Politica

M5S all’attacco: “Su Pedemontana Pd e Lega sono uguali!”

La replica di Corbetta (M5S): «Su Pedemontana Pd e Lega Nord sono indistinguibili, ma i fatti parlano di un'opera nata vecchia, inadeguata alle esigenze di mobilità e devastante per il territorio».


Martedì 4 luglio il Pd ha chiesto al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, tramite un’interrogazione in consiglio regionale, di garantire la realizzazione del progetto Pedemontana.  «Se la Pedemontana dovesse effettivamente fallire – afferma infatti Enrico Brambilla, capogruppo regionale del Pd – sarebbe un problema enorme, anche sul piano finanziario». Caustico il commento social di Gianmarco Corbetta, portavoce del M5S in Regione: «Su Pedemontana Pd e Lega Nord sono indistinguibili – ha scritto su Facebook -: in aula hanno inscenato una soap opera strappalacrime, tra sospiri e dichiarazioni d’affetto per l’infrastruttura, concentrandosi sulla necessità di finire l’autostrada più inutile della Lombardia. Spiace interrompere il loro “scambio di affettuosi sensi” e riportarli alla realtà: i fatti, al di là delle azioni della Procura di Milano, parlano di un’opera nata vecchia e inadeguata alle esigenze di mobilità dei cittadini lombardi e devastante per il territorio -. E incalza, insinuando che il Pd non conosca le reali esigenze dei propri sindaci -: Stupisce che il Pd in Regione spinga Maroni a fare di più e meglio per il completamento dell’opera, nonostante vari loro sindaci, che evidentemente contano come il due di picche all’interno del partito, siano su posizioni ben diverse».

Su almeno un punto Brambilla e Corbetta sono d’accordo: la Regione, secondo entrambi, cercherà di scaricare la responsabilità sullo Stato. «Lo Stato ha fatto tutto quello che poteva fare – continua Brambilla -, mettendo a disposizione un miliardo e mezzo di euro, tra contributi e defiscalizzazione, per un’opera che doveva essere basata sulla finanza di progetto e quindi sulla partecipazione dei privati. La giunta Maroni, piuttosto, non ha un piano, non sa letteralmente che strada prendere per portare a compimento degnamente una vicenda che ha segnato decenni di politica infrastrutturale della Regione». «Lo diciamo da anni e vale ancora di più oggi – conclude Corbetta -: l’unica cosa sensata da fare è studiare il modo di fermare l’opera nel modo più indolore possibile per le casse pubbliche; ma si sa, l’amore rende ciechi e quello di Pd e Lega per l’asfalto è un amore indistruttibile».

Se Pedemontana davvero fallisse e rimanesse com’è ora, bloccata a Lentate, all’inizio della tratta B2 e ben lungi dall’essere completata, il territorio dovrebbe fare i conti con un’opera inutile, che ha già richiesto tanto dal punto di vista ambientale ma che non potrebbe portare nessun vantaggio, perché incompleta. D’altra parte, se anche venisse negato o rimandato il fallimento, come sembrava auspicare il suo presidente, Federico Maurizio d’Andrea, resterebbe il problema di come finanziare la parte rimanente dell’autostrada, senza contare l’incognita della bonifica dalla diossina per il territorio della tratta B2.

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