Linkra-Compel, in 300 senza stipendio da 7 mesi: firmato il decreto per la cassa speciale

Ma non è ancora finita: ora bisognerà attendere la comunicazione ufficiale, che dovrebbe dare avvio alle procedure aziendali per arrivare al pagamento da parte dell’Inps
Firmati i decreti che autorizzano la cassa integrazione speciale per i dipendenti Linkra e Compel. I 300 lavoratori delle aziende di Agrate e Cornate si erano riuniti in presidio nuovamente qualche giorno fa: ben 300 di loro, infatti, dopo la procedura di amministrazione straordinaria, non ricevono stipendio da 7 mesi, a causa di una serie di lungaggini burocratiche. Ora la svolta, anche se, per cantare vittoria, bisognerà aspettare ancora: “Meglio andare con i piedi di piombo” hanno commentato i sindacati.
Il Ministero del Lavoro ha comunicato qualche giorno fa ai sindacati di avere firmato i decreti che autorizzano, appunto, la cassa integrazione speciale per i 300 dipendenti delle due società brianzole, finite in amministrazione straordinaria. Ora è attesa la comunicazione ufficiale, che dovrebbe dare avvio alle procedure aziendali per arrivare al pagamento da parte dell’Inps.
Lavoratori e sindacati sperano che i soldi arrivino entro qualche settimana, in modo da consentire di trascorrere un Natale più tranquillo. Da aprile, infatti, 300 famiglie senza stipendio hanno dovuto dare fondo ai loro risparmi.
LA STORIA DI LINKRA E COMPEL
La discesa di Linkra e Compel è iniziata nel 2016. Prima di allora le due aziende dell’hi-tech erano realtà in grande crescita, con 450 dipendenti impiegati nelle fabbriche di Cornate d’Adda e Agrate Brianza. Nel 2016, 147 lavoratori sono passati al gruppo francese Cordon Group, agli altri 300 sono stati messi in cassa integrazione e mobilità.
A giugno 2017 entrambe le aziende, giunte sull’orlo della bancarotta, sono state ammesse dal Tribunale di Monza alla procedura di amministrazione straordinaria. Già allora, i lavoratori non percepivano stipendio da mesi (dal 31 marzo, data di fine della cassa integrazione e di avvio della procedura fallimentare), tanto che a luglio si erano riuniti in un presidio sotto la prefettura di Monza (leggi qui).
A giugno è arrivata la nomina di commissario straordinario da parte del Ministero dello Sviluppo economico, a cui è seguito un verbale di accordo sindacale per la richiesta di cassa integrazione speciale, motivata dall’amministrazione straordinaria. Da allora, però, i soldi ai lavoratori non sono mai arrivati: la speranza è che la situazione sia davvero giunta a una svolta.