Invasione di zanzare tigre. Come evitare la diffusione anche con il freddo

Il problema delle zanzare potrebbe non risolversi con l’arrivo dell’autunno. Ecco una serie di accorgimenti da prendere in questi giorni.
Con l’inverno addio alle zanzare tigre? Non è mica vero. Il rischio di portarsi in casa il problema c’è, eccome. Bisognerà stare attenti nei prossimi giorni con il cambio di stagione a evitare di portare in casa vasi e sottovasi che possano essere nidi di larve.
I vasi e i sottovasi dovranno essere lavati e asciugati e nel caso nelle fioriere restino dei depositi di acqua procedere con un larvicida.
Un problema quello della zanzare tigri che quest’anno è cresciuto a dismisura fino a far emettere in molto comuni (non solo della Brianza) ordinanze con dei vademecum per evitare il propagarsi di questi insetti. Le zanzare tigri (Aedes Albopictus), ricordiamo, non sono solo fastidiose perchè pungono la pelle, ma sono anche portatrici di numerose malattie virali di origine tropicale.
Ecco allora alcune semplici pratiche da continuare ad adottare anche se le temperatura andranno man mano calando:
- evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea;
- procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati bensì sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’eventuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta o allo svuotamento giornaliero, con divieto di immissione dell’acqua nei tombini; non si applicano tali prescrizioni alle ovitrappole inserite nel sistema regionale di monitoraggio dell’infestazione;
- trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, presenti negli spazi di proprietà privata, ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta; indipendentemente dalla periodicità, il trattamento è praticato dopo ogni pioggia. In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità;
- tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere, in modo da impedire lo scarico di immondizie e di altri rifiuti e sistemandoli inoltre in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;
- provvedere nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abitati, e nelle aree ad essi confinanti incolte od improduttive, al taglio periodico dell’erba;
- mantenere le aree libere da sterpaglie, rifiuti o altri materiali che possano favorire il formarsi di raccolta d’acqua stagnanti.
Presso gli orti:
- eseguire l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso;
- sistemare tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia;
- chiudere appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua.
All’interno dei cimiteri, qualora non sia disponibile acqua trattata con prodotti larvicidi, i vasi portafiori devono essere riempiti con sabbia umida, al posto dell’acqua. In caso di utilizzo di fiori finti il vaso dovrà essere comunque riempito di sabbia, se collocato all’aperto.