Che fare dopo la scuola superiore? 200 studenti ad Assolombarda alla scoperta degli ITS

17 ottobre 2017 | 17:18
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Che fare dopo la scuola superiore? 200 studenti ad Assolombarda alla scoperta degli ITS

Un incontro e un mini-salone sugli Istituti Tecnici Superiori, percorsi alternativi all’Università ancora poco conosciuti ma che offrono grandi opportunità

Cosa fare dopo la scuola superiore? La scelta coinvolge tantissimi studenti che frequentano i numerosi e diversi istituti scolastici presenti sul territorio di Monza e Brianza, soprattutto in un momento, come quello attuale, in cui i ragazzi si affacciano a un mondo professionale caratterizzato da un’alta percentuale di disoccupazione.

Per aiutare e orientare gli alunni iscritti alle quarte e quinte superiori, si è svolto questa mattina un incontro nella sede di Assolombarda, organizzato proprio dall’Associazione degli industriali. Nella sala conferenze, sono intervenuti più di 200 alunni, provenienti dall’IIS E. Majorana di Cesano Maderno, dall’IIS Europa Unita di Lissone, dall’ITC Pacle Elsa Morante e dall’IIS Castiglioni di Limbiate e dall’ITI Hensemberger di Monza, a dimostrazione di come la questione della scelta sia sentita da tantissimi ragazzi.

L’incontro si proponeva di presentare agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori le opportunità di formazione offerte dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), percorsi post-diploma interessanti per il taglio pratico dell’insegnamento, nonché per il forte collegamento col mondo del lavoro.

monza assolombarda salone its studenti

La prima parte della mattinata, svolta in sessione plenaria, è servita ad illustrare i tratti distintivi dei percorsi ITS: professionisti d’azienda, docenti ITS e giovani che hanno svolto o stanno ancora svolgendo questo tipo di studi si sono confrontati, offrendo al giovane pubblico il loro punto di vista “di prima mano” su un canale formativo ancora poco conosciuto, ma ricco di opportunità.

Marina Perego, un’orientatrice professionista, ha poi tracciato un “identikit” del tipo di studente per cui questi corsi sono più indicati: «Non si tratta di percorsi di serie B, pensati per ragazzi che non sono capaci di andare all’università e non hanno voglia di lavorare – ha commentato – Gli ITS si rivolgono a allievi che hanno caratteristiche precise: ragazzi con intelligenza pratica, che hanno bisogno di imparare facendo, ambiziosi, che desiderano arricchire la loro competenza mettendo, per così dire, il piede in due scarpe, perché questi istituti offrono tirocini che occupano il 40% del percorso e contatti con aziende del settore».

Gli ITS sono istituti ad alta specializzazione tecnologica, si costituiscono in Fondazioni di partecipazione e comprendono partenariati costituiti da soggetti sia di natura pubblica che privata. In Italia sono 2.033 i soggetti partner, di cui 679 imprese e 93 associazioni d’imprese. Ad oggi le Fondazioni ITS sono 93, 18 solo in Lombardia, suddivise nelle sei aree tecnologiche previste dalla legge: Efficienza energetica, Mobilità sostenibile, Nuove tecnologie della vita, Nuove tecnologie per il Made in Italy, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e Turismo.

La formazione che si acquisisce in questi particolari percorsi formativi è caratterizzata dall’essere più orientata alla pratica rispetto ai percorsi universitari, dall’avere forte collegamenti con il mondo dell’impresa e del lavoro con tirocini che permettono un alto tasso di occupazione dei diplomati (l’80% a un anno dal diploma). Oltre alla presentazione, i ragazzi hanno potuto beneficiare delle testimonianze di studenti, docenti ed esperti.

La mattinata dedicata alla conoscenza dei percorsi di formazione post-diploma si è infine conclusa con un mini-Salone degli ITS nel quale studenti e insegnanti hanno potuto interagire direttamente con i rappresentanti delle principali Fondazioni ITS lombarde, chiedendo informazioni che li aiuteranno a destreggiarsi meglio nella scelta del loro percorso futuro.