Monza, qualità della vita: l’indagine boccia (ancora) il capoluogo brianzolo

La qualità della Vita a Monza è in caduta libera. La nuova ricerca pubblicata da il Sole 24 Ore conferma la pessima tendenza mostrata già in occasione della ricerca condotta da Legambiente all’inizio del mese e secondo la quale il capoluogo brianzolo è un vero e proprio fanalino di codaper quanto riguarda l’ecosistema urbano. La nuova indagine, infatti, relega Monza al 94esimo posto su tutte Province, mentre l’anno passato era ben 21 posizioni più su in classifica. In Lombardia, Monza è dietro a Bergamo, Sondrio, Lecco, Como e Milano, seconda classificata subito dietro ad Aosta e davanti a Trento.

La posizione da metà classifica del capoluogo brianzolo è confermato in quasi tutti gli indicatori presi in considerazione. In particolare, la posizione peggiore riguarda la cultura, dove Monza è solo al 77esimo posto, mentre per quanto riguarda, il campo degli affari del lavoro e dell’innovazione, dove ci aspetterebbe performance di primo livello, Monza è solo al 57esimo posto.

L’unico indicatore che colloca Monza ai vertici della classifica è quello del reddito, risparmio e consumi dove ha fatto registrare la 14esima posizione. Per gli altri indicatori come l’ambiente, i servizi e il welfare, o la famiglia, la democrazia e l’integrazione, la posizione è a metà classifica. Un pochettino meglio per quanto riguarda la sezione dedicata a giustizia e sicurezza, dove vengono registrati alcuni indici come quello legato alla litigiosità, agli scippi e alla quota di cause pendenti ultratriennali.

In questo caso Monza è al 18esimo posto. Il dato da segnalare emerso da questa nuova analisi effettuata dal quotidiano milanese è che la migliore qualità della vita in Italia la si registra lungo l’arco alpino. Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte sono tutte cittadine presenti nei primi sette posti della classifica, alle quali va aggiunta Trieste.