Lesmo sì all’accoglienza, ma non nell’ex mobilificio

Il sindaco Roberto Antonioli: “Aderiremo allo SPRAR al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR): sarà un modo per tutelare cittadini e richiedenti asilo”.
Tema caldo dell’anno, l’accoglienza dei migranti in Brianza fa ancora discutere. È il turno del comune di Lesmo, chiamato ad accogliere i richiedenti asilo in un hub: si parla di qualche decina di persone. Il sindaco Roberto Antonioli: “Aderiremo allo SPRAR al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR): sarà un modo per tutelare cittadini e richiedenti asilo”.
Siamo alla fine del 2016 quando, per un primo approccio, il prefetto Giovanna Vilasi ha contattato il primo cittadino di Lesmo Roberto Antonioli ipotizzando l’apertura di un hub per l’accoglienza dei migranti sul territorio comunale. Luogo prescelto sarebbe stato l’edificio industriale in via Meucci, ex laboratorio.
A porre il primo freno è proprio il sindaco, che ha fatto presente al prefetto la non idoneità dello stabile a causa della sua destinazione d’uso e della mancanza dei servizi di prima necessità. “Non possiamo pensare che delle persone vivano in questo edificio, non ha le caratteristiche e l’ho fatto presente anche con dei documenti forniti dall’ufficio tecnico”, ha precisato il primo cittadino. “Inoltre lo stabile è ancora in mano alla società di leasing, il privato è ancora in fase di acquisto”, ha continuato.
Prossimo passo dell’amministrazione sarà l’adesione allo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Il progetto, come si legge sull’Osservatorio Migranti, si propone due obiettivi principali: (a) offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario; (b) favorirne il percorso di integrazione attraverso l’acquisizione di una ritrovata autonomi. Nel concreto, esso limita il numero di richiedenti asilo al fine di poterli integrare nella comunità.
“Voglio aderire allo SPRAR, a scopo di tutela sia dei cittadini che dei richiedenti asilo. Questo ci permetterà che la quota di 2,5 migranti per abitanti sia rispettata, in modo da poterli inserire in un percorso che li integri con la comunità.Non ci sono ancora conferme sull’arrivo di queste persone, ma dobbiamo pensare alla situazione migliore possibile.”, ha spiegato Antonioli. Secondo quest’ultimo, infatti, l’Hub non permette di intraprendere percorsi stabili a causa dell’elevato turnover e del consistente numero di ospiti.
Con 209 progetti attivi, 128 enti locali, 3979 posti disponibili e 7598 beneficiari accolti nel 2011, lo SPRAR è stato già adottato da alcuni comuni della Brianza, come quello di Desio.