Energy Run: una corsa benefica a sostegno di ST Foundation

28 luglio 2017 | 08:28
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Energy Run: una corsa benefica a sostegno di ST Foundation

Il ricavato della gara non competitiva andrà interamente ai progetti della ST Foundation. Che, in Italia e nel mondo, organizza laboratori informatici per combattere il divario digitale.

Correre fa bene, soprattutto a chi fa del bene. Perché i benefici non sono soltanto per il corpo, la mente ed il cuore di chi macina chilometri. Ma, a volte, si estendono ad altre persone, più o meno lontane, che hanno bisogno di un aiuto. E’ questo il senso di Energy Run, l’evento sportivo in programma il prossimo 16 settembre nel Parco Aldo Moro di Agrate Brianza. Una gara non competitiva con 15 ostacoli da superare, tra balle di fieno, pneumatici, fossati e guadi di fango, su un percorso di 5 chilometri, da ripetere, se si vuole, due volte. Una corsa che, come dice lo slogan nella home page del sito dell’evento, va oltre la corsa.

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Come nel 2016, quando si è svolta una sorta di edizione zero della Energy RUN, anche quest’anno, infatti, tutto il ricavato della manifestazione andrà alla ST Foundation, la fondazione della multinazionale StMicroelectronics, leader mondiale nei semiconduttori, con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica e uno stabilimento produttivo anche ad Agrate Brianza. Dove lavorano ben 4500 persone. La ST Foundation, un’organizzazione non profit con sede a Ginevra, da 16 anni ha l’obiettivo primario di sviluppare, coordinare e sponsorizzare progetti che impiegano l’utilizzo delle scienze moderne e della tecnologia per promuovere il progresso umano e lo sviluppo sostenibile delle comunità meno privilegiate in tutto il mondo. Per raggiungere questo ambizioso traguardo la ST Foundation, nei 25 Stati in cui è presente tra Europa, Africa, Asia e Sud America, opera per combattere il divario digitale tra i Paesi più arretrati e quelli più sviluppati. In questa direzione tra i progetti principali c’è il “Digital Unify”.

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“Attraverso questo programma installiamo in loco laboratori di informatica di cui curiamo tutto, dalle postazioni con pc, scanner, stampanti, un grande monitor/proiettore alla rete elettrica, dai pannelli fotovoltaici al collegamento Internet – spiega Enrico Riva, referente della ST Foundation per l’Italia e la Sierra Leone e material management – con la cooperazione di scuole, municipalità locali, organizzazioni pubbliche e non profit, realizziamo corsi di informatica per formare gruppi di massimo 20 persone alla volta, che acquisiscono le competenze tecnologiche di base per mandare una mail, fare ricerche su Internet, usare programmi come Excel e Word. Al termine delle 20 ore di lezione – continua – viene anche rilasciato un certificato che attesta il superamento del corso”. L’iniziativa, completamente gratuita per i partecipanti, si avvale anche dell’uso di un vero e proprio manuale, preparato e costantemente aggiornato da un gruppo di dipendenti di StMicroelectronics. A guidarli è Sergio Almarares, uno dei più stretti collaboratori del presidente di ST Foundation, Pietro Fox. “Il Digital Unify program dalla sua nascita ha beneficiato 449mila persone nel mondo – spiega Riva – abbiamo sviluppato anche un corso per bambini dai 9 ai 14 anni, T4K, il Tablet for kids, per aprire anche ai più piccoli la possibilità, attraverso l’uso e la conoscenza degli strumenti tecnologici, di uno sviluppo personale e dell’emancipazione dall’ignoranza e dalla povertà”. E, qualche volta, la tecnologia si mette anche al servizio di scopi più prettamente sociali. “Quando c’è stata un’epidemia di virus Ebola in Sierra Leone – racconta Riva – si è riusciti, grazie agli strumenti da noi forniti, a predisporre uno specifico call center”.

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La ST Foundation porta i suoi laboratori informatici anche in alcune carceri italiane. Da Bollate ad Opera, da Vigevano a Brescia. E, prossimamente, anche a Catania. Ma quest’attività in Italia non si ferma alle case di reclusione. “Operiamo anche in diversi Centri per profughi richiedenti asilo e nel napoletano anche con bambini che vivono situazioni familiari difficili” afferma il referente per l’Italia e la Sierra Leone. E, proprio alle attività svolte dall’organizzazione non profit nel nostro Paese, sono destinati i fondi che saranno raccolti con l’Energy Run di Agrate Brianza. “Nel 2016, grazie ai 550 iscritti e ai 12mila euro raccolti, abbiamo allestito due laboratori nei Centri profughi di Camparada ed Agrate – spiega Riva – per l’edizione 2017 di questa corsa non competitiva, improntata soprattutto al divertimento, puntiamo a raggiungere i 2mila iscritti”. Da qui al 16 settembre il tempo per iscriversi all’Energy Run c’è ancora. Il costo è di 25 euro fino al 31 luglio e di 30 dall’1 agosto al 14 settembre. Ma, se possibile, meglio non aspettare. Superare l’indifferenza e aprire realmente il cuore agli altri richiede un allenamento sicuramente più lungo e difficile degli ostacoli che si dovranno affrontare nel corso della prossima corsa.