Ambiente

L’appuntamento è con… la “Gufata collettiva” al processo di Pedemontana

Lunedì il tribunale di Milano discuterà della richiesta di fallimento avanzata dalla procura: il coordinamento NoPedemontana organizza una "gufata collettiva".


Il tono è un po’ quello dei cori da stadio, ma le intenzioni sembrano nobili. Il comitato NoPedemontana (in apertura, una loro manifestazione del 2016, ndr) ha annunciato per lunedì 24 luglio una “gufata collettiva contro Pedemontana”, con ritrovo a partire dalle ore 9.00 di fronte al tribunale di Milano, che proprio quel giorno dovrà pronunciarsi a proposito della richiesta di fallimento della società avanzata dalla procura. «Pedemontana è già fallita – sostengono i portavoce del coordinamento -. È un’opera vecchia, faraonica e costosa, insostenibile innanzitutto sul piano ambientale, inutile dal punto di vista della mobilità e un fiasco dal punto di vista economico. Un fallimento che è anche il fallimento di un idea fuori tempo della mobilità e di un rapporto arrogante e autoritario con il territorio e le persone che lo abitano. Pedemontana è un’altra opera che si abbatte su un territorio sovraccaricato dai segni del passato industriale, della cementificazione selvaggia degli anni 80 e 90, dei forni inceneritori, del sovrapporsi di altre infrastrutture discutibili: e allora che fallisca. Non abbiamo certo atteso la magistratura per opporci a questa opera, ma se il tribunale deciderà per il fallimento ben venga».

Più scettica la posizione di Insieme in rete: «Mi aspetto un cinema tutto italiano – commenta Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente, Meda) a nome del coordinamento -. La partita è ancora aperta: è vero che qualcuno ha chiesto il fallimento, ma c’è qualcun altro che si ostina a tenerla in vita. Ho paura che alla fine sia il pubblico a pagare, finanziando Pedemontana solo per seguire il solito leit-motiv “bisogna finirla”, quando invece è un’opera devastante e impattante, e sarebbe meglio chiudere qui la partita». Federico Maurizio d’Andrea, presidente della società Autostrada Pedemontana Lombarda, d’altra parte, si era detto sorpreso della richiesta di fallimento, affermando di aspettarsi un esito positivo dall’udienza del 24 luglio: non mancherebbe il requisito di continuità aziendale, né l’autostrada verserebbe in uno stato di insolvenza. Il presidente della Regione Roberto Maroni ha peraltro sempre sostenuto la necessità dell’opera, e recentemente anche Enrico Brambilla, capogruppo regionale del Pd, aveva espresso preoccupazione all’idea del fallimento di Pedemontana. Un paradosso, se si pensa che invece i sindaci del Pd dei comuni della tratta B2, nonostante le posizioni molto caute, hanno sempre mostrato di essere scettici sull’effettivo completamento dell’opera: prima bisognerebbe bonificare il terreno dalla diossina dell’incidente Icmesa del 1976. «La cautela dei sindaci mi sembra eccessiva – ha aggiunto a questo proposito Colombo -: anche se Pedemontana rientra ancora nella Legge Obiettivo, potrebbero comunque opporsi a un’opera tanto inutile quanto dannosa».

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.