Palio di Meda, arriva la polemica: che fine ha fatto il quartiere Polo?

1 settembre 2017 | 00:01
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Palio di Meda, arriva la polemica: che fine ha fatto il quartiere Polo?

Partito il countdown alla 41esima edizione del Palio dei Ragazzi di Meda. A pochi giorni dal fischi di inizio dei giochi, arriva la polemica: che fine ha fatto il quartiere Polo?

Belgora, Bergoglio, Fameta, San Giuann. Tutti pronti per la sfida più attesa dell’anno: quella del Palio di Meda, giunto oramai alla sua quarantunesima edizione, che partirà ufficialmente il prossimo lunedì. All’appello, però, pare mancare qualcuno: il quartiere Polo. In molti se lo chiedono: come mai non c’è un quinto rione? La polemica sembra arrivare puntuale come sempre, a pochi giorni dal fischio di inizio delle gare che vedranno sfidarsi, in diversi giochi, le quattro vecchie cascine di Meda. C’è chi la prende sul ridere, paragonando il Polo alla Svizzera e chi invece, più seriamente, chiede a gran voce di “integrare” il quartiere ai tradizionali giochi di inizio settembre.

stemma-quattro-rioni-palio-di-medaSecondo la storia, il Palio dei Ragazzi, nasce alla fine degli anni settanta per celebrare gli ottant’anni della Parrocchia Santa Maria Nascente: per celebrare l’evento, le quattro cascine, si riunirono in unica grande festa dando vita al Palio, diventato oramai una tradizione di Meda. Ecco, dunque, perché il Polo non ha un suo rione secondo alcuni cittadini che, comunque, precisano che tutti hanno la possibilità di partecipare al Palio: basta scegliere uno dei quatto rioni e partecipare alle gare. Ma c’è chi, di questa spiegazione storica non si accontenta. Alcuni, puntano al fatto che oramai esiste la  comunità pastorale: “Se adesso la parrocchia è una sola bisogna prendere atto che è giunto il momento di coinvolgere i rioni che fino ad ora erano (giustamente) esclusi – si legge – non basta dire che se vogliono partecipare lo facciano nei rioni ” storici” , perché un conto è far parte di uno dei quattro rioni un’altro è gareggiare per il proprio e c’è una bella differenza .” E se invece fosse proprio il nome “polo” ad essere l’elemento disturbante? “Fin quando non verrà tolto il nome “Polo” e l’amministrazione comunale si deciderà di integrare il quartiere con la città di Meda il rione non verrá mai creato!”, scrive qualcuno.

Nonostante il Palio sia arrivato alla quarantunesima edizione, la polemica sulla mancanza del quartiere Polo ai giochi ancora non si placa: alcuni la vivono come una discriminazione, altri invece, come una mancanza di apertura mentale perché, come si legge in uno dei commenti postati sul web “il Palio è aperto a tutti, nessuno escluso (e parlo da ragazza del Polo): bisogna solo aprire un attimo gli orizzonti, smettendo di tracciare confini”.

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Questo, però, per il Palio è un anno di cambiamenti dato che il 1° agosto 2017, il Palio dei Ragazzi di Meda è uscito definitivamente dall’ambito oratoriale fondando una vera e propria associazione presieduta da Felice Asnaghi. Chissà se, magari nelle prossime edizioni, non ci si possa aspettare anche un cambiamento sul numero dei rioni in gara.