Tribunale respinge il ricorso: no referendum sull’ampliamento del Carosello

Il sindaco Maggioni accusa: «Scelta irresponsabile, sprecati 13mila euro dei cittadini per le spese legali».
Questione Referendum Carosello chiusa: il Tribunale di Monza ha respinto il ricorso del Comitato, confermando l’ipotesi di inammissibilità. Su questa partita hanno vinto il Comune di Carugate e il Centro Commerciale.
Il Comitato per il Referendum aveva nei mesi scorsi presentato un ricorso contro il parere di inammissibilità espresso dalla Commissione Comunale sulla richiesta di organizzare un referendum cittadino sull’ampliamento del centro commerciale. Il Tribunale, però, ha dato ragione al Comune di Carugate che, riferendosi allo Statuto comunale nonché al parere della Commissione Comunale presieduta dal Segretario Generale del Comune, aveva ritenuto inammissibile la richiesta avanzata dal Comitato.
Dal Comune, dunque, plaudono al risultato: «Anche il giudice ha confermato questa verità. Nessun complotto da parte dell’Amministrazione, dunque, e nessun supposto potere forte dietro la decisione, ma solo la legge» scrive la Giunta di Pro Carugate in una nota stampa, aggiungendo: «Con buona pace di chi in questi mesi ha continuato a raccontare storie ai cittadini carugatesi, accusando l’Amministrazione di aver tramato per bocciare la richiesta di referendum, quando questa era stata invece respinta da una Commissione comunale che aveva agito nel pieno rispetto della legge».
Ma non solo, la Giunta di Pro Carugate, guidata dal Primo Cittadino Luca Maggioni, accusa il Comitato di aver portato avanti una scelta irresponsabile e di aver sprecato soldi pubblici: «Non solo il Comitato ha sprecato i suoi soldi, ma anche circa 13 mila euro di soldi pubblici, che il Comune ha dovuto impiegare per le spese legali. Né ci consola che il giudice abbia condannato il comitato a pagare le spese processuali per circa 3000 euro».
Insomma, la diatriba resta aperta, anche perché è attesa risposta sulla questione più importante: l’ampliamento si farà oppure no. A giorni è atteso il responso della Regione Lombardia, che dovrebbe dare o non dare il via libera all’apertura della Conferenza dei Servizi.
Il Comitato comunque non ferma la sua campagna contro l’ampliamento: giovedì 30 sarà ricevuto in udienza dalla Commissione V della Regione Lombardia che dovrà dare parere alla Presidenza della Regione se aprire o meno il tavolo dell’accordo di programma.