Agrate Brianza, guerra all’amianto con il drone ultraleggero

Presentata in Consiglio l’idea che l’Amministrazione metterà in campo in collaborazione con AeroDron per mappare dall’alto le coperture pericolose
Un drone per sconfiggere definitamente il pericolo amianto. È stata presentata giovedì 26 ottobre in Consiglio Comunale ad Agrate Brianza, l’idea messa in campo dall’Amministrazione Comunale per censire in maniera il più possibile certa le coperture pericolose e poterle così rimuovere una volta per tutte.
In collaborazione con AeroDron, il territorio agratese, verrà percorso dall’alto da uno speciale drone, progettato con un algoritmo che permette di identificare con la maggiore certezza possibile le superfici incriminate, in maniera più puntuale e precisa del censimento al momento in possesso degli uffici comunali, effettuato con mezzi decisamente meno scientifici.
«Negli anni passati è stato portato avanti un censimento dei manufatti in eternit, attraverso, ad esempio, alla campagna Agrate senza amianto partita nel 2015 – ha spiegato l’assessore alle Politiche Ambientali Margherita Brambilla – Si è trattato ovviamente di un metodo empirico, basato sulle segnalazioni, di proprietari o di altri cittadini che hanno riportato situazioni di altri, piuttosto che su controlli e sopralluoghi”.
Non trattandosi di metodi certi, la situazione reale potrebbe non corrispondere esattamente a quella fotografata, ed ecco quindi che, in questo contesto, si inserisce la tecnologia.
IL DRONE CHE SORVOLERÀ AGRATE
Nei prossimi mesi, un drone messo a punto da AeroDron, sorvolerà il territorio di Agrate. Si tratta di uno strumento unico nel suo genere, perché, grazie a un algoritimo messo a punto con il dipartimento Computing Vision dell’Università di Cesena, è capace di identificare con la maggiore certezza possibile le superfici in amianto e di identificarne anche il grado di usura.
Il drone in questione è l’unico in Italia considerato non offensivo e autorizzato ENAC, grazie a un peso di 700 g e a meccanismi che, in caso di guasto, gli permettono di cadere a “foglia morta”, non facendo male a nessuno e non creano danno a persone o strutture. Guidato da una pilota, volerà a un’altezza compresa tra i 70 e i 150 m, fotografando il paese dall’alto e, ritornando a terra, riporterà un quadro quanto più veritiero della situazione.
«Sono 90 i comuni italiani che si sono avvalsi o si stanno avvalendo di questa tecnologia e sono inseriti nella rete AsbestosFree – ha raccontato Giovanni Crotti, tecnico intervenuto in Consiglio per illustrare il progetto – In alcuni casi, a situazioni fotografate empiricamente si sono affiancate quasi la stessa quantità di casi che non erano stati portati alla luce con mezzi meno tecnologici»
Il progetto costa 8mila euro più iva. Dopo le riprese, ci vorranno circa tre mesi per entrare in possesso dei dati. «Una volta raccolti dati certi, con un quadro più veritiero, potremmo mettere in campo una programmazione precisa e soluzioni più adatte», ha concluso l’assessore Brambilla, che ci ha tenuto a sottolineare come la questione riguardi l’edilizia privata. «Ovviamente la prima cosa che è stata fatta, nel momento in cui si è avviata la campagna di eliminazione dell’amianto, è eliminare eventuali coperture di questo tipo in edifici pubblici».
L’idea è stata apprezzata dal Consiglio. Angelo Dino Bosisio, di Agrate al Centro, ha espresso la curiosità di sapere se una tecnologia simile potrebbe essere utilizzata per risolvere altri problemi del territorio, come quelli legati all’ecologia o all’edilizia provata abusiva.
LA RIMOZIONE DELL’AMIANTO
Nel 2005 la Regione Lombardia si era data come obiettivo la bonifica totale dall’amianto entro il gennaio del 2016. La situazione, in realtà, si è rivelata più complicata del previsto, tanto che sono ancora numerose le coperture in eternit non ancora rimosse.
Ad Agrate, dei 250 casi portati alla luce, 170 sono stati risolti, mentre gli altri sono stati considerati situazioni in sospeso, ovvero che, per il fatto di non essere in condizioni critiche, la legge da tempistiche più lunghe per la rimozione.
Il progetto messo in campo dall’Amministrazione agratese, permetterà dunque una mappatura piuù certa delle situazione a rischio, con interventi mirati, a favore della tutela dei cittadini.