Nokia non arretra di un passo: 115 lavoratori licenziati

Infrante le speranze di un epilogo migliore: alla scadenza della cassa integrazione straordinaria, l’azienda ha avviato le procedure di licenziamento
Capitolo chiuso. I lavoratori Nokia sono licenziati.
Nonostante la mobilitazione, i presidi, gli incontri e le riunioni, tutto ciò che è stato fatto non ha impedito quanto era stato preventivato. I vertici aziendali hanno messo in atto quello che avevano annunciato: in corrispondenza con la scadenza della cassa integrazione straordinaria, da giovedì 2 novembre, hanno iniziato a recapitare le lettere di licenziamento ai lavoratori collocati in esubero, 115 su scala nazionale, la maggior parte dei quali nel sito di Vimercate.
Martedì 7 novembre con un volantinaggio dei lavoratori fuori dalla sede all’Energy Park, alle Torri Bianche, si è tentato di tenere alta l’attenzione sul caso, ma questo non servirà certo a salvare la situazione, di cui si parla da mesi, se non da anni. L’azienda, che nel luglio 2016 si era impegnata a mettere in campo ammortizzatori sociali e a evitare interventi traumatici, infatti, aveva annunciato che non avrebbe rispettato l’impegno e a nulla sono serviti incontri e tavoli con le istituzioni per tentare un cambiamento di rotta.
«Non è accettabile quanto sta facendo Nokia-Alcatel Lucent, che percepisce finanziamenti da regione Lombardia e dal governo italiano per assunzioni in ricerca e sviluppo per poi licenziare in altre aree, non ci si può accontentare del fatto che i numeri degli organici rimangono invariati, perché le lavoratrici e i lavoratori licenziati non sono numeri, ma delle persone, con magari età anagrafica che non favorisce la ricollocazione nel mondo del lavoro dopo aver dato tanto a questa azienda», hanno spiegato dalla Cisl di Monza e Brianza in una nota stampa.
Alcuni dei lavoratori hanno firmato le dimissioni incentivate, accettando la buonuscita di 24 mesi, mentre altri hanno annunciato il ricorso.