I grillini continuano a rinunciare allo stipendio per aiutare le PMI

Corbetta e Tripiedi restituiscono oltre300 mila euro della loro indennità che sarà versata a favore delle piccole e medie imprese del territorio.
Il consigliere regionale dei Cinque Stelle, Gianmarco Corbetta, e l’onorevole Davide Tripiedi restituiscono oltre 300 mila euro dei loro stipendi. La somma, raccolta sulla piattaforma “TiRendiconto”, verrà utilizzata per il sostegno alle piccole e medie imprese. Il riepilogo delle restituzioni del Movimento, sia nel Parlamento che nei Consigli Regionali, è disponibile sulla piattaforma unitamente a una scheda per ogni portavoce con le spese sostenute e le somme restituite fino ai cedolini degli stipendi.
“Piena trasparenza sulle spese sostenute dagli eletti nell’esercito del mandato e riduzione dei costi della politica – ha spiegato Corbetta -. E’ per questo che, dall’inizio della legislatura, rendicontiamo le nostre spese e restituiamo parte del nostro stipendio dedicandolo al sostegno alle piccole e medie imprese della Lombardia e del nostro Paese. Avevamo fatto un patto con i cittadini che ci hanno eletto e abbiamo mantenuto la promessa. E’ un segnale di correttezza, onestà e trasparenza verso i cittadini ed un esempio reale di come sia possibile ridurre i costi della politica”.
Secondo le ultime rilevazione del Movimento i portavoce regionali e nazionali hanno restituito complessivamente 33 milioni di euro dei loro stipendi (22 milioni in Parlamento e 11 milioni nelle Regioni), rinunciando anche ai rimborsi elettorali (che per il solo Parlamento ammontano a 42 milioni). I dati dicono che le restituzioni dei parlamenti grillini hanno fatto nascere 5300 imprese che danno lavoro a 13000 persone.
“Gli eletti di tutti i partiti, nessuno escluso, continuano a percepire l’intero stipendio e i rimborsi elettorali che noi non abbiamo nemmeno richiesto – ha aggiunto Tripiede -. Sono somme indegne in un momento di forte crisi come quello che stiamo vivendo. L’attività politica non può assolutamente essere un lavoro per arricchirsi ma deve tornare a essere un servizio ai cittadini”.