I laboratori sulla legalità di Assolombarda: più di 500 studenti brianzoli coinvolti

9 novembre 2017 | 15:10
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I laboratori sulla legalità di Assolombarda: più di 500 studenti brianzoli coinvolti

Un progetto di alternanza scuola lavoro per avviare un processo di consapevolezza e memoria collettiva sul tema della criminalità organizzata.

Parlare di legalità e criminalità organizzata ai giovani è fondamentale per avviare un processo di consapevolezza collettiva”.  Queste le parole di Massimo Giovanardi – vice presidente del Comitato Piccola Industria di Assolombarda – in merito al progetto di alternanza scuola-lavoro “Il Palcoscenico della Legalità” ha visto protagonisti circa 500 studenti di 4 scuole della Brianza. Il focus è quello di creare una riflessione attorno al tema delle mafie, trattate non solamente sotto il profilo del fenomeno sociale.

L’input che ha reso possibile l’iniziativa arriva dallo spettacolo teatrale “Dieci storie proprio così”scritto da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, che ne cura anche la regia. Una toccante testimonianza, presentata per la prima volta al Teatro San Carlo di Napoli nel 2011, nata come opera-dibattito sulla legalità e successivamente diventata parte integrante di un progetto nazionale, ‘Il palcoscenico della legalità’, che coinvolge scuole, carceri minorili e teatri.  Grazie alla collaborazione tra: Assolombarda, Cross- Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università Statale di Milano, The Co2 Crisis Opportunity ONLUS e Piccolo Teatro di Milano, il progetto è stato esteso anche al territorio brianzol o. Proprio in relazione al nostro territorio, oggi lo spettacolo si arricchisce di nuove storie e le racconta anche fuori dai confini metropolitani con due nuove date, programmate grazie al sostegno di Assolombarda: lunedì 27 novembre ore 20.30, al Teatro San Rocco di Seregno, e una recita dedicata agli studenti, mercoledì 29 novembre  al Teatro Manzoni di Monza.

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Tre scuole superiori brianzole hanno già avviato il percorso che ha visto impegnati gli studenti nei laboratori, coordinati da attori/formatori,che sviluppano il teatro come strumento di educazione alla legalità. Si tratta del Mosè Bianchi, del Frisi e dell’Hesemberger per quanto riguarda la città di Monza. A Seregno invece ha aderito al progetto l’Istituto superioreMartino Bassi. Dalle attività svolte in classe, i ragazzi avranno l’occasione di approfondire le storie di criminalità organizzata che hanno toccato da vicino il territorio brianzolo, avviando in parallelo un  percorso di analisi della propria quotidianità. Sono previste 20 ore dedicate all’attività di gruppo, che culmineranno con la realizzazione di una ricerca relativa agli argomenti trattati, da inserire nel port-folio delle esperienze di alternanza scuola- lavoro. “Per gli studenti delle nostre classi terze- spiega la prof. Onorati dell’Hesemberger- sarà il primo tassello di un puzzle che nel biennio successivo dovrà completarsi con altri progetti di alternanza, tutti poi presentati attraverso uno specifico elaborato all’esame di maturità“. Da queste parole si capisce bene come per i ragazzi le ore impiegate a servizio dell’iniziativa di Assolombarda non siano certo una perdita di tempo, sia per la centralità dei temi toccati, sia per l’inevitabile ricaduta sul rendimento scolastico.

“Agli studenti chiederemo di studiare delle situazioni a loro vicine che possano essere ricondotte al fenomeno mafioso – spiega Ilaria Meli, formatrice impegnata nel progetto– Questo non significa che ci aspettiamo che i ragazzi indaghino su situazioni sospette sostituendosi agli organi di competenza, ma ciò che desideriamo è che i ragazzi comincino ad osservare con più attenzione l’ambiente circostante. Sarebbe bello se scoprissero invece qualche storia di riscatto da raccontare”.

L’augurio di Assolombarda, è quello di rendere questa esperienza un qualcosa di ripetibile in futuro, cercando di mantenere viva la sinergia con le scuole del territorio, diffondendo una cultura della legalità tra i giovani con l’ausilio di linguaggi artistici a loro vicini. Perchè come recita una celebre frase di Paolo Borsellino: ” Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo“.