Lorenzo Radaelli, il giovane concorezzese porta l’arte della liuteria in paese

Il 25enne inaugurerà a ottobre una liuteria con la fidanzata Ilaria. «Ci dicono che siamo giovani: è vero, ma è questo il nostro punto di forza»
Tra negozi che chiudono e attività che si fanno sempre più digitali, a Concorezzo sta per esserne inaugurata una decisamente controtendenza. Passando da via Cesare Battisti al 35, potrete imbattervi in due giovanissimi ragazzi chini a lavorare il legno: Lorenzo Radaelli e Ilaria Anastasi, entrambi 25 anni, hanno appena aperto una liuteria e insieme realizzano interamente a mano violini, viole e violoncelli.
Un mestiere raro, se si pensa che le botteghe a Milano sono circa una decina e in Brianza si contano sulle dita di una mano. «Sono legato a Concorezzo – ha spiegato Lorenzo – Volevo tornare nel mio paese e tentare qualcosa di mio. E in realtà il fatto che ci siano poche botteghe gioca a nostro favore: c’è meno concorrenza».
La passione per questa antica arte, è nata in Lorenzo quando era molto giovane: «Ero bravo a lavorare il legno e mio zio chitarrista mi suggerì questa carriera». Da qui, il diploma alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, seguito da corsi di aggiornamento alla Scuola Civica di Liuteria di Milano e a un’esperienza all’estero, negli Stati Uniti, nella bottega di un liutaio. Al ritorno, rimboccatosi le mani, Lorenzo si è buttato a capofitto in questa avventura con la fidanzata Ilaria, conosciuta proprio tra i banchi di scuola, che si è trasferita in paese da Acireale. Appassionata di chitarra, oltre alla liuteria, realizza plettri di vari materiali, persino con noci di cocco che compra a volontà.
I progetti ora sono tanti e ambiziosi. «Abbiamo voluto tentare questo progetto, sappiamo che si tratta di un rischio – continua Lorenzo – Ci dicono tutti che siamo giovani e restano sorpresi per la scelta di questo mestiere, ma io penso che il fatto di essere giovani possa essere un punto di forza, ad esempio siamo social, a differenza dei maestri di un tempo».
Il mercato a cui si rivolgeranno, almeno inizialmente, sarà composto principalmente da studenti, che avranno bisogno di uno strumento performante ma non eccessivamente costoso. «Abbiamo ancora tanta strada da fare ed esperienza da acquisire – spiega – al momento non pensiamo di poter competere con maestri che fanno questo da decenni, anche se già abbiamo tanta esperienza come studenti».
Non appena il mercato sarà conquistato e l’esperienza maggiore, allora si potrà puntare al pubblico internazionale, soprattutto giapponese o coreano: «Paradossalmente l’Italia è il maggiore importatore ma anche il maggiore esportatore di violini: questo perché all’estero la musica classica è molto più valorizzata e i musicisti chiedono strumenti ottimi».
Intanto Lorenzo e Ilaria progettano la loro bottega, che hanno chiamato I.L.Liutaio. L’inaugurazione è prevista per il 28 ottobre e durante la festa vorrebbero coinvolgere l’Amministrazione, nonché altre realtà culturali del paese, facendo laboratori per bambini e offrendo un aperitivo, accompagnato ovviamente da ottima musica.
Nel frattempo continuano a lavorare sodo, portando avanti la sfida di tutti i liutai. «Il nostro più grande obiettivo è quello di trovare l’equilibrio tra estetica e funzionalità, ovvero creare violini belli ed impeccabili che riproducano il suono perfetto. Per questo ricerchiamo legni di un certo tipo, abeti e aceri in particolare, e ci ispiriamo ai modelli del Settecento, tuttora considerati i migliori, per forma e dimensione».
Chissà mai che un giorno, Radaelli creerà il suo violino, unico e irripetibile. Del resto, un violino è per sempre…