Si diede fuoco contro i lavori di viale Lombardia. Perde in tribunale

Aveva chiesto, insieme al fratello, il risarcimento danni per i lavori per il tunnel di viale Lombardia, ma ha perso la causa
Si era dato fuoco per protestare contro le barriere anti-rumore costruite davanti al suo locale in vista della realizzazione del tunnel di viale Lombardia, il 24 febbraio del 2014.
Poi, insieme al fratello, ha fatto causa al Comune di Monza e ad Anas per chiedere un risarcimento danni per i mancati guadagni provocati dai lavori. Il Tribunale di Monza ha però rigettato la sua istanza.
E’ arrivata al capolinea la battaglia di Carlo De Gaetano, 57 enne commerciante monzese e proprietario del bar “Raffaello” di viale Lombardia 260, attività che gestiva insieme a suo fratello Vincenzo. Insieme ad altri commercianti della zona, per mesi in avvio dei lavori per la costruzione delle barriere e le modifiche alla viabilità necessarie al tunnel interrato, De Gaetano e decine di altri commercianti avevano messo in piedi proteste e appelli, spiegando quanto i lavori li avessero danneggiati. Poi, dato che nulla si era mosso (di fatto non sono mai emersi illeciti commessi durante i lavori della galleria) l’uomo ha avviato una causa ma, in un pomeriggio in cui le sue rimostranze gli erano sembrate cadere nel vuoto, si era dato fuoco davanti al locale, spingendo il comandante della Polizia Stradale di Seregno ed un suo collaboratore a lanciarsi su di lui per evitare che si uccidesse, azione che provocò loro alcune ustioni. In quei concitati momenti, l’intervento anche dei carabinieri.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Monza, sezione civile, ha rigettato l’istanza dei fratelli De Gaetano, che avevano citato per danni sia il Comune di Monza sia Anas S.p.a, azienda responsabile dei lavori per la galleria di viale Lombardia. Secondo i proprietari del bar Raffaello, i lavori avrebbero creato ingenti danni e la preclusione alla prosecuzione dell’attività commerciale, con un mancato guadagno secondo loro quantificabile in circa 500 mila euro dal 2008 al 2014. Sempre secondo la richiesta dei due fratelli, sostenuti dall’avvocato Manlio Mazza, le barriere antirumore sarebbero state inserite successivamente all’approvazione del progetto, nonostante le 1000 firme raccolte. Inoltre, Carlo De Gaetano ha chiesto il risarcimento dei danni non patrimoniali conseguenti al proprio gesto di protesta, essendosi dato fuoco ed avendo riportato ustioni di secondo grado ad avambracci, collo e volto. Lo studio di Avvocati Bullo & Ranieri di Milano, che ha difeso in questa causa il comune di Monza, ha dimostrato come la domanda di risarcimento danni fosse da rigettare per assenza di colpa, così come quella per i danni biologici conseguenti al tentativo di suicidio del 57 enne.