Brianza sfondo perfetto di efferati delitti: ecco la trilogia noir di Gianluca Grossi

Pubblicato il terzo volume di una trilogia ambientata a Concorezzo, Sesto e Busnago. L’autore è un eclettico professore del Bianconi di Monza
Una trilogia noir, sullo sfondo la Brianza. È uscito giovedì 7 dicembre, in occasione della fiera Più libri più liberi, “La ballata dei fuochi fatui”, l’ultimo di tre romanzi che narrano di misteri, delitti e omicidi ambientati in Brianza, scritti dal poliedrico artista Gianluca Grossi.
L’AUTORE
Classe 1971, residente ad Agrate, durante il giorno fa il professore e insegna al Liceo Linguistico Bianconi di Monza, è un musicista, un blogger, canta lezioni in musica e dal 2015 ha trovato anche il tempo di scrivere tre romanzi che hanno per protagonisti giovani che si muovono tra Concorezzo, Sesto San Giovanni e infine Busnago. Scelta che conferma il suo amore per la Brianza e che gli è valso l’elogio di un altro grande brianzolo, il cantautore e musicista Davide Van De Sfross, che l’ha definito: “Un grande artista, con una sua poesia ben precisa, originale e un modo di cantare molto efficace, al di fuori di qualsiasi moda”.
Insomma, a Gianluca la Brianza piace, al punto da inserirla sullo sfondo dei suoi romanzi, tratti dalla sua esperienza come professore. «Il libro nasce in seguito all’esperienza di professore al collegio Sant’Antonio di Busnago, dove ho insegnato per un anno – ha raccontato Grossi – Era un posto molto bello, ma anche misterioso e vetusto, con un’atmosfera davvero demodè. Un giorno ebbi il piacere di intruffolarmi nei sotterranei e di esplorarlo da cima a fondo. Ed è così che è nato il romanzo».
IL ROMANZO
“La ballata dei fuochi fatui”, non per niente, si svolge nel più famoso collegio maschile della Brianza, negli anni Venti del Novecento. Qui, una mattina viene trovato il corpo senza vita del Gerosa, il sorvegliante tuttofare, amatissimo da allievi e docenti. A prima vista sembra uno sfortunato incidente, una caduta accidentale, ma quattro studenti sanno la verità. I giovani, che spesso, per vincere la noia, si sfidano a “inseguire” durante la notte i fuochi fatui nel vicino cimitero, la sera prima, usciti dal collegio, hanno visto tutto: lo confidano al professore di Lettere, il Rigamonti, e insieme cercano di far emergere la verità, iniziando così un percorso d’iniziazione che li porterà a svelare un terribile mistero nascosto nei sotterranei della scuola e a confrontarsi con una storia che affonda le sue radici ai tempi della caccia alle streghe.
Il romanzo, edito da Artetetra, viene dopo Laila (Il Rio 2014) e Il sangue nero degli zingari(Officine Gutenberg 2015): nel primo, ambientato a Concorezzo, un uomo fa di tutto per isolarsi dal mondo e tagliare i ponti con qualunque essere umano per dimenticare appunto Laila; nel secondo, invece, due ragazzini rom indagano sulla morte della mamma di uno di loro, muovendosi in una periferia degradata tra fabbriche in disuso e canali artificiali di Sesto San Giovanni.
Oltre a questi, Grossi ha realizzato i saggi di musicologia La musica dell’Assenza(Arcana 2012), Guida alla musica francese (Odoya 2014), Guida alla musica dei Balcani e del Caucaso (Odoya 2016). È giornalista, scrittore e musicista e spopola su Youtube con le sue lezioni di biochimica in musica. Tra questi, Il ciclo di Krebs ha guadagnato più di 17mila visualizzazioni in pochissime settimane.