il simbolo del Pd. Elezioni, per lui, sfortunate, che non lo hanno visto rieletto. Adesso apprendiamo che la ricerca degli stimoli è finita. Bene!».
«È un attacco personale – commenta Garofalo -, ma non ho voluto fare polemica e non mi interessa sapere cosa c’è dietro. La mia è stata una scelta a livello nazionale e sovralocale, che non c’entra con la situazione comunale. Dicono di escludermi dal gruppo del Pd quando sono stato io a comunicare di volere uscire dal gruppo, così come ho dichiarato sin da subito il mio interesse per Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista. Inoltre, nel comunicato si afferma che alcuni mesi fa avrei partecipato alle elezioni provinciali sotto il simbolo del Pd: invece ero candidato in Brianza Rete Comune».
Al suo fianco, i capogruppo Fabio Bombonato (Impegno è servizio), Natale Alampi (Tallarita per Seveso) e Massimo Vaccarino (Pdl), che gli hanno espresso vicinanza in una nota congiunta: «A Giorgio Garofalo, che finora ha sempre esercitato il suo ruolo in modo imparziale e professionale, va la nostra solidarietà e il nostro sostegno in un momento di cambiamento importante per la sua vita politica». Non solo, anche il consigliere Pd Alessandro Bonito ha preso le distanze dalla prima nota stampa: «Non sapevo nulla della decisione di uscire con questo comunicato – afferma – e non condivido le modalità assunte dal Pd nei confronti del presidente del consiglio comunale».
«Questi attestati di stima mi hanno fatto molto piacere – afferma Garofalo -: a volte la politica rischia di perdere il suo lato umano. Chiariti questi aspetti, ora mi interessa solo salvaguardare il clima del consiglio comunale. Continuerò a garantire il corretto funzionamento dell’assise tutelando l’azione dei consiglieri comunali a prescindere dal loro colore politico e valorizzerò, come ho sempre fatto, gli strumenti di democrazia e partecipazione: il miglior modo per servire la città e rispettare la volontà dei cittadini».