Selvaggia Luccarelli e Lorenzo Biagiarelli allo slow market “alternativo” di Sara e Stefano

La nota blogger e il social chef sono rimasti così colpiti da Organya da decidere di tornare a novembre con uno show cooking.
Cosa ci facevano Selvaggia Luccarelli e Lorenzo Biagiarelli a Seregno? Semplice: hanno fatto visita allo slow market alternativo di Sara e Stefano, due ragazzi che da pochi mesi si sono buttati in una nuova avventura imprenditoriale, aprendo Organya.
Selvaggia, opinionista e blogger seguita sui social da più di un milione e due cento mila persone, ha accompagnato il suo fidanzato Lorenzo, social-chef che annovera su Facebook niente poco di meno che 44mila like, prepara e presenta piatti facendo grande ricerca sui prodotti. La coppia ha deciso di far visita ai due ragazzi, in seguito al loro invito, dimostrazione di intraprendenza e spirito di iniziativa dei due giovani. «Qualche mese fa abbiamo deciso di mandare a Lorenzo una mail presentandogli il nostro progetto – ha raccontato Sara – Dopo qualche settimana ci ha risposto dicendoci che gli sarebbe piaciuto conoscerci».
Detto e fatto: Lorenzo e Selvaggia hanno così fatto visita al negozio in via Milano, dove i padroni di casa li hanno accompagnati alla scoperta del loro mondo, preparando loro anche il pranzo. Il progetto di Sara e Stefano ha subito interessato Lorenzo, che ha anche dimostrato di apprezzare parecchio alcuni prodotti proposti. Al punto che, rientrando a casa, il celebre social chef ha postato sulla sua pagina ufficiale il racconto dell’esperienza e la ricetta che i ragazzi gli hanno fatto provare.
«L’altro giorno sono stato da Organya Slow Market, un negozio di alimentari ‘particolari’ a Seregno – ha scritto Biagiarelli – Particolari perché i prodotti esposti, su cui i proprietari Stefano e Sara fanno ricerca con cura e amore, sono di volta in volta sfusi, biologici, gluten free, vegani e crudisti. È un mondo che conoscevo poco e che poco continuo a conoscere, ma che esercita su di me un’attrattiva particolare, come qualsiasi cosa nuova e a tratti esotica. L’ho presa come la visita ad un suk di un paese lontano e in effetti ho scoperto un sacco di cose che non conoscevo, molte delle quali affascinanti, ho provato dei prodotti che mi sono piaciuti molto e uno in particolare mi ha folgorato. Il «Gondino». Il post prosegue con l’approfondimento di questo prodotto, che pur non essendo un formaggio, ma una mistura di fecola, olio di cocco e ceci, ha un sapore che inganna, ed è infatti considerato dallo chef perfetto per la preparazione di una ricetta: la non-cacio e pepe.
Non solo. Lorenzo Biagiarelli si è appassionato così tanto alla filosofia e al progetto Organya, da decidere di portare avanti una collaborazione con i due ragazzi. A novembre, in una data ancora da definire, tornerà in negozio per uno show cooking: in questo caso tutti gli appassionati del giovane chef e della sua famosa fidanzata potranno incontrarli e conoscere la particolare attività di due giovani concittadini.
«Organya risponde ad un’esigenza di qualità e equilibrio che abbiamo avvertito in prima persona – ha spiegato Sara – Ci siamo accorti che non esistevano negozi alimentari che vendono prodotti sfusi, che non c’era la possibilità di acquistare prodotti di qualità nella quantità esattamente desiderata, non c’era un negozio dove poter consumare i prodotti acquistati direttamente sul posto con un’area social dedicata a chi decide di prendersi tempo per sé dopo aver fatto la spesa. Tanti parlano di biologico, noi vogliamo approfondire questo concetto: biologico significa bio-con logica».
Da Organya si possono acquistare prodotti sfusi, nella quantità desiderata, con una riduzione degli sprechi e utilizzando la minima quantità di imballaggi. Frutta e verdura fresca, possono essere portati via o consumati direttamente in loco. Fondamentale il concetto di filiera corta e, soprattutto, certa: l’aspetto della qualità e della sicurezza è per Sara e Stefano fondamentale. «Vendiamo prodotti il più possibile realizzati e coltivati vicino a noi e quando è impossibile reperire nelle strette vicinanze scegliamo i prodotti con la qualità più alta, da aziende biologicamente sostenibili che garantiscono una provenienza certa».
Dopo le casse, poi, è a disposizione di tutti l’“area social”, un luogo dove è possibile consumare o dove, semplicemente, ci si può accomodare per prendersi un po’ di tempo per sé dopo aver fatto la spesa, con wifi e prese di corrente per ricaricare cellulari o pc.