Pannolini: mamma brianzola inventa i primi lavabili, italiani al 100%

28 novembre 2017 | 06:33
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Pannolini: mamma brianzola inventa i primi lavabili, italiani al 100%

Ecco cosa si è inventata Valentina per risparmiare e fare del bene all’ambiente: la sua idea è diventata un’azienda e il suo prodotto spopola in Italia e all’estero.

Se ne utilizzano più di 4000 a bambino, per realizzarli ci vogliono circa 20 alberi, sono quasi impossibili da riciclare e per degradarsi impiegano qualcosa come 500 anni. Di cosa parliamo? Semplice, dei pannolini, uno dei prodotti più costosi per i genitori, ma anche uno dei più inquinanti. Che fare, dunque, per risolvere questo annoso problema? Ci ha pensato una giovane donna brianzola, Valentina Steinmann: è lei la disegnatrice e la creatrice del primo pannolino lavabile italiano, che rispetta l’ambiente, la pelle del bambino e, dulcis in fundo, il portafoglio di mamma e papà.

L’IDEA DI VALENTINA

Valentina, 38 anni, mamma di due bambini di 6 e 2 anni, bresciana di adozione, è nata è cresciuta in Brianza, tra Lesmo e Camparada. E proprio qui ha trovato qualcuno che ha voluto credere nella sua idea: oggi, la Culla di Teby, azienda con sede proprio a Camparada, è una realtà di successo, che oltre alla sua fondatrice, fa lavorare alcuni familiari e diversi consulenti esterni, oltre a dare una grossa mano all’ambiente. «I pannolini lavabili sono sempre esistiti – ha raccontato Valentina – Ma, avendone provati diversi per i miei due bambini, mi sono resa conto che non erano come li avrei voluti, ovvero più pratici, comodi e di qualità, e allora ho avuto l’idea di disegnarli». La formazione artistica e il sogno di imparare a realizzare abiti rimasto nel cassetto, non ché l’aver ricevuto in regalo una macchina da cucire hanno fatto il resto: Valentina ha dato il via alla sua linea di pannolini lavabili. «Ho iniziato a disegnare e cucire da sola i pannolini, nel frattempo facevo anche ricerche sui tessuti – continua la donna – Il progetto mi prendeva sempre più, ma la cosa che mi ha colpito è che sembrava interessare anche alle altre mamme». Così Valentina ha continuato per la sua strada e, dopo i primi prototipi, è arrivato il brevetto; ma c’è voluto ancora tempo perché La Culla di Teby prendesse quota: «Cercavo un’azienda che si occupasse della produzione, ma sembrava davvero difficile, la crisi aveva decimato il settore tessile, nessuno voleva investire su un’idea nuova». La 38enne però non si è arresa, ha continuato a bussare a tutte le porte, fino a quando un laboratorio artigianale in Brianza, a La Valletta, le ha dato fiducia. Oggi il progetto è decollato e, oltre ad aver inglobato nuove risorse umane, si è esteso al mercato internazionale, arrivano in Germania, Svizzera, Austria e non solo. pannolini lavabili
«Con i pannolini lavabili si risolvono una serie di problematiche – conclude Valentina – Innanzitutto si fa del bene all’ambiente, ma si risparmia anche una bella cifra, in media 1.200 euro: per l’intero periodo di utilizzo della vita del bimbo è sufficiente acquistare un kit completo (a 400 euro) con mutande e ricambi di varie taglie». A ciò si aggiunga il fatto che i tessuti sono privi di sostanze tossiche, e questo genera molte meno irritazioni alla pelle dei piccoli. I pannolini infatti sono realizzati tutti con tessuti certificati Oeko tex, gli unici in Italia versatili e trasformabili a seconda delle necessità: del pannolino lavabile, infatti, esiste anche la variante usa e getta ecologica e il costumino da bagno. La vendita dei pannolini di Valentina avviene soprattutto on line, visitando il sito. Ma per le mamme che vogliono toccare con mano, Il Borgo di Lesmo espone una piccola collezione che chiunque può visitare. Tanti gli obiettivi futuri: «Oltre alle nuove collezioni che sforniamo spesso, miriamo ad ampliare il mercato anche con i rivenditori al dettaglio e, ovviamente, conquistare sempre più mercato internazionale».