Ordinanza anti accattonaggio. Per l’ex assessore Colombo è illegittima

Grande vanto della nuova giunta, in primis dell’assessore alla Sicurezza Federico Arena, per Colombo sarebbe illegittima.
«L’ordinanza anti-accattonaggio di Allevi è illegittima a livello normativo». Queste le parole espresse da Claudio Colombo, ex-assessore PD e avvocato amministrativista, nel corso dell’incontro tenutosi sabato scorso, al Binario 7, tra LabMonza (lista civica di centro sinistra), esperti e persone impegnate sul territorio per discutere le politiche di sicurezza avviate dalla giunta Allevi e le politiche per l’accoglienza da realizzare sul territorio.
Secondo l’ex assessore l’ordinanza “non rispetta le previsioni di legge, non essendo limitata a luoghi specifici e motivati“. In vigore dal 3 agosto scorso, il provvedimento emanato dal neo primo cittadino, Dario Allevi, è volto a contrastare e prevenire quei comportamenti che creano situazioni di grave incuria.
Il documento bandisce tutti quei comportamenti che contribuiscono al degrado del territorio, pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, disturbo della tranquillità e del riposo dei residenti, determinando sentimenti di inquietudine e forte percezione di pericolo.
Grande vanto della nuova giunta, in primis dell’assessore alla Sicurezza Federico Arena, per Claudio Colombo sarebbe “del tutto inefficace, come dimostrano i casi di cronaca che proseguono indistintamente”.
Nel mirino dell’esponente PD e di LabMonza c’è anche il Daspo urbano. Circa una trentina quelli che la Polizia Locale di Monza ha applicato in città dal mese di agosto. L’accusa è quella di essere culturalmente pericoloso.
A spiegarlo è stato Mirko Mazzali, avvocato penalista e delegato alle periferie del Comune di Milano. «Anche l’uso del DASPO urbano è stato attaccato nel suo senso e nei suoi effetti: è culturalmente pericoloso perché aumenta la falsa percezione che l’ordine pubblico sia competenza del sindaco, mentre lo è delle forze dell’ordine. Si alimentano false speranze che poi è impossibile soddisfare. Chi sta usando il DASPO urbano, come il sindaco di Sesto San Giovanni e quello di Monza, ignora che così facendo si rischia di intasare i Tribunali a cui spetta la convalida del richiesto provvedimento. Invece che celebrare processi concernenti gravi reati, i giudici dovranno occuparsi di soggetti che non hanno Commesso reati, per applicare un provvedimento peraltro inefficace».
(in foto l’avvocato Claudio Colombo, ex assessore di Monza)