Lazzate, c’è la mozione “Stop ai migranti nel borgo” per fermare l’accoglienza

2 ottobre 2017 | 06:25
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Lazzate, c’è la mozione “Stop ai migranti nel borgo” per fermare l’accoglienza

Il consiglio comunale ha approvato la mozione, già presentata a luglio, per chiedere alla Prefettura di stoppare l’invio di migranti. Ma per l’opposizione è una misura inutile.

Anche se lo striscione di via Volta contro l’accoglienza ai migranti ha cominciato a cedere, Lazzate è decisa a “non mollare di un centimetro”. Lo ha confermato il consiglio comunale di venerdì 29 settembre, poco più di due mesi dopo la manifestazione che aveva portato in piazza centinaia di persone a protestare contro la decisione della Prefettura di inviare alcuni richiedenti asilo nel comune. È stata approvata, infatti, la mozione “Stop ai migranti nel borgo”, presentata già a fine luglio per chiedere al prefetto di sospendere il progetto accoglienza. Sempre con lo stesso scopo, anche se ormai a Lazzate i migranti, due giovani donne e due bambini della Costa d’Avorio, sono arrivati lo stesso: mantenere informata la cittadinanza e, al contempo, fare presenti alle autorità i problemi, come quelli di sicurezza e ordine pubblico, che potrebbe causare un progetto di assistenza dedicata ai richiedenti asilo. L’amministrazione lazzatese, d’altra parte, non ha ancora avuto una risposta dal prefetto Giovanna Vilasi, nonostante le ripetute richieste di ripensare le modalità dell’accoglienza: «Non è ammissibile che un’antipatia politica impedisca alla Prefettura di comunicare con le amministrazioni» accusa il capogruppo leghista in consiglio comunale Riccardo Monti.

Due soli i voti contrari, quelli di Giacomo Gregori e Carlo Lucini (lista civica “Lazzate in comune”). «Questa mozione ormai è datata – ha affermato Gregori -. Non solo: è anche strumentale, perché non tutela i soggetti deboli coinvolti, le due donne e i due bambini che non stanno creando nessun problema, e spaventa i cittadini con un tema, quello dell’immigrazione, con cui l’Italia avrà a che fare ancora per anni». Datata, strumentale, anzi, di più: inutile. «Se il comune si limita a dire di no all’accoglienza si mette, nonostante le apparenze, in una posizione debole, perché rinuncia a gestire il problema, mettendosi nelle mani di qualcun altro – spiega Gregori -. Forse sarebbe più opportuno guardare in faccia la realtà e fare la propria parte, senza nascondersi dietro un preteso volere dei cittadini, o dichiarandosi vittime della Prefettura. D’altra parte il compito degli amministratori è proprio quello di trovare le migliori soluzioni possibili con le risorse a disposizione».

«Il problema non sono le persone che ci sono adesso, ma quelle che potrebbero arrivare – ribatte l’assessore Andrea Monti -. La D&G ha acquistato due appartamenti: uno è ancora vuoto, e certo non resterà tale. L’associazione potrebbe poi comprare altri appartamenti, e la Prefettura potrebbe individuare ulteriori strutture di accoglienza: sappiamo che hanno mandato donne e bambini solo per placare la protesta. La mozione è importante proprio perché chiede alla Prefettura di coinvolgerci». Ma la richiesta alla Prefettura non è l’unico mezzo che Lazzate ha a disposizione per fermare l’accoglienza. «Quegli immobili non hanno una destinazione d’uso compatibile con quella che gli ha riservato la D&G Research – continua Monti -. Ci hanno detto che l’attività svolta è solo quella di abitazione, ma non è vero. Noi proseguiremo su questa strada: ormai la macchina amministrativa, pur con i suoi tempi, si è messa in moto».