Confimi, imprese meccaniche. Nel contratto nazionale spazio al territorio

27 ottobre 2017 | 10:41
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Confimi, imprese meccaniche. Nel contratto nazionale spazio al territorio

Il CCNL Confimi Meccanica, che scadrà a maggio 2019, tra i diversi temi, prevede anche una serie di deroghe per venire incontro alle specifiche necessità delle aziende locali.

Un contratto nazionale con vantaggi ed opportunità, soprattutto per le aziende locali e i loro dipendenti. Dalla contrattazione territoriale alla flessibilità, dall’assistenza sanitaria integrativa alla previdenza complementare fino alle diverse tipologie contrattuali, su tutte Socrate, una novità per chi cerca il lavoro o l’ha perso. Gli scenari del CCNL Confimi Meccanica, giunto al suo secondo rinnovo e firmato il 22 luglio 2016 anche da Fim-Cisl e Uilm-Uil, cominciano man mano a delinearsi con chiarezza. E a produrre effetti concreti. Per definire i contorni e tracciare un bilancio definitivo c’è ancora tempo a disposizione. Quest’ultimo rinnovo del Contratto nazionale, infatti, scadrà il 31 maggio 2019. Se il prossimo anno e mezzo dirà cosa è andato bene e cosa è eventualmente da migliorare, nel frattempo è utile capire quali sono i punti fondamentali e le novità principali di questo strumento rivolto alle imprese metalmeccaniche.

Un settore che a Monza e in Brianza ha un peso rilevante. Come dimostra anche il fatto che la sede territoriale di Confimi Impresa, la Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata, ha creato lo scorso giugno un gruppo specifico per rappresentare le istanze delle aziende di questo comparto produttivo (leggi qui). Oggi questo gruppo è composto da una dozzina di imprese sulle 60 che attualmente fanno parte di Confimi Industria Monza Brianza. Un insieme di realtà economiche locali che possono contare anche sull’appoggio di Riccardo Chini, alla guida di Confimi impresa meccanica nazionale ed ex presidente della sede brianzola di Confimi Industria. Al vertice del gruppo locale, rappresentativo di alcune delle eccellenze del nostro territorio, per i prossimi due anni, è Simona Ronchi, titolare della Silap srl di Vimercate. Che, al workshop organizzato presso l’Helios Hotel di Monza dal presidio locale della Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata, ha espresso la sua opinione sul CCNL  in vigore.

L’incontro nel capoluogo della Brianza, che ha avuto la collaborazione dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Monza e Brianza e dell’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro U.P. Monza, con la presenza dei rispettivi presidenti, Daniele Trezzi e Fabrizio Tremolada, ha cercato di sviscerare i numerosi temi del Contratto nazionale, rinnovato poco più di un anno fa. La presentazione è stata affidata all’avvocato Stefano Bosio, Consulente sindacale di Confimi Industria Monza e Brianza.

Aumenti retributivi: Decorrono dall’1 settembre 2016 e sono parametrati sui 25 euro mensili in più destinati ai lavoratori di 5° categoria. Vanno dai 16 euro della 1° categoria ai 36 della 9°. Gli aumenti sono assorbibili dai superminimi a determinate condizioni ed è confermato l’elemento retributivo annuo (ex elemento perequativo), nell’importo di 485 euro. Ad aprile 2017 le parti sociali hanno deciso di non procedere ad alcun ulteriore aumento contrattuale.

Deroghe al contratto nazionale:E’ previsto ampio spazio per la contrattazione territoriale ed aziendale, che può intervenire, anche in via sperimentale e temporanea, su occupazione, andamento industriale, formazione, salute, sicurezza, pari opportunità, welfare, reti per il lavoro e ricollocazione. Esclusi dalla deroga solo i minimi retributivi e gli scatti di anzianità. “L’idea è quella di creare un quadro territoriale che permetta di applicare solo alcuni parametri del contratto nazionale – spiega Bosio – a Bergamo, ad esempio, si sta cercando di individuare premi collettivi tarati su dati di produzione ed industriali riferiti alle aziende del territorio. Questo – continua – può consentire di superare l’erogazione a pioggia dell’elemento retributivo annuo”.

Consiglio-confimi-Monza-e-Brianza

Orario di lavoro: Viene consentito alle imprese di adottare l’orario multiperiodale e la flessibilità. In entrambi i casi si può prescindere dalle 40 ore settimanali, previste dal contratto nazionale, con una forbice che non superi le 48 ore e non scenda al di sotto delle 32. L’orario multiperiodale consente di modulare l’orario di lavoro sulla base di schemi programmati per 6/12 mesi, la flessibilità, anche su cicli di più settimane, sopperisce a picchi o decrementi dell’attività lavorativa.

Assistenza sanitaria integrativa:PMI Salute diventa fondo strutturale di riferimento. Il lavoratore iscritto, che ha facoltà di rinuncia,  contribuisce con un euro al mese, l’azienda ne versa 11. “Il principio voluto da Confimi è che il dipendente, seppure in misura minima, partecipi – spiega il Consulente sindacale – questo perché le aziende hanno dei costi per un servizio che è comunque frutto di una richiesta del lavoratore”. Molte le prestazioni mediche e le aree di intervento chirurgico comprese nella copertura assicurativa.

Tipologie contrattuali:Per il lavoro a tempo determinato, sono previste esenzioni dal limite del 20% dei contratti a tempo indeterminato per i contratti a termine conclusi per tutta una serie di condizioni, ad esempio per l’avvio di nuove attività o per le imprese start-up innovative, ma in particolare per i lavoratori impiegati in attività da svolgere da parte di aziende contoterziste e che non producono manufatti propri. Altre tipologie contrattuali previste sono il lavoro a tempo parziale, la somministrazione e l’apprendistato.

confimi-monza-brianza-simona-ronchi-mb (Copia)

Socrate:E’ uno degli elementi più interessanti del rinnovato Contratto nazionale Confimi Meccanica. Il filosofo greco non c’entra, ma il suo nome serve ad attirare l’attenzione su questo contratto di lavoro subordinato, con finalità d’ingresso e di incentivazione della stabilità occupazionale. Si tratta di un contratto a tempo determinato, non prorogabile, che può avere una durata dai 6 a 18 mesi continuativi. Destinato ad alcune tipologie di lavoratori, giovani fino a 36 anni, donne e uomini disoccupati da oltre 24 mesi, ultracinquantenni, assunti per l’avvio di nuove attività nei primi 24 mesi o da imprese che hanno fatto investimenti, Socrate si conclude in due possibili modi: la stabilizzazione a tempo indeterminato, automatica in caso di mancata comunicazione da parte dell’azienda, o la mancata conferma del lavoratore. In questo secondo caso, però, al dipendente deve essere restituita la differenza tra retribuzione d’ingresso percepita e minimi tabellari previsti dal CCNL. “Le possibilità di utilizzo di questo tipo di contratto sono molto ampie – afferma Bosio – speriamo che questo ne favorisca l’uso da parte delle imprese del territorio”.