Monza, l’assessore di Oreste mette sotto i raggi contenziosi e cause legali

28 novembre 2017 | 07:51
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Monza, l’assessore di Oreste mette sotto i raggi contenziosi e cause legali

Il sindaco Allevi ha incaricato l’ex presidente del Tribunale di contenere le perdite economiche e di evitare nuove vertenze

Prevenire nuove cause e mettere ordine in quelle esistenti. E’ questo il compito affidato da Dario Allevi ad Anna Maria di Oreste, assessore alla Trasparenza ed ex presidente del Tribunale di Monza.

Come è facile da intuire un’amministrazione comunale come quella di Monza, alla guida di una città di 120 mila abitanti, finisce per forza di cose per essere bersagliata dai contenziosi legali. Cause di varia natura che vanno da quelle penali vere e proprie a quelle amministrative, passando ovviamente per quelle di lavoro o civili. Non a caso, il servizio di avvocatura comunale è uno degli uffici più carichi di lavoro di tutto il palazzo municipale e in totale conta oltre 550 pratiche.

La scelta del primo cittadino di nominare un ex magistrato di lunga esperienza come l’ex presidente del Tribunale Anna Maria di Oreste è dettato dalla necessità di avere nella propria squadra un nome di prestigio in grado di assicurare esperienza legale all’attività amministrativa. Il neo assessore ha infatti iniziato a mettere la testa su alcuni dei più delicati incartamenti che stanno trascinando l’amministrazione in una vortice di carte bollate, oltre a costare un bel po’ di euro. Stiamo parlando in particolare della causa sull’ex Macello comunale, costata già due milioni e mezzo di euro alle casse comunali, e della bega relativa alla Sangalli e al servizio di raccolta rifiuti.

Il compito dell’assessore è di studiare le carte e di trovare un modo per contenere i danni. Hi senses, infatti, la società che avrebbe dovuto riqualificare l’ex Macello, ha presentato una seconda richiesta di risarcimento da un milione e rotti, contro la quale tuttavia l’amministrazione ha presentato un ricorso in Cassazione. Ma oltre alle vicende dell’ex Macello e della Sangalli, l’ex magistrato sta ragionando su come chiamare fuori l’amministrazione comunale dal progetto “chiosconi” in centro senza rischiare nuove cause. Un altro contenzioso chr potrebbe rivelarsi letale e così Anna Maria di Oreste sta mettendo a fuoco le possibili scappatoie. Operazione non facile.

Politicamente, Allevi ha già avuto modo di bocciare ripetutamente il progetto voluto dalla precedete amministrazione di centro sinistra. Un intervento parecchio discusso che prevede l’installazione, fra la stazione ferroviaria, il centro storico e i Boschetti, di una decina di dehors di dimensioni variabili. Contro l’idea si è formato un vero e proprio movimento d’opinione formato da numerose associazioni (anche di categoria) che hanno anche presentato una petizione. E proprio da questa raccolta firme l’assessore sembra intenzionato a partire per revocare l’intervento, tenendo ben presente che comunque la Sovrintendenza di Milano non è mai stata interpellata sul tema.