Filippo Carati è il nuovo presidente del Consiglio comunale. Mariani: “Ricordati che sei leghista!”

16 luglio 2017 | 09:08
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Filippo Carati è il nuovo presidente del Consiglio comunale. Mariani: “Ricordati che sei leghista!”

Dario Allevi al primo Consiglio: “Questa per me è come una seconda casa”

È Filippo Carati, 48 anni tra un mese esatto, il nuovo presidente del Consiglio comunale di Monza. L’esponente della Lega nord – Lega lombarda, ex presidente della Circoscrizione 4 ed ex segretario cittadino del Carroccio, è stato eletto durante la prima seduta con Dario Allevi nuovo sindaco per il centrodestra.

Carati ce l’ha fatta al secondo scrutinio ricevendo i voti della maggioranza al completo (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Noi con Allevi, Monza con Maffè). Il Partito democratico, Monza per Scanagatti sindaco e Civicamente hanno votato prima per Marco Lamperti del Pd, mentre al secondo scrutinio si sono allineati col Movimento 5 stelle sulla scheda bianca salvo un birichino che ha annullato la scheda.

“Provo un’emozione fortissima, vera, intensa – è stato il commento al microfono di Carati – La passione e l’amore per questa città caratterizzano da sempre il mio impegno politico. Svolgerò questo ruolo con serietà e responsabilità, garantendo il rispetto delle regole. La mia disponibilità all’ascolto, alla collaborazione, sarà totale”.

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Una curiosità riguardante Carati è che dopo il ballottaggio del 25 giugno non era riuscito a entrare in Consiglio comunale tra i 7 eletti della Lega. Lui è infatti uno dei 7 che hanno surrogato i 7 consiglieri diventati nel frattempo assessori.Federico Arena e Simone Villa, ora rispettivamente assessore alla Sicurezza, Polizia locale, Guardie ecologiche, Protezione civile, Mobilità, Trasporti, Politiche giovanili e assessore ai Lavori pubblici, Piccole cose, Strade, Verde pubblico, Manutenzioni, Patrimonio, Servizi cimiteriali, Housing sociale, Energia, sono stati sostituiti in Consiglio da Carati, appunto, e da Roberto Canesi. Massimiliano Longo e Martina Sassoli di FI, diventati rispettivamente assessore alle Attività produttive, Commercio, Lavoro, Cultura, Turismo, Marketing territoriale, Smart City e assessora allo Sviluppo del territorio, Urbanistica, Edilizia privata, Ambiente, Rapporti con associazioni di categoria, Pari opportunità, sono stati rimpiazzati in Consiglio da Alessandra Pirovano Onofri e da Vito Santese. Andrea Arbizzoni di FdI-An, diventato assessore allo Sport, Manutenzione impianti sportivi, Eventi e tempo libero, Partecipazione e Consulta di quartiere, è stato sostituito in Consiglio da Marco Nasi. Desirée Chiara Merlini di Noi con Allevi, diventata assessora alla Famiglia, Politiche sociali, Piani di zona, Volontariato, Politiche abitative ERP, è stata rimpiazzata in Consiglio da Stefano Galbiati. Infine Pierfranco Maffè di Monza con Maffè, diventato assessore all’Istruzione, Servizi scolastici, Diritto allo studio, Asili nido, Università, Sistemi bibliotecari, Fondi europei, Rapporti con il Consiglio comunale, Servizi demografici e Sportello al cittadino, è stato sostituito in Consiglio da Anna Maria Martinetti. Gli altri due assessori sono invece tecnici: si tratta di Annamaria Di Oreste, che ha ricevuto le deleghe alla Trasparenza, Affari generali, Affari legali, Anticorruzione, Antimafia, Semplificazione, Amministrazione digitale, e Rosa Maria Lo Verso, che ha ricevuto (due giorni dopo rispetto agli altri in quanto ancora vicesindaco a Cologno Monzese) le deleghe al Bilancio, Tributi, Economato, Controllo di gestione, Spending review. Il sindaco di FI si è tenuto le deleghe alla Comunicazione, Personale, Società partecipate, Accordi di programma, Metropolitana, Cerimoniale.

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Fino all’elezione di Carati la prima seduta del sindacato di Allevi era stata presieduta dal consigliere anziano Antonio Marrazzo del Pd. “Voglio precisare – ha dichiarato ironicamente al microfono l’ex assessore alle Opere pubbliche – che l’essere il consigliere anziano non è una condizione anagrafica, ma significa che i voti della lista che mi ha candidato sommati alle mie preferenze sono stati superiori a quelli degli altri. Esprimo apprezzamento per la presenza di un pubblico numeroso. Spero di vederlo sempre in futuro e di vederlo così: non vorrei registrare invece presenze che poco hanno a che fare con la storia democratica di questa città”. Il riferimento è chiaramente al gruppo di fascisti di Casa Pound che tre mesi fa fece irruzione nell’aula consiliare manifestando dissenso riguardo alla politica della maggioranza di centrosinistra nei confronti dell’accoglienza dei profughi in città.

Prima dell’elezione del nuovo presidente del Consiglio il neosindaco Allevi ha giurato fedeltà alla Costituzione, dopodiché ha pronunciato un breve discorso: “Oggi è per me una giornata dalle fortissime emozioni. Il pensiero è tornato a 8 anni fa quando salutai sindaco, assessori e consiglieri per andare a ricoprire la carica di presidente della Provincia dopo 12 anni trascorsi in quest’aula. Quella sera con gli occhi lucidi dissi che non sarebbe stato un addio ma un arrivederci. Questo posto è per me come una seconda casa. Però non pensavo certo di rientrare dalla porta con la fascia tricolore… Ho coronato un sogno: avverto la responsabilità del ruolo che sono stato chiamato a ricoprire. Chiedo ai cittadini di lavorare insieme. Cercherò di essere il sindaco di tutti. Ho troppo rispetto delle istituzioni per comportami in modo diverso. Credetemi: l’ascolto da parte mia non verrà mai meno. In Provincia ricordo che in 5 anni di mia presidenza la stragrande maggioranza delle delibere venne approvata all’unanimità. Anche in Comune voglio puntare sulla partecipazione, sulla condivisione: dal prossimo settembre le riunioni di Giunta saranno itineranti. Inoltre dei consiglieri riceveranno delle deleghe come rappresentanti dei quartieri. E svilupperemo ulteriormente le Consulte. Fatemi dire che sono molto orgoglioso della mia squadra di Giunta. Ho voluto l’accorpamento di alcune deleghe per rendere il lavoro degli assessori più funzionale. E così cultura e turismo sono state messe assieme, così come lo sport e le manutenzioni sportive. Inoltre abbiamo istituito gli assessorati alle Piccole cose, ai Fondi europei, alla Trasparenza e Legalità.Devo spendere due parole in particolare per l’assessore Arbizzoni, che nei giorni scorsi è stato vittima di un attacco mediatico tanto squallido quanto vigliacco (per la sua appartenenza all’associazione di estrema destra Lealtà azione, ndr). L’altra mattina con le lacrime agli occhi si è voluto scusare con me per il danno arrecato all’immagine dell’Amministrazione. Andrea è un ragazzo mite che non si meritava una gogna del genere e appellativi (nazista, ndr) lontani dal suo modo di pensare. L’ho abbracciato e l’ho invitato a restare al suo posto. Ringrazio anche gli esponenti del Pd locale per le loro parole di solidarietà e stima nei suoi confronti. Riguardo al Consiglio comunale, sono felice di vedere un mix di esperienza e gioventù. Al primo posto nel nostro programma c’è il ripristino della legalità e della sicurezza per i nostri cittadini. In questi giorni sono stati effettuati i primi interventi di sgombero delle palazzine occupate abusivamente e sono stati ordinati presidi fissi delle forze di polizia nelle aree più a rischio. Poi lavoreremo per l’arrivo della metropolitana lilla al Rondò, per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi, per uno sviluppo economico capace di generare lavoro e benessere e per incrementare il turismo valorizzando i nostri inestimabili gioielli come il Parco, la Villa Reale, l’Autodromo e il Duomo con il suo museo. Non dimenticheremo le persone più fragili, i cittadini più indifesi e sfortunati. A loro dico che non lasceremo indietro nessuno. In un clima crescente di sfiducia verso le istituzioni, noi abbiamo la responsabilità di riavvicinare la gente alla politica. A Monza la metà degli aventi diritto al voto non è andata ai seggi. La vera sfida è riportarli alle urne”.

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I vari interventi seguiti a quello di Allevi hanno dato la possibilità di conoscere i nuovi capigruppo consiliari. Si tratta di Egidio Riva (Pd), Alberto Mariani (Lega), Francesco Cirillo (FI), Nicolas Monguzzi (Noi con Allevi), Giovanni Danilo Sindoni (M5s), Marco Monguzzi (Monza con Maffè), Marianna Gaspero (FdI-An) e, ovviamente essendo gli unici consiglieri dei loro gruppi, Maria Chiara Pozzi (Monza per Scanagatti) e Paolo Piffer (Civicamente).

Tra questi interventi segnaliamo quello di Marco Monguzzi (“Dobbiamo vestire tutti assieme un’unica maglia, quella della città di Monza”), quello di Marco Negrini di Noi con Allevi (“L’augurio è che i toni usati in campagna elettorale dall’opposizione siano stati solo frutto di passione politica”), quello di Sindoni (“Non ci interessa la destra e la sinistra, che sono concetti superati, ma che le cose funzionino, che si vada avanti e non indietro”), quello di Gaspero (“Siamo sicuri che Monza diventerà una città più pulita, più efficiente, più sicura. Sindaco, non saremo mai più avanti né più indietro di lei, ma sempre al suo fianco”) e quello di Riva (“Abbiamo notato un cambio di linguaggio da parte del sindaco. Forse si è capito che finita la campagna elettorale non si può continuare ad anteporre le proprie convenienze al dialogo”). Ma l’intervento più scioccante è stato senz’altro quello di Mariani; rivolto al neopresidente del Consiglio, e collega di movimento Carati, gli ha detto, con tono inquisitorio: “D’accordo essere ‘super partes’, ma non si dimentichi di 30 anni di militanza leghista!”. È come se a una partita di calcio di Terza Categoria, dove i due guardalinee sono un dirigente tesserato per parte, l’allenatore di una squadra urlasse al proprio dirigente con la bandierina in mano di ricordarsi di essere uno della sua società…

La seduta si è chiusa con l’elezione dei due vicepresidenti del Consiglio comunale (Marco Ferrari di FI e Paolo Pilotto del Pd) e con l’elezione della Commissione elettorale comunale (Laura Capra della Lega, Negrini di Noi con Allevi ed Egidio Longoni del Pd come membri effettivi e Nasi di FdI-An, Martinetti di Monza con Maffè e Sindoni del M5s come membri supplenti).