Lazzate, stop all’accoglienza. Il sindaco: “Abbiamo vinto!”

Dopo 2 mesi chiuso il centro di accoglienza. Niente più profughi.
Ci sono stati striscioni e comizi. Raccolte firme e mozioni intitolate “Stop ai migranti nel borgo”. E alla fine a spuntarla sono stati i leghisti di Lazzate: nel pomeriggio di mercoledì 11 ottobre l’associazione D&G Research ha dichiarato la fine, con decorso immediato, del progetto di accoglienza dei richiedenti asilo, iniziato ufficialmente nemmeno due mesi fa con l’arrivo a Lazzate di due giovani donne della Costa d’Avorio insieme ai rispettivi figli (per un totale di 4 persone, trasferite il 17 agosto da una struttura di Ronco Briantino, ndr). Il laconico comunicato della D&G non lascia trapelare nessuna motivazione per una decisione che, dopo l’ondata di manifestazioni anti accoglienza, sembra lasciare tutti sorpresi. Di fatto però i 4 richiedenti asilo si erano già allontanati autonomamente da qualche giorno.
La stessa amministrazione comunale, che sin dal primo momento si era detta ferocemente contraria a ospitare richiedenti asilo sul proprio territorio, si era ormai rassegnata a portare avanti una battaglia burocratica, volta a dimostrare che la destinazione d’uso degli appartamenti di proprietà della D&G non corrispondeva a quella prevista dal Pgt. «Crediamo che abbia giocato un ruolo decisivo l’atteggiamento fermo dell’amministrazione comunale e la reazione decisa della popolazione, contraria a questo progetto di presunta accoglienza imposta dall’alto» ha commentato il sindaco Loredana Pizzi, che sin da luglio protesta contro la Prefettura per non essere stata né consultata né avvertita dell’arrivo di richiedenti asilo sul territorio comunale.