L’arcorese che sta scalando le vette del calcio italiano e marocchino

10 agosto 2017 | 09:00
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L’arcorese che sta scalando le vette del calcio italiano e marocchino

Dopo un esordio con i fiocchi in Lega Pro, oggi Hickam Kanis è un giocatore del Novara in forze al Catanzaro. E sogna la Nazionale.

Quando si dice avere un sogno nel cassetto… Hicham Kanis, classe ’97, nato a Vimercate e residente ad Αrcore,quel sogno lo custodisce ben bene da quando è  piccolissimo. Tirato fuori da qualche anno, con coraggio e determinazione lo sta trasformando in una realtà fatta di ritiri, allenamenti, duro lavoro e la voglia di arrivare in cima che l’ha portato fino alla Serie B italiana e alla Nazionale Under20 Marocchina.

Il giovane italo-marocchino ha voce matura, risposte decise e grande sicurezza. Ha solo vent’anni, ma le idee più che chiare. 

“Come tutti i bambini, ho iniziato ad amare il calcio fin da piccolo per merito di mio padre che mi faceva giocare al parchetto – racconta – Da quel momento è stato qualcosa di indescrivibile: amore puro, allenamenti a tutte le ore e tantissimi vasi rotti in casa. Poi, Pierino Prati mi notò mentre giocavo con i miei amici e mi chiese di andare con lui al Casati Arcore: nella prima partita ho fatto sette gol ed è da lì che ho capito che questo doveva essere il mio futuro”.

Da allora la strada è stata in discesa: il giovane ha iniziato a mettersi in mostra nel settore giovanile tra esordienti e giovanissimi del Renate, è stato poi tesserato dall’Albinoleffe dove è entrato in prima squadra con il botto. “Sono arrivato con la testa giusta: ero il più giovane ma mi sono fatto subito notare”. In effetti, solo dieci minuti di gioco gli bastano per andare a segno all’esordio, facendosi notare al punto che in molti iniziano a parlare di lui  come il talento più grande emerso dalla Lega Pro. Α testimonianza di questo, quando l’Αlbinoleffe retrocede in Serie D, arrivano le richieste da numerose squadre di Serie Α, tra cui Genoa, Sassuolo, Bologna, ma lui scegli il Novara. “Ero davvero incuriosito dal progetto che il Novara aveva su di me – spiega – L’allenatore mi seguiva da tempo e conosceva tutto su di me e ho deciso di firmare un contratto di quattro anni”.

Hicham Kanis scatto

L’anno, però, si rivela non facile per il giovane che gioca poco e inizia a valutare altre richieste, che arrivano anche dall’Olanda e dalla Spagna. Ma dopo le valutazioni del caso, sotto suggerimento anche dell’agente Enzo Raiola, cugino del famoso Mino, decide di accettare la proposta del Catanzaro, dove militerà in prestito per la stagione 2017-2018.

“Non vedo questa scelta come una retrocessione – ha raccontato – Per me l’anno trascorso non è stato semplice, non giocare è stato difficile, quindi quella che sto per affrontare è un’esperienza che mi serve, per riprendere dimestichezza, e soprattutto per tornare a farmi notare: ce la metterò tutta, quest’anno non voglio saltare una partita”. 

E infatti Hickam si sta già allenando duro: in ritiro da cinque giorni, ci concede l’intervista in uno dei pochi momenti liberi e ci rivela qual è il suo prossimo obbiettivo. “L’obiettivo dei prossimi anni è giocare nelle Olimpiadi di Tokyo nella Nazionale Maocchina. Credo fermamente che chi ha un sogno nel cassetto e lavora duro ce la può fare”.  Ed è proprio questo il messaggio che Hickam vuole dare ai giovani che come lui hanno un sogno. “Non bisogna mollare mai e bisogna accettare le cadute, come sfide. Non esiste nessuno che può dirci che non possiamo fare qualcosa, dobbiamo prima di tutto credere in noi stessi e lottare: bisogna avere la convinzione e andare avanti, se lavori con la testa e sono rose fioriranno per forza”. 

Sicuro di se e consapevole dei suoi punti di forza, Hickam è anche un ragazzo molto umile, come ha confermato il suo agente. “È un ragazzo umile, che ci mette impegno e fa tanti sacrifici per essere sempre puntuale agli allenamenti. Ha una grande determinazione. È un ragazzo con la testa a posto, che è consapevole dell’opportunità che gli è stata data. Merito anche dei genitori, emigrati dal Marocco, che sono un  esempio per lui e gli hanno insegnato cosa significano le parole impegno, lavoro, dedizione”.