Pedemontana: ultimo atto? Oggi l’udienza sul fallimento

Oggi a Milano l’udienza definitiva che deciderà del fallimento di Autostrada Pedemontana Lombarda: potrebbe essere la fine di un progetto criticatissimo, da tempo bloccato a Lentate.
Forse, in futuro, ci ricorderemo di queste come delle ultime ore di Pedemontana. Si terrà oggi, lunedì 11 settembre, l’udienza definitiva sulla richiesta di fallimento presentata dalla Procura di Milano contro la società che avrebbe dovuto realizzare l’autostrada. Apl (Autostrada Pedemontana Lombarda) non sarebbe infatti in grado, secondo i pm, di garantire la continuità aziendale: l’ultimo bilancio si è chiuso in perdita, i finanziamenti pubblici sono esauriti, e il traffico sulle tratte già aperte è così ridotto rispetto alle previsioni iniziali che i ricavi dei pedaggi, pur essendo tra i più cari d’Italia, non riescono a coprire i costi.
Soprattutto, Pedemontana è bloccata da quasi due anni a Lentate sul Seveso, all’inizio della tratta contaminata dalla diossina dell’incidente Icmesa del 1976: i carotaggi della scorsa estate hanno confermato che servirebbe una bonifica prima di poter procedere in sicurezza con il tracciato dell’autostrada.
Ai comuni del territorio, come al solito, non resta che aspettare. «Non so quanto possa davvero essere definitiva la decisione di lunedì – commenta cauto il sindaco di Seveso Paolo Butti (Pd) -. Bisognerebbe anche capire che cosa comporti davvero il fallimento: potrebbe essere un’ulteriore paralisi».
Ancora diversa la visione del Pd in Regione: il capogruppo Enrico Brambilla ha più volte rilasciato dichiarazioni esprimendosi a favore di Pedemontana, attirandosi anche le critiche del Movimento 5 Stelle. «È una questione che dipende molto dall’aspetto economico: Pedemontana è sempre stata ritenuta strategica – prova a mediare Butti quando gli viene chiesto cosa ne pensa del parere del consigliere regionale -. Anche Di Pietro diceva che ormai costerebbe di più non farla che farla. Certo, se si trovasse un accordo con Strabag si potrebbe raggiungere una sintesi che soddisfi tutti: bisogna trovare la soluzione migliore per uscirne. Ma è stato assurdo affidare una gara d’appalto senza copertura economica».
Sia Seveso sia Meda hanno poi previsto dei lavori di compensazione viabilistica legati a Pedemontana che rischiano di risultare inutili senza il completamento dell’autostrada: la speranza è che la situazione si chiarisca, almeno per sapere come procedere.
Attendono il verdetto anche gli ambientalisti: se Pedemontana si bloccasse davvero, sarebbe prima di tutto una vittoria di tutte quelle associazioni che, negli anni, si sono battute contro l’autostrada bollandola come troppo costosa, troppo impattante, inutile e pericolosa. «La situazione è molto complicata – premette Alberto Colombo (Insieme in Rete), che lunedì aspetterà il verdetto fuori dal tribunale con altre persone del coordinamento – se fallisse davvero qualcuno ci rimetterebbe la faccia, anche politicamente». «Non mi ero mai trovato di fronte a una situazione del genere – aggiunge, senza nascondere il suo entusiasmo Davide Biggi (NoPedemontana) -. D’altra parte a Cermenate hanno già cominciato a smantellare il cantiere di Strabag: forse c’è davvero speranza. Noi comunque saremo di fronte al Tribunale, sempre con il nostro gufo».
Pedemontana era ritenuta dalla Regione una delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del sistema viabilistico lombardo, ed era stata indicata come opera strategica in vista dell’Expo del 2015: a oggi sono aperte solo due tratte, la A e la B1 (fino a Lentate sul Seveso), oltre alle tangenzialine di Varese e Como.