Monza, furti di bici: consegnata la petizione. 546 firme raccolte

2 novembre 2017 | 11:49
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Monza, furti di bici: consegnata la petizione. 546 firme raccolte

I suggerimenti saranno ben accetti, parola dell’assessore alla sicurezza, che ha comunicato di aver già contatto alcune ditte per il posizionamento di rastrelliere anti furto.

Sono 546 le firme apposte sulla petizione Furti di biciclette a Monza: vogliamo fatti non parole” che il consigliere del Pd, Marco Lamperti, ha consegnato all’assessore alla Sicurezza, Federico Arena, e al sindaco di Monza, Dario Allevi. Una raccolta firme partita sulle pagine web di Change.org che, in brevissimo tempo, ha raccolto l’adesione di centinaia di monzesi. 

La maggiore sicurezza dei mezzi ciclabili è argomento assai caldo in città. Arrivi in sella la mattina, torni a casa la sera a piedi. In stazione, in centro, nelle vie marginali: la rastrelliera, ovunque essa si trovi, prima o poi resta orfana di qualche due ruote. Catene, catenacci, lucchetti, persino portarsi via la sella: nessun espediente scoraggia il fenomeno. 

Un malcostume che, stando alle testimonianze raccolte, pare essersi notevolmente sviluppato. Parlare di cifre esatte oggi è pressoché impossibile. Questo perchè non sempre si denuncia il singolo episodio di microcriminalità (molto dipende dal valore della bicicletta). I sottoscrittori della petizione suggeriscono di collocare più velostazioni in città. “L’Amministrazione Comunale intende dare seguito a questa proposta o ad altre egualmente efficaci per frenare il costante aumento di furti degli ultimi mese?” ha chiesto in aula Lamperti.

I suggerimenti saranno ben accetti, parola dell’assessore alla sicurezza, che ha comunicato di aver già contatto alcune ditte per il posizionamento di rastrelliere anti furto, dotate di ganci più resistenti. “Queste però avranno un senso se i cittadini acquisteranno dei lucchetti più solidi. Spesso le biciclette sono legate con delle catene molto sottili: basta una semplice tronchesi e una manciata di secondi per commettere il furto. Il lucchetto in questione ha un costo di circa 40 euro, spesa che potrebbe fungere da valido deterrente per i ladri di due ruote” ha spiegato Arena.

Discorso parallelo quello della punzonatura, servizio che la scorsa amministrazione comunale e FIAB MONZA IN BICI hanno promosso lo scorso anno per contrastare il fenomeno dei furti. Il servizio, del tutto gratuito, consiste nella marcatura, ovvero nella punzonatura con tecnica indelebile, del codice fiscale del proprietario sul telaio della bicicletta, così da consentire, nei casi di ritrovamento della bicicletta, di rintracciare agevolmente il legittimo proprietario.

Si tratta di un servizio che non tutti utilizzano – ha sottolineato Arena – La nostra intenzione è di utilizzare il periodico comunale “Tua Monza” per diffondere tra i cittadini il più possibile il discorso della punzonatura. Faccio inoltre appello a tutti monzesi di  denunciare il furto della propria bici in quanto uno dei problemi principali resta l’impunibilità. Risposta valida la proposta di incrementare il numero delle velostazioni presenti in città”