Lentate, niente sede unica per le scuole primarie: saranno riqualificate

7 agosto 2017 | 04:03
Share0
Lentate, niente sede unica per le scuole primarie: saranno riqualificate

Il sindaco Laura Ferrari, eletta a giugno, ha fermato il progetto del plesso scolastico unico: «Risparmieremo soldi e ci dedicheremo alla manutenzione dell’esistente, come ci hanno chiesto i cittadini».

È ufficiale: a Lentate la sede unica per le scuole primarie non si farà più. Il sindaco Laura Ferrari (Forza Italia) ha avviato la procedura di revoca del concorso per la progettazione preliminare del complesso scolastico unico, che era stato lanciato dalla precedente amministrazione guidata da Rosella Rivolta (Pd), e che era anche uno dei punti forte del programma elettorale di Marco Cappelletti, suo avversario alle elezioni amministrative di giugno. «Risparmieremo soldi e ci dedicheremo alla manutenzione dell’esistente – ha affermato Ferrari -. Per me si è trattato di un atto coraggioso, ci sono rischi ogni volta che si prende una decisione di questo tipo, ma abbiamo seguito quello che ci hanno chiesto i cittadini. Anche grazie ai dipendenti del comune, che hanno dato anima e corpo e sono sempre stati accanto a noi, pronti a darci una mano».

Il costo complessivo stimato degli interventi nelle quattro scuole primarie è di 412.000 euro, somma coperta dai 120.000 euro risparmiati con la revoca dal bando di gara (avrebbero dovuto essere assegnati al primo e al secondo classificato), ma anche dai 600.000 euro di avanzo di amministrazione. Un budget importante, che verrà dedicato alla manutenzione straordinaria delle scuole di Lentate, Camnago, Copreno e Birago. Tra le opere previste, isolamento termico, messe in sicurezza e sostituzione di serramenti, ma anche il rifacimento del manto di copertura e la coibentazione della primaria di Lentate, che, con un totale costi ipotizzato a 189.000 euro, risulta la struttura che più necessita di un intervento tempestivo. La descrizione dello stato di fatto, d’altra parte, tratteggia una situazione difficile: «Lo scopo principale è quello di eliminare le criticità e i problemi tecnici frequenti e non risolvibili con la sola manutenzione ordinaria – si legge nel documento -, per poter effettuare migliorie agli ambienti scolastici, intervenendo sulla sicurezza, sull’illuminazione, sul contenimento del consumo energetico, ovvero su tutti gli aspetti oggi carenti che incidono anche sul regolare svolgimento delle attività scolastiche».

«Rinunciare al plesso unico significa rimanere fermi e non affrontare il problema della scuola – accusa Cappelletti -. D’altra parte, la nuova amministrazione ha sempre posto il tema della scuola da un punto di vista economico: per noi non è così. La primaria per come è oggi offre servizi frammentati, non permette sperimentazioni ed è un disastro logistico per gli insegnanti: stanno sacrificando il futuro delle prossime generazioni». L’ex vicesindaco sembra scettico anche sulla manutenzione: «Negli ultimi anni abbiamo partecipato ai bandi del Miur per le scuole sicure. Insomma, su questo argomento stanno facendo un grosso errore in tempi record».