Saldi estivi 2017, l’ottimismo dei commercianti: “Avanti bene, ma adagio”

A poco meno di un mese dall’avvio degli sconti, la tendenza a Monza sembra essere più positiva rispetto all’anno scorso. Non mancano, però, voci critiche e proposte alternative.
Per i commercianti monzesi non è ancora il momento di festeggiare. Ma una bottiglia di spumante, magari non quella tenuta da parte per le grandi occasioni, si può cominciare a mettere in frigo. I saldi estivi, cominciati l’1 luglio, infatti, sembrano dare segnali positivi. Non ci sono ancora cifre ufficiali naturalmente. Anche perché con sconti, offerte e promozioni si andrà avanti fino al 30 agosto. Ma la tendenza pare quella di un miglioramento, seppure ancora piuttosto moderato e da confermare, rispetto all’anno scorso. “Sembra esserci un certo ottimismo, una risposta che arriva dopo un primo semestre 2017 in cui l’andamento complessivo dei consumi è stato leggermente migliore rispetto allo stesso periodo del 2016 – afferma il presidente dell’Unione Commercianti di Monza e circondario, Domenico Riga – insomma, come categoria, siamo possibilisti e speriamo in bene”. I settori trainanti, a quasi un mese dall’inizio di questi saldi estivi 2017, ad un primo giudizio, sembrano essere i soliti. “Abbigliamento, calzature e articoli tecnologici sono ancora quelli che tirano di più in questa occasione” spiega Riga.
Una parvenza di ottimismo aleggia nell’area anche nel centro di Monza. O, almeno, questa è l’impressione. Certo, le persone non si accalcano all’ingresso dei negozi. Quelle sono scene che appartengono ad un passato sociale ormai lontano. E, forse, non più destinato a tornare. Però, l’interesse per i prodotti scontati in vetrina e qualche acquisto da infilare in una busta griffata compaiono qua e là tra l’Arengario, il Duomo e piazza Trento e Trieste. “Siamo abbastanza soddisfatti, per il momento l’andamento è piuttosto positivo, sui livelli dell’anno scorso – afferma Simona, la responsabile di Moreal in via Italia, punto vendita al dettaglio di camicie su misura, una storia cominciata nel 1954 – stiamo puntando sulla promozione di 3 camicie a 99 euro, che abbiamo da tempo e su una scontistica del 50 per cento su alcuni prodotti fuori serie”. Anche questi saldi sembrano confermare una tendenza ormai affermata. Quando si parla di commercio, anche in tempo di crisi economica e finanziaria, infatti, le ultime spese familiari che si tagliano sono quelle per i più piccoli. E così il discorso vale anche per Sergent Major, azienda francese di abbigliamento, presente da 7 anni a Monza e specializzata nei capi per bambini da 0 ad 11 anni. “Ci stiamo attestando sui livelli dell’anno scorso, nonostante ci siano un po’ meno passaggi perché forse le persone sono già in vacanza – afferma la responsabile del punto vendita di via Vittorio Emanuele II – per il momento non abbiamo prodotti che vanno meglio di altri, in periodo di saldi si compra un po’ tutto nella stessa quantità, dai costumi alle magliette, dai calzini ai pantaloni”.
La sensazione di ottimismo non coinvolge, però, tutti i commercianti monzesi. C’è chi non si sente coinvolto dai saldi. “Non facciamo nulla di particolare in questo periodo, ci limitiamo a mantenere il nostro settore di libri fuori catalogo scontati al 50 per cento” spiega il direttore della libreria “Libri e Libri” di via Italia. Poi c’è chi lamenta addirittura un calo dei profitti rispetto all’anno scorso. E’ il caso di un negozio storico come Cereda Calzature di corso Milano, da oltre 50 anni un riferimento a Monza per chi cerca le scarpe da mettere ai piedi. “Già l’anno scorso le cose erano andate meno bene del passato e quest’anno la sensazione è che ci sia un peggioramento – spiega uno dei responsabili – le ragioni possono essere diverse, dalle abitudini dei giovani che preferiscono andare via per il week-end all’afa che sicuramente non invita ad uscire in certe ore del giorno. Ma la causa originaria credo sia l’euro – continua – ha reso più leggere le tasche dei cittadini e per il commercio ha provocato un’escalation verso il basso che non si ferma”. Al di là dei giudizi sull’andamento dei saldi estivi 2017, uno dei possibili problemi è proprio il meccanismo con il quale vengono organizzati. A partire dalle date di inizio e fine del periodo degli sconti.
“Sono un sostenitore dei veri saldi di fine stagione, nel senso che i saldi estivi non possono incominciare ad inizio luglio, ma dopo settembre – sostiene Riga – bisognerebbe, insomma, tornare a come si faceva una volta. Io ricordo ancora che quando ero bambino mia madre comprava il mio cappotto a primavera, quindi alla fine dell’inverno. Allora non capivo perché – continua – poi, da commerciante, ho compreso che quella era ed è la scelta giusta”. Cambiare i tempi dei saldi potrebbe diventare una delle prossime battaglie della categoria. “Credo che dobbiamo far sentire la nostra voce a livello territoriale – afferma il presidente dell’Unione Commercianti di Monza e circondario – se mi sarà possibile, porterò avanti questa causa anche in Camera di commercio”. Magari in futuro chi resta in città d’estate dovrà trovare altri svaghi al posto del cercare l’offerta nelle vetrine dei negozi.