Meda, un pannello sul muro dell’Icmesa per ricordare il disastro diossina
24 luglio 2017 | 08:25

L’amministrazione guidata da Luca Santambrogio (LN) ha risposto alla mozione di Sinistra e ambiente, già emendata e approvata all’unanimità in consiglio comunale nel 2016.
Un muro: è tutto quello che resta dell’Icmesa, la fabbrica di Meda dove il 10 luglio 1976 avvenne l’incidente della diossina passato alla storia come disastro di Seveso. Ora, a 41 anni di distanza, l’amministrazione di Meda ha affisso sul quel muro un “pannello della memoria”, aggiunta ideale a quelli del percorso della memoria all’interno del Bosco delle Querce, che hanno la funzione di raccontare al pubblico l’incidente e spiegarne le conseguenze. La nuova amministrazione medese, guidata da Luca Santambrogio (Lega Nord), ha dunque dato finalmente una risposta alla proposta di Sinistra e ambiente, la cui mozione in proposito era stata approvata all’unanimità già un anno fa in consiglio comunale: «La mozione era stata emendata ed approvata, ed era passata all’unanimità, poi si era persa – ricorda Alberto Colombo (Sinistra e ambiente) -. Sinistra e ambiente ne aveva sollecitato l’applicazione ancora durante la giunta Caimi, ma non si era ancora visto nessun pannello. Alla fine ho mandato qualche mail al nuovo assessore e hanno provveduto, sono voluto andare di persona a controllare: ci tengo a sottolineare, però, che la loro è stata una risposta di dovere».
Il gruppo di Sinistra e ambiente può dunque dirsi soddisfatto: finalmente anche a Meda c’è qualcosa che ricorda il disastro del 10 luglio, «un segno tangibile e visibile di ciò che è accaduto nel 1976». Sempre in risposta alla mozione, l’amministrazione medese ha acquisito dalla direzione del Bosco delle Querce una copia della nuova edizione della mostra “Scatti di memoria per raccontare una Storia. Dall’incidente del 1976 al Bosco delle Querce”, che sarà utilizzata in occasione di eventi pubblici dedicati all’argomento. «C’è quindi materiale affinché Meda, con un evento pubblico, possa confrontarsi con la propria storia, fatta anche da un disastro ambientale le cui conseguenze sono ancora tangibili – commentano gli ambientalisti -, anche per l’incombere del progetto dell’inutile autostrada Pedemontana, i cui scavi riporterebbero in superficie la diossina Tcdd che ancora contamina i suoli». Sinistra e ambiente ha sempre mostrato un certo fastidio di fronte alle commemorazioni ufficiali del disastro della diossina, rifiutandosi di vedere il 10 luglio come una celebrazione, ma insistendo nel ricollegarla sempre e solo come «una sciagura ambientale che, spenti i riflettori delle commemorazioni ufficiali, non può e non deve essere dimenticata o rimossa, e non deve finire lentamente nell’oblio».
Foto per gentile concessione di Alberto Colombo