Raccolta di vestiti usati? Era una truffa da 3 milioni di euro

Il magazzino di stoccaggio dei vestiti era proprio a Solaro in Brianza. Protagonista del comportamento illecito la onlus Africa nel Cuore.
Centinaia di persone hanno donato abiti pensando di poter fare qualcosa per i meno fortunati, soprattutto per i bambini africani, attraverso il messaggio della Onlus “Africa nel cuore”.
In realtà non sapevano che i loro capi sarebbero stati di fatto stoccati in un’azienda della provincia di Monza e Brianza, di proprietà di un Saronnese, per poi essere spediti e rivenduti sulle bancarelle delle province di Napoli e Caserta o in Tunisia. A scoprire la crudele truffa è stata una maxi indagine dei carabinieri del Noe di Milano, coordinati dalla locale Procura, che ieri hanno eseguito vi procedimenti cautelari nei confronti di una strutturata organizzazione criminale attiva nella raccolta abiti usati destinati a persone meno abbienti, tra cui figura un imprenditore saronnese, il cui magazzino di stoccaggio dei vestiti era proprio a Solaro, in provincia di Monza.
Cinque le persone arrestate, due ai in carcere e tre ai domiciliari e sei gli indagati nell’inchiesta. Secondo le indagini dei carabinieri del Noe di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, a firma del Pm Alessandra Cerreti, gli appartenenti al gruppo, attraverso il paravento di un’associazione no profit ligure, raccoglievano abiti dismessi in centinaia di comuni tra le province di Monza, Milano e Varese, teoricamente destinati ai bisognosi, che venivano invece successivamente rivenduti a titolari di società operanti nel settore del commercio di vestiti della Campania e della Tunisia.
Le condotte emerse nel corso delle complesse indagini svolte, che hanno riguardato l’illecita gestione di oltre 10.000 tonnellate di capi di abbigliamento, hanno consentito agli indagati di realizzare un ingiusto profitto quantificabile in circa 3 milioni di euro.