1913 Seregno Calcio senza stadio, il “Ferruccio” è inagibile

16 novembre 2017 | 11:43
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1913 Seregno Calcio senza stadio, il “Ferruccio” è inagibile

Le tribune del “Ferruccio” sono state interdette al pubblico da venerdì scorso per la mancanza di un documento necessario per ottenere l’agibilità.

La squadra di calcio di Serie D del 1913 Seregno non ha più lo stadio dove ospitare le partite. Le tribune del “Ferruccio” sono state interdette al pubblico da venerdì scorso per la mancanza di un documento necessario per ottenere l’agibilità.

Per capire cosa è successo esattamente abbiamo interpellato l’amministratore delegato della società azzurra Matteo Fraschini.

“Il problema è sorto qualche giorno dopo il commissariamento del Comune, in occasione della partita Seregno-Olginatese – esordisce l’ex consigliere e team manager del Monza 1912, dalla scorsa estate alla guida del club assieme al presidente Carmine Castella – perché il commissario prefettizio Antonio Cananà si è accorto che il ‘Ferruccio’ era da 12 anni che otteneva l’agibilità in deroga grazie alla firma del sindaco di turno. Lui ci ha informato che di deroghe non ne avrebbe firmate.

Funzionari e tecnici comunali si sono dunque mossi per capire meglio la situazione scoprendo che l’ultimo documento presente in Comune riguardante gli aspetti strutturali dello stadio risale al 2004. Cioè non si trova traccia degli importanti lavori di ristrutturazione durati alcuni anni e terminati nel 2009! E nemmeno della realizzazione a fine 2015 della nuova tribuna in tubolare nel settore ospiti in aggiunta alle due già esistenti!

L’esecuzione di quest’ultimo lavoro era stata autorizzata dal Comune ma per la nuova tribuna, mai collaudata, così come per quella già esistente situata a fianco, pur essendo state utilizzate diverse volte (anche dai tifosi del Monza nelle due scorse stagioni, ndr), non esiste la documentazione necessaria per essere considerate agibili. A un certo punto il Comune ci ha dunque comunicato che non avremmo potuto disporre del ‘Ferruccio’. Allora abbiamo chiesto a un architetto di nostra fiducia di riaggiornare i disegni e di presentare un Piano di sicurezza dello stadio. È però sorto un altro problema di sicurezza dovuto al previsto arrivo di tifosi della Pro Sesto, coi quali in passato quelli di fede azzurra si erano scontrati. Non potendo più aprire il settore ospiti, e non volendo le autorità consentire a entrambe le tifoserie di assistere all’incontro dal rettilineo principale, si è dovuto ricorrere al divieto di acquisto del biglietto della partita da parte dei residenti in provincia di Milano.

Successivamente il Comune ha deciso di convocare la Commissione comunale di vigilanza che, uscita lo scorso venerdì, non solo ha riscontrato i problemi già noti relativi al settore ospiti, ma ha notato che nella documentazione mancava il Certificato prevenzione incendi riguardante tutto lo stadio. A questo punto ha ordinato che Seregno-Pavia si sarebbe giocata a porte chiuse, cioè consentendo l’accesso solo a 35 persone per società, oltre agli arbitri e agli esterni obbligatori per Legge. I giornalisti, inizialmente esclusi, sono riusciti ad accedere grazie al fatto che sia noi che il Pavia non avevamo 35 tesserati da far entrare allo stadio”.

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La decisione della Ccv ha fatto imbufalire i dirigenti del Seregno. Il presidente Castella ha fatto presente al commissario prefettizio che la nuova società ha speso soldi in manutenzione straordinaria che avrebbe dovuto spendere il Comune e che pertanto si aspettava di essere tutelato dallo stesso.

calcio-seregno-paci-grandi-denova-proserpio-castella-fraschini-mbIn occasione del match di domenica scorsa gli ultras locali hanno protestato fuori dal “Ferruccio”, appendendo anche uno striscione ironico nei confronti di Cananà sulla cancellata d’ingresso recante la scritta “Riapri i portoni commissario Basettoni”. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri di Seregno, che hanno tolto e sequestrato lo striscione, scatenando le rimostranze del gruppo più “caldo” della tifoseria azzurra.
E adesso cosa succederà? Lo spiega nei dettagli sempre Fraschini: “I tempi per ottenere tutte le certificazioni di agibilità sono molto lunghi. Si parla di mesi. Ieri abbiamo avuto un incontro col commissario prefettizio e abbiamo chiesto (come avviene a Monza, ndr) di poter sostituire provvisoriamente il certificato prevenzione incendi con un’autopompa dei Vigili del fuoco. È stata dunque convocata, stavolta, la Commissione provinciale di vigilanza, che procederà a elencare tutte le manchevolezze dello stadio, in modo da avere un quadro preciso e muoversi di conseguenza. Speriamo quindi che venga accolta la nostra richiesta di autopompa già per la partita casalinga, in programma sabato 2 dicembre, contro il Chieri. Domenica prossima, invece, ospiteremo il Castellazzo ancora a porte chiuse. Ci dispiace per i nostri quasi 300 abbonati”.

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E se la Cpv non dovesse acconsentire alla presenza dell’autopompa al “Ferruccio”? “Saremmo costretti a trasferirci fuori Seregno – risponde amaramente Fraschini – Per precauzione abbiamo già avviato contatti coi gestori di alcuni stadi brianzoli omologati per la Serie D od omologabili in breve tempo con poca spesa. Le opzioni migliori le abbiamo trovate a Lissone e a Cantù, però nel primo caso dovremmo disputare le partite al sabato perché alla domenica giocano in alternanza le due squadre locali, mentre il secondo ha il problema della distanza: probabilmente dovremmo istituire un servizio navetta per trasportare i nostri tifosi fino in provincia di Como”.

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Non è la prima volta che la tifoseria seregnese si ritrova senza stadio. Già a metà degli anni ’90 lo stadio Ferruccio venne dichiarato inagibile e la squadra azzurra, militante nel campionato Dilettanti (praticamente l’attuale Serie D) fu costretta ad andare a giocare al campo sportivo di Sant’Albino di Monza (allora non c’erano obblighi particolari di capienza e sicurezza). La stagione si chiuse con la retrocessione in Eccellenza e lo scioglimento della società Seregno 1913. L’attuale 1913 Seregno è l’ex Lecchese Pescarenico.