Brugherio, contro il Piano del Centro arriva l’Ambientalista dell’anno

27 novembre 2017 | 08:21
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Brugherio, contro il Piano del Centro arriva l’Ambientalista dell’anno

I comitati per il no Piano del Centro e no ampliamento del Carosello hanno portato in città Matilde Casa, la sindaca processata per essersi opposta alla costruzione di 40 villette

Il suolo sopra tutto. In particolare sopra l’ampliamento del Carosello e sopra il tanto contestato Piano del Centro di Brugherio.

Non si ferma la protesta del Comitato Cittadini contro i nuovi palazzoni del Centro di Brugherio e il Forum Ambiente Area Metropolitana Parco Est delle Cave: in queste settimane calde, in cui è atteso il pronunciamento della Giunta Regionale sull’ipotesi di ampliamento del Centro Commerciale di Carugate e in cui procedono i lavori di riqualificazione del centro di Brugherio, gli oppositori affilano le armi. E lo fanno portando in città l'”Ambientalista dell’anno“.

La delicata questione del consumo di suolo, dal punto di vista di chi si oppone all’avanzata delle ruspe, infatti, è stata affrontata con un testimonial d’eccellenza: il sindaco di un Comune del torinese che si è opposta all’edificazione, è stato denunciato, processato e ha vinto la causa. Si tratta di Matilde Casa, Primo Cittadino di Lauriano, la cui vicenda è diventata un caso nazionale, tanto da essere stata raccontata in un libro, Il suolo sopra tutto. La Casa, a onor del vero, non ha parlato di questioni locali, ma ha portato la sua testimonianza al fine di indicare una via differente a quella del consumo di suolo.

All’evento di presentazione di lunedì 20 novembre, in tanti sono intervenuti nella Sala Consiliare: a sorpresa anche il Sindaco Marco Troiano e altri rappresentanti della Giunta.

brugherio matilde casa sindaco tra pubblico

MATILDE CASA, L’AMBIENTALISTA DELL’ANNO

Il caso della sindaca è diventato mediatico dopo che la sua Giunta ha deciso di trasformare un terreno edificabile in area agricola, attraverso una variante al Piano regolatore. Per questa scelta, la Casa è stata processata.

Il saggio, scritto a quattro mani con l’urbanista e docente del Politecnico di Milano Paolo Pileri, anch’egli intervenuto all’incontro, contiene il racconto di quella vicenda. «Di fatto abbiamo invertito la tendenza – ha commentato la Casa – Sono laureata in agraria e mi occupo di agricoltura per lavoro. C’è una cosa fondamentale che si impara attraverso la conoscenza del suolo: più cementifichiamo, meno acqua sarà assorbita dal terreno. Meno terreno sarà coltivato, meno le acque saranno irreggimentate. Non stupiamoci poi quando arrivano le alluvioni».

A denunciare il sindaco è stato un cittadino, che ha accusato il comune di averlo danneggiato, dal momento che la trasformazione del terreno gli ha impedito di portare a termine il suo progetto di costruzione di una serie di villette. In caso di condanna Matilde Casa avrebbe dovuto scontare un anno e mezzo di carcere e pagare 120 mila euro di danni, ma rinviata a giudizio nel 2015, il processo si è concluso con sentenza di assoluzione in formula piena del Tribunale di Torino nel mese di giugno del 2016. Nello stesso anno della sua vittoria giudiziaria Legambiente l’ha premiata con il titolo di Ambientalista dell’Anno.

IL CASO DI BRUGHERIO

La Casa, dunque, è stata presa come esempio dai sostenitori del “no consumo di suolo” a Brugherio.  «Non siamo d’accordo sull’idea della cementificazione per fare entrare soldi nelle casse comunali» spiegano, non ammorbidendosi neanche di fronte all’idea che gli interventi del Piano del Centro possano portare sì le palazzine di otto piani, ma anche interventi di riqualificazione delle vie centrali di Brugherio. «Sono solo strategie per far digerire il consumo di suolo» commentano. «È indispensabile che questa tendenza venga immediatamente invertita, e che le amministrazioni pubbliche inizino a tutelare il proprio spazio non costruito, attuando finalmente il consumo di suolo zero».

Quello che vorrebbero, è fermare il Piano del Centro, ci sperano nonostante tutto, nonostante il cantiere sia avviato ormai da più di un mese. Ma, più in generale, consapevoli che quella partita oramai sia stata persa, l’obiettivo è quello di dimostrare che “si può fare: si può smettere di consumare il suolo”. 

«Respingiamo in toto l’idea che il Piano possa portare benefici – hanno spiegato – Troviamo che sia sbagliato l’approccio di considerare il piccolo beneficio immediato, come può essere il rifacimento della pavimentazione della piazza Roma, senza tenere conto del grande costo ambientale e dei disagi subiti dal cittadini. Piazza Roma aveva semplicemente bisogno di manutenzione ordinaria, non di un restyling costoso».

«Non strumentalizziamo questa questione per la campagna elettorale – ha aggiunto Christian Canzi di Brugherio Futura – ma è bene che questo argomento venga sviscerato in quel contento, come in tanti altri. Il consumo di suolo in Italia è altissimo, con il triste primato della Lombardia, ben al di sopra della media nazionale: è ovvio che non possiamo smettere di parlarne, in campagna elettorale come sempre». 

(Articolo aggiornato martedì 28 novembre alle ore 20.00)