Concorezzo, rimandata l’installazione della pedana che crea energia dal traffico

24 agosto 2017 | 10:23
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Concorezzo, rimandata l’installazione della pedana che crea energia dal traffico

Lybra, prototipo unico al mondo di un’azienda di Paderno, avrebbe dovuto essere posizionato in primavera, per la prima volta su una strada pubblica

Rallenta il progetto Lybra, pedana magica in grado di trasformare l’inquinamento in energia, che avrebbe dovuto essere installata in anteprima mondiale a Concorezzo la scorsa primavera (leggi qui).

Lybra, il primo prototipo al mondo di dispositivo da interrare nell’asfalto per rallentare le auto e convertire l’energia sprigionata dal movimento in elettricità, aveva scatenato la curiosità del Comune che, con una concessione di suolo pubblico, aveva dato la possibilità all’azienda Underground Power di Paderno Dugnano di implementare, per la prima volta su una strada pubblica, il progetto di punta.

L’invenzione, avrebbe dovuto essere installata in aprile a ridosso di una rotonda della Sp 2, strada che collega Monza a Trezzo, che attraversa una vasta area industriale ed è una delle più trafficate della zona. E proprio il traffico, che è una delle condizioni essenziali affinché Lybra produca una buona dose di energia, è ciò che ha preoccupato il Ministero dei Trasporti. Il Dicastero, infatti, pur avendo espresso un’opinione positiva, ha sollevato alcune perplessità sulla scelta proprio di quella rotonda, suggerendo una strada alternativa, che però non vedrebbe il passaggio di un numero di auto sufficiente a giustificare l’interesse degli investitori. 

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«Non si tratta di un esempio di burocratese anzi – spiega Αndrea Pirisi, Ceo di Underground Power – abbiamo sempre avuto massima disponibilità da parte degli enti istituzionali, che sono sempre stati reattivi e tempestivi e stanno continuando a collaborare con noi per trovare una soluzione. Si tratta per lo più di un approccio cauto: nonostante i test abbiano rivelato che il prototipo si sicuro, presenta la grande novità di interagire con il veicolo, cosa mai vista prima e su cui il Governo vuole procedere cautamente».

Il sistema, infatti, consiste in un manto di gomma che rallenta il veicolo e cede parte della sua energia cinetica trasformandola in elettricitàI vertici di UP stanno quindi lavorando con il Ministero per poter avere l’autorizzazione all’installazione sulla rotonda preventivamente individuata, anche se questo vede allungarsi i tempi e genera, all’azienda, qualche problema

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«Αbbiamo avviato una campagna di foundrasing per attrarre investitori e questi ritardi creano qualche problema in questo senso. Il panorama degli investitori italiani, purtroppo, diversamente da quello straniero, non prevede l’allungarsi dei tempi tecnici, che possono verificarsi». 

Pirisi, comunque, è fiducioso. «Si tratta solo di un ritardo: stiamo continuando a lavorare con il Ministero mettendo in pratica un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato – spiega – Ora non ci resta che essere ottimisti: stiamo portando avanti una trattativa con investitori privati che sono molto interessati, parallelamente alla firma di un accordo con una grossa azienda di fornitura di energia elettrica, con la quale stiamo dialogando». 

Insomma, non si tratta di una frenata, ma di un  semplice rallentamento: non ci resta che aspettare e sperare anche noi in un futuro in cui dall’inquinamento nascerà energia.