Varedo tempo di bilanci: intervista al primo cittadino Vergani

6 ottobre 2017 | 04:22
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Varedo tempo di bilanci: intervista al primo cittadino Vergani

A poco più di un anno dalla sua elezione il sindaco di Varedo si racconta.

Tempo di bilanci a Varedo. È passato poco più di un anno da quando Filippo Vergani (Lega Nord) è approdato alla guida della città brianzola battendo con una vittoria schiacciante gli altri candidati sindaco. Centrodestra che quindi è stato riconfermato (leggi qua articolo).

“Una strada in salita – commenta in prima battuta il primo cittadino – le cose da fare, all’interno del mandato, sono ancora tante”. Un periodo non certo facile quello per i comuni, che tra patto di stabilità e risorse “risicate”, mette in difficoltà ogni spesa prevista per accontentare la cittadinanza. “Ma a piccolo passi – continua Vergani – ce la faremo a far tutto”.

MBNews ha voluto fare il punto con lui di quanto è stato fatto fino ad oggi e di quando in cantiere per il futuro. Tante le tematiche affrontate durante l’intervista esclusiva: dal caso di Villa Bagatti Valsecchi, al nodo viabilistico del passaggio a livello, dal tema sicurezza, al degrado all’ex Snia.

Filippo-Vergani-sindaco-Varedo-mbA poco più di un anno delle elezioni, cosa è maggiormente cambiato e cosa, ancora pensa ci sia da fare?

Le entrate e le finanze, purtroppo, rimangono sempre risicate. Ed è un grave problema che ha avuto anche la precedente amministrazione. Ciò che è maggiormente cambiato, è la mia viva presenza sul territorio, il mio ascoltare, cosa importantissima e dare risposte, purtroppo non sempre positive mio malgrado.

Tema ostico, il passaggio a livello. Quali manovre state portando avanti per risolvere la situazione?

È un tasto doloroso, uno dei più grandi problemi che ha Varedo (leggi qua il nostro servizio dedicato e video). Sono stato spesso “accusato” dai miei avversari, di avere degli sponsor politici: Sala, Maroni, Salvini ma, semplicemente tutto parte da un aneddoto. Durante la mia campagna elettorale, una sera eravamo in un bar assieme a Roberto Maroni proprio nei pressi della stazione. Ecco, qui si accorse del passaggio a livello e quindi del problema reale che esso costituisce. In seguito ad una serie di incontri a Palazzo della Regione, è stato avviato un percorso, che certo non sarà immediato, ma per il quale ci stiamo impegnando e lavorando.

All’affermazione che la creazione di una passerella ciclo pedonale sia uno spreco di denaro, cosa risponde?

Rispondo che, quando la gente aspetta magari anche 20 o 30 minuti sotto il sole, la pioggia o il freddo o quando per ovviare all’attesa, passa sotto le sbarre, ecco questo diventa un pericolo che non vogliamo e non possiamo più accettare. Non dimentichiamo, ad esempio, che solo un mese fa circa un treno si è dovuto fermare per non investire una coppia di anziani che stava attraversando i binari. Altra cosa fondamentale è che dal rapporto con Regione Lombardia, intrapreso circa un anno fa, sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per lo studio e la progettazione della passerella ciclo pedonale, che dovrà essere terminata entro la fine del 2018. Questi soldi, di cui 200 mila euro saranno usati per lo studio di un eventuale sotto passo veicolare, che passerà per la Snia, non ci sarebbero stati dati per altri progetti. Quindi no, non è assolutamente uno spreco, ma un saggio utilizzo di denaro per mettere in sicurezza la cittadinanza.

Uno dei punti cardine della sua campagna elettorale, è stato il tema sicurezza. Da ieri a oggi cosa è stato fatto e cosa secondo lei è cambiato?

“Hashtag Varedo Sicura” il nostro slogan per la campagna elettorale. Cosa è realmente cambiato? Poco, ma abbiamo realizzato una serie di opere che crediamo possano costituire il primo grande passo verso un paese più sicuro. Abbiamo illuminato piazza Garibaldi, la Snia, che da molti anni era senza illuminazione. Abbiamo creato una rotonda alle Quattro Strade, che ha permesso un maggior fluire del traffico e definitivamente sistemato le luci del vialetto che porta alla stazione in via Madonnina, da sempre tristemente famosa per furti e rapine. Soprattutto, grazie allo sblocco delle assunzioni abbiamo finito, due settimane fa circa, un bando di concorso per due vigili urbani, il primo inizierà il 16 ottobre e  il 16 novembre il secondo. Un segmento sotto dimensionato, se si pensa che ad ogni mille abitanti, bisognerebbe avere un vigile urbano. Il nostro rapporto, oggi, è 13mila abitanti per 6 vigili urbani. Avere due persone in più, nel corpo della polizia locale, sarà sicuramente un grande aiuto per la sicurezza. Abbiamo inoltre aggiunto 20 telecamere di sorveglianza e, alla luce di tutti i misfatti accaduti, la scorsa settimana abbiamo tolto un cancello, dalla parte di via Maddalena adiacente alla stazione, che dava l’accesso alla Snia.

Varedo-municipio-mb

A proposito di Snia. Alla luce del brutto caso di stupro avvenuto a Desio nell’ex palazzo del mobile, la sua amministrazione ha in mente dei provvedimenti per fermare/aiutare i barboni che hanno preso possesso dell’ex fabbrica?

Beh, ricollegandoci al fattore sicurezza, in un anno abbiamo mandato dentro 3 volte polizia locale e carabinieri. Un chiaro segnale, nonostante la Snia sia una proprietà privata e quindi ci impedisca di agire liberamente, che le operazioni di controllo e di pronto intervento per fermare spiacevoli situazioni, quelle di spaccio soprattutto, da parte nostra e delle forze dell’ordine non mancano.

Caso villa Bagatti Valsecchi. Potenziale punto di riferimento per la cittadinanza di Varedo? Quale sarà il suo futuro, da un punto di vista amministrativo?

Per quanto mi riguarda la villa è un bene pubblico e come in tutti i comuni dove esiste una realtà simile, la cittadinanza è sempre soddisfatta. Abbiamo una bellissima villa con un parco ancora più bello. Stiamo cercando il modo, sopperendo alla carenza di personale, di tenerlo aperto più spesso e di organizzare ancora più eventi, in modo da rendere la villa un punto di riferimento per la cittadinanza.

Il suo futuro, purtroppo, è legato alla situazione socio-economica del Comune ma, ad ogni modo, l’obiettivo è quello di riportare in seno la proprietà della villa al Comune, che oggi non è il proprietario, ma il socio unico. Non appena mi sono insediato ho intrapreso un iter, attraverso il quale la villa dovrà essere donata dalla Fondazione La Versiera 1718 al comune. La situazione, tuttavia, è piuttosto ostica, non ci rimane che aspettare l’iter burocratico.

Massimo Chisari