La prima ciclabile a Meda e illuminazione a led: via Pace crea polemica

13 ottobre 2017 | 03:10
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La prima ciclabile a Meda e illuminazione a led: via Pace crea polemica

La viabilità riapre ai cittadini. Ma non tutti sono contenti del nuovo progetto.

“Finalmente dopo 4 anni si riconsegna ai medesi via Pace a doppio senso ponendo fine a un disagio che si è oltremodo prorogato nel tempo.” E’ con queste parole che il sindaco Luca Santambrogio ha inaugurato la “nuova” via Pace che, da questo pomeriggio, sarà riaperta al traffico per tutti i cittadini.

“Si tratta di una vera opera di riqualificazione della città perché, oltre ai lavori di asfaltatura, offriamo ora ai medesi una nuova pista ciclopedonale e l’installazione dell’illuminazione a led – commenta il sindaco – un grazie va sicuramente alla passata amministrazione che ha voluto ed avviato questo progetto e che noi abbiamo semplicemente portato a termine”.

La fine lavori su via Pace, una delle più importanti arterie viabilistiche della città, è stata accompagnata da una vera e propria cerimonia di inaugurazione con tanto di taglio del nastro e fascia tricolore per il sindaco, alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Bonacina, l’ex vicesindaco Simona Buraschi e l’ex assessore Claudio Salimbeni.

Una “festicciola” che ha subito catturato l’attenzione dei cittadini che non si sono risparmiati in battute e polemiche: c’è chi, infatti, trova eccessivo il taglio del nastro solo per “una semplice asfaltatura” sottolineando che “neanche nel profondo sud” avrebbero fatto una cosa simile – si legge nei tanti commenti postati sul web – altri invece appoggiano l’idea dell’inaugurazione scrivendo “dopo tutto il tempo che ci hanno messo, festeggiare è il minimo”.

meda progetto esecutivo via pace
Ma se qualcuno la prendere sul ridere, altri invece, criticano il nuovo progetto di via Pace. Sono soprattutto alcuni membri di Sinistra e Ambiente , come Gianni Del Pero e Alberto Colombo, a ridimensionare il problema evidenziando alcune problematiche che, secondo loro, non sono state tenute da conto dall’amministrazione: “Bene che abbiano finito i lavori. Male che li abbiano finiti eseguendo un progetto non eccellente, anzi. Mancano i marciapiedi, manca lo spazio per un vero doppio senso di marcia, manca il collegamento e la logica della ciclabile che secondo il nuovo PGTU dovrebbe essere più larga – commenta Gianni del Pero – il tutto con oltre 200mila euro di spesa”.

Non tutti, dunque, dopo mesi di disagi e lavori di asfaltatura e riqualificazione, riescono a gioire della nuova viabilità di via Pace, da anni oramai tema di dibattito: l’illuminazione a led, infatti, dovrebbe andare ad alleggerire le casse comunali apportando un gran risparmio economico come anche la prima pista ciclopedonale che andrebbe a stimolare una viabilità eco sostenibile, soprattutto per i moltissimi utenti delle Ferrovie Nord, adiacenti a via Pace appunto. “l rifacimento di via Pace mostra delle criticità che potevano avere un differente approcvio progettuale. Non c’è un marciapiede dedicato ai pedoni ma s’è preferito una ciclopedonale a doppio senso con difficile “convivenza” pedoni- ciclisti. La ciclopedonale poi non ha continuità e termina in via Cialdini, dove per i ciclisti ricominciano le difficoltà. Segnalo che manca sull’altro lato la Velostazione che era prevista con il rifacimento stazione FNM e di cui s’è persa traccia – commenta Alberto Colombo – Si spera che prima o poi venga realizzata, così come si spera venga realizzato il sottopasso ferroviario (terzo lotto) perchè la velostazione sarebbe utile quale punto d’arrivo e d’interscambio mobilità “dolce” e ferrovia. Ecco, con 245.000 euro forse si poteva fare meglio e sopratutto andava coordinata la realizzazione anche con i lavori alla stazione.”.

Insomma, via Pace non smette di creare polemica e dividere gli animi. Eppure, si chiama via “pace”…