In bici fino a Santiago per aiutare le donne malate di cancro

26 settembre 2017 | 00:13
Share0
In bici fino a Santiago per aiutare le donne malate di cancro

Da Villa Walter Fontana a Briosco fino all’Ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo. Partita la manifestazione “Santiago in rosa” di Cancro Primo Aiuto

Da Villa Walter Fontana a Briosco fino all’Ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo. Si è svolta domenica mattina, 24 settembre, la prima tappa di Santiago in rosa,la manifestazione ciclistica promossa da Cancro Primo Aiuto, e giunta alla settima edizione, per far conoscere l’associazione e raccogliere fondi per vari progetti. Questa sera le tre coppie di ciclisti (marito e moglie), con due accompagnatori e il resto del gruppo raggiungeranno Nizza e domani Irùn, in Spagna: da qui percorreranno in bici circa 880 km, con un dislivello di oltre 16mila metri, per raggiungere sabato Santiago de Compostela.

«Anni fa abbiamo dato vita a Santiago in rosa per essere vicini alle donne ammalate di Tumore – ha detto Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto all’arrivo della prima tappa all’ospedale di Bergamo – continua ad essere un successo perché sono tante quelle che hanno bisogno del nostro sostegno». «Un aiuto che noi accettiamo volentieri – ha detto il direttore generale dell’Ospedale bergamasco, Carlo Nicora, il quale ha accompagnato in bici gli atleti di Santiago in Rosa per tutta la prima tappa – voi faticherete per qualche giorno sui pedali, ma ricordatevi che qui ci sono tante donne che soffrono per la loro malattia e che voi potrete aiutare pedalando verso Santiago».

Scopo della manifestazione
L’obiettivo di questa settima edizione è sostenere diverse iniziative che Cancro Primo Aiuto sta portando avanti, dalle raccolte fondi per acquistare gli acceleratori lineari per la cura radioterapica degli ammalati di tumore in alcuni ospedali della Lombardia (da qui la partenza dall’ospedale Papa Giovanni XXIII a Bergamo dove è in corso il Progetto Iort) fino al sostegno del Progetto Parrucche per continuare a fornire gratuitamente questo conforto estetico alle donne che sono costrette ad affrontare la chemioterapia: ad oggi ne sono state distribuite quasi diecimila.

La raccolta fondi
Per raggiungere questo scopo, saranno, come sempre, di grande aiuto gli sponsor dell’edizione 2017 di Santiago in rosa. A cominciare dai due main sponsor, Atala, leader nel mercato delle due ruote, che ha messo a disposizione le mountain bike per l’impresa, e il Gruppo Autotorino, vicino a Cancro Primo Aiuto anche nel sostegno al torneo di golf.
Sono poi state previste altre forme di sostegno economico collaudate negli anni scorsi come la sponsorizzazione delle bici. Sono diverse le aziende che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa o che hanno acquistato una delle mountain bike che verranno utilizzate per la manifestazione: Alimentari Radice, Assolombarda Confindustria Milano Monza Brianza, B&B Italia, BTS, Centrale Scuola Sci Livigno, Chalet Italia, Credito Valtellinese, Generali Assicurazione, Global Contract Service, Gruppo Autotorino, Kpmg, La Fiorida, Netweek, Omet, Parigi – NPI Italia, Pezzini Arredamenti , Schooner Viaggi, Studio Legale Guglielmana, Tagliabue, Titalia, Unimec, Valtecne, Valt Plastic, Victory Communication e Villa Walter Fontana.

Il percorso
L’edizione 2017 di Santiago in rosa fa ritorno al santuario galiziano, ma per un’altra strada. Dopo aver raggiunto, lo scorso anno, il santuario della Madonna Nera di Czestochowa, la manifestazione ciclistica promossa da Cancro Primo Aiuto intende ripresentare la meta che ha dato origine al suo nome. E’ sicuramente un ritorno alle origini, ma seguendo un diverso itinerario: il Cammino del Nord o della Costa, il primo ad essere praticato nella storia, un percorso di circa 800 km che parte da Irùn, nella provincia di Gipuzkoa, e segue, a grandi linee, il profilo della costa con alcune deviazioni verso l’interno, toccando diverse regioni spagnole, Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia.

Gli atleti percorreranno i circa 800 km del Cammino di Santiago in staffetta continua. Partiti da Irùn, toccheranno Bilbao, Santander, Oviedo, Ribadero lungo la costa oceanica, per dirigersi poi all’interno verso Santiago dopo essere passati da Lourenzà, Villalba e Arzua. Si tratta di un percorso non semplice, privo di pianure e spesso in saliscendi continui che rendono duri anche i tratti apparentemente facili.

I protagonisti

Saranno tre coppie di Livigno (So), due delle quali hanno già preso parte all’edizione 2015 che si era conclusa ad Assisi, guidate dal team manager Omar Galli.

Marilena Bormolini e Fabrizio Incondi
Fabrizio e Marilena, consulente finanziario lui e commerciante lei, abitano a Livigno. Hanno due figli: Alice, 23 anni, laureata in Innovazione e Management turistico, e Marco, 19 anni, studente allo Ski College Veneto di Falcade (Bl).
«Dopo la bellissima esperienza dell’edizione 2015 di Santiago in rosa, nella quale abbiamo pedalato in tandem fino ad Assisi, abbiamo accettato molto volentieri di partecipare a questa nuova avventura per dare il nostro contributo a un’associazione come Cancro Primo Aiuto che tanto ha fatto e sta facendo in modo concreto per coloro che devono affrontare una malattia terribile come il tumore».
Fabrizio e Marilena non hanno trascorsi sportivi agonistici, ma ad entrambi piace praticare vari sport legati alla montagna; Fabrizio, inoltre, è stato per 6 anni presidente dello Sci Club Livigno ed è alla sesta partecipazione a Santiago in rosa avendo anche fatto parte dello staff di supporto nelle varie edizioni.

Lucia Galli e Giorgio Cusini
Sposati dal 1992, Giorgio e Lucia vivono a Livigno dove gestiscono un’attività commerciale. Giorgio esercita la professione di maestro di sci alpino da diversi anni e siede nel consiglio dell’Handy Sport Livigno, associazione che organizza molteplici manifestazioni sportive dedicate a persone diversamente abili. Tra queste le Olimpiadi sulla neve, giunte alla 28ª edizione, che si svolgono ogni anno a Livigno nel mese di aprile, e vedono la partecipazione di ben 400-500 ragazzi disabili che si sfidano in diverse gare e giochi sulla neve.
Lucia è una grande appassionata di sport, e si dedica in particolare allo sci nordico e alla corsa. Infatti, ha preso parte a diverse gare e maratone, come la mitica Marcialonga di sci di fondo o la svedese “Vasaloppet”, 90 km di sci fondo in tecnica classica, che l’ha vista in gara per ben 9 ore.
Con loro vivono i figli Federico, 23 anni, diplomato ragioniere, maestro di sci come il papà e universitario a Milano, e Jacopo, di un anno più giovane, diplomato cuoco che aiuta la mamma.
Anche loro hanno partecipato, in tandem, all’edizione 2015 di Santiago in rosa.
«Siamo ben lieti di partecipare anche a quest’evento – assicurano Giorgio e Lucia – e speriamo di poter dare il nostro contributo alla causa sposata da Cancro Primo Aiuto, a noi molto cara».

Sabrina Grossi e Maurilio Cusini
Sono sposati da 24 anni e hanno due figli Fabio di 22 anni, attualmente in Nuova Zelanda, e Max di 20 anni, attualmente in Svizzera.
Maurilio da 40 anni è maestro di sci a Livigno, Sabrina operatrice turistica da 27 anni.
Lo sport è masticato da tutti in famiglia. Maurilio ha praticato ogni genere di disciplina, dal paracadutismo al calcio, dalla corsa allo sci di fondo, al ciclismo, alla mountain bike; a questo proposito è stato uno degli organizzatori dei mondiali Mtb 2005 a Livigno. Sabrina vive lo sport sin dalla tenera età, trasmessole dal papà Walter che la portava sulle spalle su tutte le cime della Valmalenco, d’estate ama fare lunghe camminate, stare a contatto con la natura e vivere ed assaporare ciò che la circonda, così come accade d’inverno, praticando lo sci di fondo e l’alpinismo. «Venuti a conoscenza del progetto di Cancro Primo Aiuto, abbiamo deciso di prendervi parte e ne siamo orgogliosi. E con questo spirito ci stiamo preparando alla nuova avventura. L’unica preoccupazione è quella di essere in grado di sostenere un così nobile progetto, in aiuto di coloro che purtroppo devono lottare contro il tumore».

A loro, quale supporto durante il percorso, si affiancheranno anche Gianni Galli, sempre di Livigno, e Andrea Panzeri di Renate (MB), già protagonista dell’edizione 2014.

Santiago in rosa – La storia
Santiago in rosa è un evento sportivo/solidale ideato da Cancro Primo Aiuto Onlus per promuovere le iniziative dell’associazione e raccogliere i finanziamenti per realizzarle. Si svolge normalmente nell’arco di 4-7 giorni nella seconda metà di settembre – inizio ottobre.
La prima edizione si è svolta nel 2011 e ha dato il nome all’evento: alcune donne, a staffetta, hanno percorso a piedi la distanza di circa 800 km tra Roncisvalle e Santiago de Compostela, correndo giorno e notte. L’esperienza si è ripetuta l’anno successivo con un nuovo percorso, da Santiago a Fatima, quindi, nel 2013, da Santiago a Lourdes, ma in mountain bike. Nel 2014, invece, si sono voluti “celebrare” i dieci anni dalla canonizzazione di santa Gianna Beretta Molla, patrona dell’associazione: si è, quindi, partiti dalla città natale della santa, Magenta (Mi) e si è arrivati a Roma, dove i partecipanti hanno ricevuto il saluto e la benedizione di Papa Francesco. Due anni fa, partiti da Valdidentro (So), si è andati ad Assisi in tandem con 4 coppie, nel nome della “famiglia”, infine, lo scorso anno, è stato raggiunto il santuario della Madonna Nera di Czestochowa.
Le prime due edizioni sono servite a raccogliere fondi per sostenere due progetti dell’Azienda Ospedaliera “Niguarda” di Milano e dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Bergamo per la ricerca e la cura del carcinoma all’endometrio e del carcinoma ovarico. L’edizione 2013, invece, ha finanziato il Progetto Parrucche che permette alle donne che sono costrette a sottoporsi a dei cicli di chemioterapia di ricevere gratuitamente una parrucca. Nel 2014, i fondi sono stati raccolti per sostenere la Struttura semplice dipartimentale di Senologia chirurgica dell’Ospedale Sacco di Milano guidata dal professor Fabio Corsi e acquistare, in collaborazione con l’Università di Milano, una tomosintesi mammaria. Nel 2015, è stato sostenuto un progetto dell’ospedale Niguarda di Milano per correggere e prevenire la perdita ossea indotta dalla terapia in donne colpite da cancro alla mammella. Infine, lo scorso anno, i soldi raccolti sono serviti ad alimentare le raccolte fondi per l’acquisto di acceleratori lineari in diversi ospedali lombardi.