Tribunale di Desio chiuso: Lega Nord “Danno economico per la città”

13 ottobre 2017 | 00:00
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Tribunale di Desio chiuso: Lega Nord “Danno economico per la città”

Lo Stato deve 700mila euro al Comune ma ne vuole restituire solo la metà.

La Lega Nord di Desio va all’attacco del Governo. Tramite una nota stampa il partito del carroccio spiega come, lo Stato ha un debito di oltre 700mila euro con il comune di Desio, ma non lo vuole saldare.

Si tratta dei costi che la nostra città ha sostenuto dal 2011 per il funzionamento dell’ex Tribunale, soppresso nel 2014 per effetto di una scelta operata dai governi Monti, Letta e Renzi con il sostegno del Partito Democratico. La Lega Nord cercò di opporsi in tutti i modi alla chiusura del Tribunale, ma la volontà politica del PD fu più forte.

Il comune di Desio, proprietario dell’immobile, anticipava le spese di gestione, che poi venivano parzialmente rimborsate dal Ministero della Giustizia che aveva affittato lo stabile comunale. Dal 2011 al 2015, per far funzionare il Tribunale, Desio ha anticipato più di un milione di euro, di cui lo stato ne ha rimborsati solo 365mila. Dei restanti 765mila, il Ministero della Giustizia ha comunicato la disponibilità a restituirne solo 297mila, in rate da 9mila euro annuali per i prossimi trent’anni, a patto che il Comune rinunci ad eventuali azioni legali. Così saranno 400mila euro a rimanere a carico dei desiani. 

ELEzione segretario lega nord desio La Lega non ci sta e si rivolge direttamente allo Stato che ha messo la città con le spalle al muro: “Questo è un vero e proprio ricatto dello Stato a danno dei comuni. Davanti ad un’arroganza come questa, al referendum del 22 ottobre sarà ancora più importante andare a votare SÌ per dare alla Lombardia più autonomia da questo stato ingiusto. Nella stessa situazione di Desio ci sono circa 200 comuni in tutta Italia, che unendosi in una protesta contro questa decisione del governo potrebbero ottenere una vittoria importante. Non si tratta di una posizione politica di parte, ma di far prevalere il buon senso ed alzare la testa davanti ad una palese ingiustizia. Anche il Comune ha dovuto accettare la proposta e non si può criticare la scelta dell’Amministrazione perché sotto ricatto la scelta è obbligata. Alla fine Desio si ritrova senza un servizio che portava indotto e prestigio alla città. Ma si ritrova anche con un credito di oltre quattrocentomila euro che lo Stato non vuole saldare e con un rimborso parziale distribuito in rate trentennali da 9mila euro all’anno”.